E se tu salti la Lazio va in vantaggio…

(22 febbraio 2017 ore 7.50)

La saturday night fever biancoceleste corre veloce sulla Roma-Firenze Scandicci, direzione Empoli. Campo storicamente ostico quello toscano (come non menzionare lo 0-0 tra la corazzata di Eriksson e la retrocessa squadra empolese di fronte a 12.000 laziali e che ci costò lo scudetto…), ma la consapevolezza di agguantare i tre punti era discretamente presente nelle menti dei 1.500 laziali nella visita serale alla terra bagnata dal silente Arno.
Si parte insieme a mio fratello Alessandro e al giovane affine Francesco nei dintorni del primo pomeriggio e siamo baciati da un sole che è tutto un programma di ottimo auspicio. Il viaggio corre veloce come le foto scattate su facebook e in tre ore si coprono i poco più di 300 Km che ci separano dal Castellani. Prima di arrivare allo stadio carichiamo il nostro amico Rocco, prelevato in un albergo vicino allo stadio, e giungiamo a destinazione un paio di ore prima del fatidico inizio. Già il parcheggio è pieno di auto biancocelesti, segno evidente della massiccia presenza di tifosi laziali.
Allo stadio ben prima dell’inizio si sentono salire in cielo solo i cori del settore ospiti; i desperados, gruppo ultras empolese, riempiono (?) il loro settore solo pochi minuti prima del calcio d’inizio. Sinceramente durante la gara non ho mai avvertito la loro presenza.
Il tifo biancoceleste è sovrastante e continuo: particolarmente gradito è il coro «e se tu salti la Lazio va in vantaggio…» (con l’appendice dedicata ai peperoni) che diventa un vero e proprio tormentone con gli annessi salti che fanno tracimare il settore a noi riservato. Di fatto non c’è partita né in campo, né sugli spalti. Ma il brutto del calcio è dietro l’angolo e così l’Empoli al suo primo tiro in porta va sopra. Ma nemmeno il tempo di pensare a qualsivoglia maledizione empolese che Immobile, da rapace vero, rimette le cose a posto e si prende il pallone portandolo subito a centrocampo (gesto sintomatico). «Bisogna vincere» come canta la Nord trapiantata al Castellani e l’invito «e se tu salti la Lazio va in vantaggio» mai fu così propizio. E così è con il ritrovato Balde a pizzicare il braccio empolese che non ferma la palla che schizza sotto la traversa. È 1-2, è tripudio, è la vittoria. Belle le immagini a fine gara con tutta la Lazio sotto la curva ad applaudire e ad elargire maglie verso i tifosi acclamanti. Un connubio, quello tra squadra e tifosi, che potrà portare solo benefici frutti. La corsa continua, nulla è conquistato, nulla è perduto. Si va avanti senza paura e con la certezza della propria forza.
Avanti Lazio, Avanti Laziali.