Caccia alla Juventus…..

Dopo il prologo, e che prologo, del primo Trofeo della stagione, Supercoppa Italiana vinta dalla Lazio, e le prime due giornate di campionato, questo fine settimana riparte il campionato, a mercato chiuso e con le rose definitive, almeno fino agli aggiustamenti di gennaio, ed è in tutti noi l’impressione che la stagione calcistica riparta nel vero senso della parola, perché con il campionato avremo le coppe europee, con tutto ciò che ne consegue.
Il mercato chiuso, infatti, permette di dare, almeno sulla carta, un giudizio più completo sulle singole squadre e su quello che potrebbe riservare la stagione calcistica, sempre sulla carta, perché ricordiamocelo sempre, alla fine quello che conta è e sarà il campo.
Il campionato riparte con la Juventus, campione in carica per la sesta volta consecutiva, che ancora mi sembra essere la squadra più completa e talentuosa, e di certo più consapevole della sua forza e delle sue caratteristiche; la perdita Bonucci sicuramente ha portato qualche scompenso, sia in fase difensiva che in quella di costruzione ed impostazione della manovra, forse i tifosi bianconeri aspettavano l’acquisto di un Top-Player di assoluto livello, penso ad un Cavani o ad un Di Maria, invece sono arrivati ottimi giocatori che completano, in assoluta qualità, la rosa, che presenta in ogni caso una intelaiatura di assoluto livello, soprattutto in fase offensiva, senza andare ad elencare le individualità dei singoli elementi, con Dybala Higuain e Mandzukic perni inamovibili…..e questo già di per sé basterebbe.
Certamente sono curioso di vedere come la Juventus assesterà il suo gioco e la sua manovra, di certo Allegri ha già dimostrato di saper ricavare il massimo pur quando la squadra non presenta la forma migliore, con un gioco magari poco spettacolare, ma sicuramente pratico ed efficace.
Concorrente principale nella lotta scudetto vedo l’Inter, forte di una rosa molto ben rinforzata, magari senza il colpo clamoroso di mercato, ma con inserimenti intelligenti, un tecnico preparato e propositivo ma allo stesso tempo molto cosciente che alla fine quello che conta è la vittoria finale, e con alle spalle una società ambiziosa, solida e consolidata, a differenza degli scorsi anni.
Un aspetto molto importante, che potrebbe rivelarsi decisivo alla fine, come lo è stato lo scorso anno in Premier per il Chelsea di Conte, è che l’Inter gioca solo in ambito nazionale, non giocando in Europa, per cui avere l’intera settimana per preparare le singole partite di campionato potrebbe risultare elemento decisivo.
Alla fine dei conti, pur rimanendo la Juventus la squadra più completa e forte, quest’anno ritengo che proprio l’Inter possa interrompere il dominio della Juventus nell’albo d’oro del nostro campionato.
Il Milan ha cambiato moltissimo, abbondante in quantità e qualità, una società che ha attuato nel calciomercato una politica aggressiva e d’assalto, finalizzata a ricollocare il Milan lì dove era negli anni d’oro dell’epoca d’oro berlusconiana.
Guidati da un tecnico preparato, propositivo, ma anch’esso molto attento anche al senso pratico, Montella, i giocatori che comporranno l’undici rossonero sono di assoluta qualità, alcuni elementi portano anche il loro contributo di esperienza, l’entusiasmo dell’ambiente, unito però anche all’abitudine a lottare ai piani alti potrebbero anche in questo caso fare la differenza; molto dipenderà dal tempo che impiegheranno tecnico e giocatori a raggiungere un gioco d’insieme compatto e affidabile, nonché vincente, in quanto, a differenza dell’Inter, i nuovi innesti sono tanti, e l’affiatamento non può essere certo immediato.

Il Napoli viene da molti indicato come la vera sfidante della Juventus, o meglio come la candidata più accreditata, non fosse altro perché sono due stagioni che, a giudizio unanime di quasi tutti gli addetti ai lavori, pratica il gioco più spettacolare e brillante, di certo c’è che dopo due anni di complimenti e ottimi propositi questa stagione ci si aspetta che il club partenopeo porti a casa qualche trofeo, o meglio, penso che in questa stagione i tifosi del Napoli lo pretendano, di certo un terzo anno ancor pieno di complimenti ed apprezzamenti ma di nuovo chiuso con “zero tituli”, per dirla alla Mourinho, potrebbe non solo far chiudere con amarezza il ciclo Sarri, ma sicuramente verrebbe vissuto come un piccolo fallimento, infatti sia Mazzarri ed il tanto criticato Benitez hanno in ogni caso scritto il loro nome nella storia del Napoli con le vittorie di Trofei….perché nella storia del Club potrà sì rimanere memoria di una squadra che pratica bel gioco, ma con gli anni questo ricordo si perde, quello che poi rimane sono le vittorie scritte sull’Albo d’Oro, che danno poi la misura del prestigio di un Club.
Io personalmente ritengo Sarri un vero Maestro di calcio, un minuzioso addestratore, che però è chiamato stavolta a dimostrare che il suo gioco e il suo metodo siano funzionali ad arrivare ad un successo finale; per fare un parallelo con il ciclismo direi che al momento Sarri ed il suo Napoli sono stati come un corridore che in un Giro d’Italia o in un Tour de France è protagonista di vittorie di tappa epiche con prestazioni mirabolanti e sontuose, salvo poi crollare in alcune tappe decisive, che ne precludono il successo finale.
Naturalmente non penso che ciò avvenga per un caso o per casualità, il gioco preparato e preteso da Sarri è molto dispendioso, prevede la massima e maniacale applicazione mentale e fisica, e questo alla lunga potrà essere un problema, anche perché la stesa filosofia di gioco “Sarriana” non prevede una manovra pratica, speculativa sull’avversario, di attesa e contropiede, il gioco e la manovra sono la chiave stessa e l’essenza del suo credo.
Non io, ma la storia del calcio insegna che questo tipo di gioco e manovra delizia i tifosi e magari crea una nuova dottrina di gioco, ma difficilmente porta a casa trofei, potrei parlare della bellissima Ungheria di Puskas, dell’Olanda di Cruyff, del Napoli stesso di Vinicio, il Brasile ’82, l’Italia di Vicini nel ’90, la Lazio e la Roma di Zeman….prova ne è che in questi due anni nei momenti e nelle sfide decisive il Napoli ha sempre rimediato fallimenti (Europa League, Champions, Campionato e Coppa Italia), con sconfitte senza appello.
La capacità di Sarri e del Napoli di saper unire il bel gioco e la praticità sarà la chiave della sua stagione, e soprattutto sarà decisiva, per la buona riuscita della stagione, la capacità di gestire la rosa e di farla ruotare da parte del Mister toscano, visti gli impegni in campionato ed in Champions League.
De Laurentis non ha di certo agevolato il compito del suo Mister, nonostante i ricchi ricavi ha operato un mercato al risparmio, confermando l’attuale rosa di titolari, inserendo solo qualche buon rincalzo, come Mario Rui o Ounas….troppo poco rispetto a ciò che servirebbe per puntare diritto alla lotta scudetto.
Secondo me il Napoli, pur proponendosi come l’anti-Juve, a parole, farà persino fatica a confermare il terzo posto dello scorso anno, con le Milanesi che quest’anno sono rientrate nel giro delle squadre di vertice.
Le due squadre romane, Lazio e Roma, contenderanno, sempre secondo la mia modesta opinione, il quarto posto al Napoli, con gli azzurri favoriti.
I giallorossi si presentano con un nuovo allenatore, un Di Francesco, di ispirazione e scuola zemaniana, chiamato a replicare quanto fatto vedere al Sassuolo, ben sapendo che a Roma, sponda giallorossa, tanti passi falsi non verrebbero presi bene come in Emilia, pur se questi dovessero arrivare dopo buone prestazioni, come la partita casalinga contro l’Inter, i primi applausi lascerebbero presto lo spazio alle più feroci critiche, amplificate dalle numerose talk-radio dell’etere romano, pronte ad amplificare certo gli entusiasmi, ma anche, e molte volte di più, delusioni e polemiche annesse, ed a Roma sponda giallorossa di pazienza ce ne è poca, visto che negli ultimi 9 anni nella Città Eterna ad alzare Coppe e Trofei è stata invece esclusivamente la Lazio, e questo è un elemento di impazienza e frenesia ulteriore.
La rosa ha visto perdere perni come Salah e Rudiger, sostituiti in maniera improbabile da Defrel e Schick (con quotazioni abnormi, 25 e 42 milioni….), ed una difesa sembrata a tratti incerta e lenta.
Punti fermi sono il centrocampo, di ottima qualità e quantità, e l’inserimento a sinistro dell’esperto e talentuoso Kolarov, all’epoca scoperto e valorizzato dalla Lazio.
La Lazio…. per l’appunto….alle prese con i casi spinosi Keita e Biglia, all’ultimo anno di contratto, che ne hanno di fatto rallentato il mercato….dopo aver brillantemente ceduto i due partenti, non cedendo a ricatti e accordi clandestini, ha sostituito i due titolari con Lucas Leiva, reduce da dieci anni al Liverpool, e dal pluridecorato Nani, quindi forse meno geometria nel breve ed esplosività esuberante giovanile, ma sicuramente più affidabilità, esperienza e gioco di squadra, soprattutto nel cambio Nani-Keita.
La chiave della stagione della Lazio è tutta nella capacità di Mister Inzaghi di gestione della rosa, visto il doppio impegno Europa League e campionato, e nella resa dei nuovi arrivati, ovvero la loro velocità d’inserimento nella già rodata squadra titolare biancoceleste.
La forza della Lazio è il gruppo, il sacrificarsi l’un per l’altro, l’avere un obiettivo comune, la rosa nei 14-15 è di ottima fattura, la difesa guidata da De Vrij e completata da Wallace Bastos e Radu è eccellente, così come le fasce e la mediana, in attacco oltre all’attaccante italiano più prolifico, forte ed affidabile, Ciro Immobile, abbiamo il talento orami maturo di Felipe Anderson e il sicuro rendimento di primissimo livello di Nani; fondamentale sarà la resa dei ricambi, in Supercoppa sono stati decisivi lo scatto del giovane Lukaku e l’inserimento di qualità del giovane Murgia, e ciò suggerisce che la Lazio ha dei giovani di qualità, magari ai più ancora poco noti, ma di sicuro affidamento, nonostante vengano quasi sempre accolti con scetticismo, un nome su tutti….Milinkovic-Savic, un pilastro del centrocampo biancoceleste….insomma la Lazio è chiamata a confermarsi, la stagione comunque vada finirà con trofeo in bacheca, e non è poco, alla fine nello sport si gareggia per i Trofei, e la storia degli ultimi dieci anni, non le opinioni, ma i fatti oggettivi, ci dicono che la Lazio, questa Lazio di Lotito e Tare, dopo le tre “strisciate del Nord” è la squadra che ha raccolto più vittorie e Trofei…..qualcosa vorrà pure dire.
Un occhio attento anche al Torino che quest’anno si propone di competere a pieno titolo nella lotta per un posto in Europa, la rosa è di qualità, l’entusiasmo del meraviglioso pubblico granata, e la Storia calcistica Immensa, Mitica ed Unica di questo Club lo meriterebbe, a Sinisa Mihaijlovic il compito di valorizzare e guidare la rosa ad un traguardo di prestigio.
In Finale, azzardando un pronostico, giocando più che altro, direi che quest’anno potrebbe essere finalmente l’anno dell’Inter, per cui prevedo una lotta per lo scudetto tra Inter e Juventus, con possibilità d’inserimento del Milan, condizionato dal fatto che i rossoneri devono trovare un amalgama di squadra; un gradino più sotto vedo una lotta per il quarto posto tra Napoli, favorito, e Roma, con la Lazio che potrebbe giocare il ruolo di terzo incomodo, mentre il Torino potrebbe davvero riscoprirsi come la vera novità dei piani alti del calcio italiano.