Beppe Signori vince la sua battaglia legale, assoluzione piena per il bomber ex Lazio

Dopo una battaglia legale durata oltre 10 anni oggi è stata messa la parola fine sul processo a carico di Giuseppe Signori, ex capitano e bomber della Lazio negli anni 90. Il Tribunale di Piacenza infatti ha emesso in data odierna la sentenza di “assoluzione piena perchè il fatto non sussiste” smontando qualsiasi capo di accusa nei confronti del campione lombardo. Specifichiamo che non si tratta di un’assoluzione per “insufficienza di prove”.. L’articolo 530 del codice di procedura penale individua i casi di sentenza di assoluzione. Il primo comma recita: “Se il fatto non sussiste, se l’imputato non lo ha commesso, se il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato ovvero se il reato è stato commesso da persona non imputabile o non punibile per un’altra ragione il giudice pronuncia sentenza di assoluzione indicandone la causa nel dispositivo”. Ricordiamo che Signori era imputato nel filone piacentino dell’inchiesta sul calcio-scommesse, e nella fattispecie era stato accusato di aver truccato il risultato della partita Piacenza-Padova nel 2010. L’ex nazionale ha rinunciato alla prescrizione del reato, portando avanti la sua innocenza ed oggi finalmente gli è stata resa giustizia. Anni molto difficili per Beppe, radiato da ogni categoria dalla giustizia sportiva, lontano dalla sua più grande passione: il calcio.