C’erano una volta le sette sorelle…

(22 febbraio 2017 ore 15.20)

1: SETTE SORELLE: Lazio, Juventus, Milan, Inter, Parma, roma, Fiorentina. Queste le sette sorelle di una ventina di anni fa. E ora? Juventus, roma, Napoli, Inter, Atalanta, Lazio, Milan. Se si eccettua la fuoriuscita di Parma e Fiorentina, rimpiazzate da Napoli e Atalanta, tutto è rimasto uguale. Ma, a parte le assonanze nominative, le sette sorelle non esistono più. La signora bianconera fa un campionato a parte da cinque anni (e vediamo il sesto…) ed ostenta un fatturato ed uno stadium da accapponare la pelle. Napoli e roma si scambiano secondo e terzo posto, le famose perdenti di successo, mentre le altre, tra cui la Lazio, si siedono nel parlamento europeo di seconda fascia e cioè dal quarto al sesto posto; chi arriva settimo fa la classica stagione di latta. Ormai il campionato italiano non ha più segreti e chissà per quanti anni ancora dovremo sorbirci questo gelato al limone sempre uguale. Più che parlare di sette sorelle sarebbe più consono diversificare: una signora, due damigelle, quattro signorine. Il resto? Poca… hontas.

2: VENIMUS VIDIMUS VICIMUS: Così i 1.500 laziali in trasferta ad Empoli. Partita dominata, ma che si stava mettendo male per la solita idiosincrasia al gol che non ha permesso alla Lazio un vantaggio accettabile già alla fine del primo tempo. Va be, meglio così, anche perché si è potuta apprezzare la reazione veemente che ha poi portato al ribaltamento del risultato della gara. Insomma tre punti indispensabili per continuare la marcia e anestetizzare le vittorie delle squadre concorrenti.

3: FRIULIANI: Ed ora necessitano altri tre punti, stavolta casalinghi, contro la tranquilla Udinese dell’ispettore Del Neri. Affrontare squadre del limbo potrebbe sembrare facile, ma il far diventare partite facili sulla carta in facili sul campo dipende da come si affrontano. La Lazio ha un importante obiettivo da raggiungere, quello del ritorno in Europa, e non può certo permettersi passi falsi. Dunque, massima allerta e concentrazione e se si faranno i canonici venti tiri è d’obbligo prendere la porta e segnare. In fondo lo scopo del giuoco del calcio è questo.

4: FELIPE: Anche ad Empoli abbiamo visto un giocatore che ci piace tanto tanto. Il brasiliano «buono» continua a sfornare prestazioni di alto livello, forse manca qualche gol alla sua stagione ma c’è da considerare che macina chilometri e si applica coscienziosamente anche alla fase difensiva. Manca poco alla sua consacrazione definitiva, in queste 13 gare di campionato (a cui aggiungiamo le sfide di Coppa Italia) avrà le occasioni giuste per ribadire il suo enorme talento e per guidare la Lazio verso gli obiettivi prefissi.

5: LO SCUDETTO SPEZZATO: È tempo di rinnovi per le cariche istituzionali della Federcalcio. Il 6 marzo si dovrà stabilire il nuovo presidente federale con annessi consiglieri. La rielezione di Tavecchio appare probabile (al momento dovrebbe avere una maggioranza di qualche punto percentuale). Il suo avversario sarà Abodi che ricordo tifoso laziale e promettente giornalista (cominciò a scrivere su «Eagles Supporters»). Ha scalato molto rapidamente l’establishment calcistico e di questo gliene va dato merito. La sfida tra i due contendenti comincia ad entrare nel vivo e vedremo come andrà a finire. Nel frattempo, sperando che il nuovo Consiglio Federale definisca una volta per tutte la questione dello scudetto 1915, l’avvocato Mignogna ha diramato un comunicato ufficiale che sa tanto di stoccata finale. Rammento con piacere l’entrata, tra i patrocinanti dell’iniziativa, del sito «Cuore di Lazio» che mi onoro di dirigere insieme all’amico Rodolfo Casentini. Un riconoscimento che ci riempie d’orgoglio. Non ci resta che attendere il parere favorevole del Consiglio Federale all’assegnazione alla Lazio di quello che gli spetta.

6: ALLEGRIA: La lite Bonucci-Allegri è stata salutata da Tuttosport con un titolo enfatizzante la società bianconera: «Brava Juve, si fa così», riferentesi alla decisione di mettere in tribuna il buon Leonardo. Pensate solo un attimo se al posto di Bonucci ci fosse stato Keita. Siamo sicuri che il titolo sarebbe stato «Brava Lazio»? Temo, anzi sono sicuro che il titolo più gettonato sarebbe stato: «Caos Lazio, colpa di Lotito». Allegria.

7: LA NOSTRA LAZIO: La trasmissione di Rodolfo Casentini e del sottoscritto in onda ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12 su una delle radio web più ascoltate, Stap Radio (basta vedere i numeri per capire meglio…) diretta da Stefano Tini, sta andando a gonfie vele grazie soprattutto agli ospiti che ne arricchiscono i contenuti. Finora sono intervenuti Emiliano Foglia, Arturo Diaconale, Alessandro Vocalelli, Marco Canigiani, Gianluca Mignogna, Stefano Buttafuoco, Paolo Signorelli e Rocco Ilaria. Per chi volesse ascoltarci ed interagire con noi basta collegarsi in diretta o risentire la replica su www.stapradio.it.

7-1: TORO SFATICATO: Vacanze romane per il Torino. Chissà se contro la Lazio attuerà la tattica del «ve passamo direttamente la palla» brillantemente provata contro i giallorossi…