I numeri importanti della panchina della Lazio

Dopo la partita di Napoli è difficile trovare un lato positivo, tra errori difensivi, centrocampo lento, sfortuna, arbitraggio e quant’altro. Un lato positivo però potrebbe essere il dato inerente ai gol che sono arrivati e/o partiti dai piedi dei panchinari. Dopo la sconfitta contro i Partenopei, infatti, si è tornati a parlare dell’inadeguatezza della panchina biancoceleste. Ma siamo sicuri che il problema è d’inadeguatezza e non di completezza?

In questa stagione (considerando quindi tutte le competizioni), fino ad ora, sono ben 28 i contributi al gol delle “seconde linee”. In questo dato sono inclusi gol e assist. Fra questi raffigurano i 9 gol stagionali di Felipe Caicedo, la riserva più prolifica, nonché quella più preziosa, che ha a disposizione Inzaghi. Subito dopo arrivano Parolo e Pereira con complessivamente 4 gol e 6 assist.  L’ultimo assist del brasiliano è arrivato proprio Giovedì per il gol della bandiera di Immobile. Successivamente troviamo i contributi sporadici di Muriqi, Akpa Akpro, Escalante, Fares e Patric con 5 gol e 4 assist complessivi. Se limitassimo la statistica ai soli nuovi acquisti, arriveremmo ad un totale di 12 contributi, tra i quali 6 gol e 6 assist.

Il risultato è legato direttamente ai numeri: la rosa della Lazio non è inadeguata, è incompleta. Sono due aggettivi che hanno dei significati diversi. Escalante ha dimostrato di essere una buona riserva, ma quest’anno sarebbe servito un titolare al posto di un Leiva che già la scorsa stagione aveva iniziato a dare problemi. Anche Fares ha dimostrato di essere una riversa discretamente buona, ma serviva un titolare al posto di Lulic, sapendo che il capitano avrebbe saltato più di metà stagione. Concludendo, è stato un ulteriore errore quello di spendere la maggior parte del budget per un attaccante invece che per un difensore. Insomma, la panchina della Lazio non è inadeguata, ma servirebbe gestirla meglio (a Napoli perché un Luis acciaccato è stato preferito a Pereira?) e completarla per evitare di essere costretti a mettere in campo calciatori stanchi e mezzi infortunati per mancanza di alternative.