La Lazio querela la Gazzetta dello Sport e il suo direttore Barigelli

La Gazzetta dello sport dovrà finalmente rispondere di ciò che ha scritto in merito al caso tamponi inerente alla Lazio e a tutti i suoi tesserati che il giornale rosa di proprietà di Cairo ha chiamato in causa. Insieme al quotidiano sportivo è stato querelato anche il direttore Barigelli reo secondo la Lazio di essere andato ben oltre il normale diritto di cronaca e di aver emesso sentenze di colpevolezza prive di qualsiasi fondamento concreto andando cosi ad iniziare una gogna mediatica a livello nazionale contro la Lazio, contro Lotito e contro alcuni tesserati tra cui dei giocatori e i medici sportivi facenti parte dello staff sanitario della società biancoazzurra. Indubbiamente Barigelli che ricordiamolo, è un noto tifoso della Roma, ha messo in atto un piano di deliro mediatico negativo atto a screditare in tutto e per tutto, tutte le componenti della società Lazio a partire dal suo presidente Lotito fino a coinvolgere dei giocatori di spicco come Immobile e i medici sportivi. Articoli che sono stati scritti da giornalisti compiacenti al misero servizio di un quotidiano che volontariamente per direttive dell’editore Cairo e del direttore Barigelli, si sono prodigati nello scrivere pezzi distorcendo fatti acclarati e insinuando nel lettore ragioni colpevolezza assolutamente inesistenti anzi. La Gazzetta portando avanti questa campagna diffamatoria, non solo ha leso l’immagine della società quotata in borsa, ma ha leso l’immagine di parecchi tesserati. La procura proprio a causa di questi articoli insensati e altamente scorretti, ha aperto un’inchiesta dove guarda caso, Lotito ha subito la sentenza più grave. In base alla fandonie raccontate da Barigelli e company, la Lazio ha subito un linciaggio morale senza precedenti. Per tutte queste malefatte degne solo di persone che dovrebbero essere radiate dall’albo professionale dei giornalisti, la Lazio ha ufficialmente querelato il giornale e il suo direttore che prossimamente risponderanno davanti al giudice del loro scorretto comportamento.
L’avvocato Gentile intervenuto a Radio Incontro ha spiegato e chiarito molti aspetti. Speriamo fortemente che questa volta la giustizia faccia veramente il suo corso ed emetta una sentenza di colpevolezza esemplare per far comprendere che chi fa il giornalista non può permettersi di diffamare e screditare chiunque solo perchè quel giorno và così.

Ecco le sue dichiarazioni in merito.

“L’accusa iniziale che ha mosso la procura, che è quella che poi ha comportato la condanna più grave per Lotito e per i medici, è quella di aver “nascosto” i risultati dei tamponi, cioè di non averli comunicati alla ASL e di aver consentito che i calciatori andassero in giro indisturbati. Come abbiamo dimostrato e come riconosciuto dal Collegio di Garanzia del CONI la disciplina del COVID è materia di salute pubblica ed è lo Stato che deve preoccuparsi delle quarantene, non il medico societario a dover imporre disposizioni di isolamento. Il medico della Lazio che esegue i tamponi deve informare il dipartimento di salute pubblica e queste comunicazioni avvengono continuamente, visto che ancora oggi c’è un bollettino molto dettagliato sui dati Nazionali. Questa mancanza di comunicazione, addebitata alla Lazio, è caduta perché il collegio di Garanzia del CONI è andato a leggere le norme”.

Il secondo aspetto è quello riguardante Immobile, in campo contro il Torino, e Djavan Anderson, in panchina contro la Juventus. Anche in questo caso il Collegio di Garanzia ha imposto un aspetto tecnico: è stata messa in discussione l’affidabilità di alcuni tamponi che dipende dal tipo di reagente che viene utilizzato e dalle modalità con i quali vengono effettuati i tamponi. Nel caso di Immobile due tamponi, effettuati a mezz’ora uno dall’altro, sono risultati uno positivo e uno negativo. L’accertamento successivamente lo fa sempre il dipartimento di salute pubblica: per quanto riguarda Immobile e Anderson era stata inviata la segnalazione alla ASL nella quale il dottor Pulcini aveva segnalato questi contrasti, con Immobile che dal martedì al sabato aveva un tampone positivo e quattro negativi: la ASL ha attestato il falso positivo e ha stabilito di non dover procedere“.

Prima dell’estate il direttore della Gazzetta dello Sport ha scritto un articolo inaccettabile ed è già stato querelato. L’articolo più recente è altrettanto inaccettabile, si è detto che Immobile ha giocato da positivo e in più ci sono state allusioni sui giudici, cosa che spesso accade quando una sentenza giudiziaria non è gradita: se il direttore ha scritto delle falsità è normale che venga portato in tribunale. I giornalisti hanno diritto di cronaca e di critica e quando si fa in modo corretto questo diritto viene assolutamente rispettato, quando si va oltre il lecito scatta ovviamente la tutela penale. Abbiamo atteso che il Collegio del CONI, massima autorità giudiziaria sportiva, si esprimesse per fare i nostri passi“.

Che la Lazio sia sotto attacco è sotto gli occhi di tutti, la Lega fa dichiarazioni continuamente su Sarri quando nel derby ho visto un altro allenatore entrare in campo a recuperare palloni. Un’ostilità verso la Lazio si percepisce e viene fuori anche dalla Federazione perché il Presidente non ha mai nascosto questa ostilità verso Lotito, che non doveva essere avventatamente allontanato dal Consiglio Federale e anche da questo punto di vista ci sarà del lavoro da fare“.