Lazio, la bella addormentata nel bosco…

L’immagine nitida della non partita giocata dalla Lazio in quel di Bologna è Correa che dentro l’area di rigore, a pochi metri da una porta semivuota, decide incredibilmente, invece di tirare a botta sicura per il gol del pareggio, di farsi una passeggiata laterale dando così modo ai munti difensori felsinei di contrarlo e rinviare senza problemi.

Un’immagine che ha fatto male agli occhi e alla mente dei tifosi laziali. L’intento non è assolutamente di colpevolizzare il talentino argentino, ma di mettere in luce l’apatia e la sciatteria di una Lazio che non vorremmo mai più vedere così.

Non è Correa il problema della Lazio. Come non lo è Milinkovic che gioca di tacco sul 2-0 per il Bologna, non lo è Ciro il grande che tira un rigore talmente brutto che più brutto non si può, non lo è Hoedt che sembra un carrarmato senza munizioni, non lo è Patric il danzatore sui carboni ardenti, non lo è Luis Alberto che cammina sui vetri, non lo è Leiva mai così fatiscente, e posso continuare a declinare tutti i giocatori impiegati a Bologna. IL PROBLEMA DELLA LAZIO E’ NELLE TESTE DEI GIOCATORI E DEL PROPRIO ALLENATORE. Un problemone di difficilissima soluzione, non c’è che dire. Solo loro lo possono risolvere.

Acerbi ha postato: Resettiamo. Eh, sembra facile resettare. Dirlo è un conto, attuarlo è un altro. Purtroppo la sconfitta dura col Bayern (ma non è stato un 1-7 come una comunicazione in malafede e giallorossa ha voluto far passare..) si è fatta sentire.

Squadra stanca, prima mentalmente che fisicamente, tatticamente confusa, non sapevano mai fare la scelta giusta, inoffensiva e fragile. Insomma una Lazio troppo brutta per essere vera.

Mi appello ad Inzaghi ed alla società. Il campionato è ancora lungo. 14 gare alla fine sono un’enormità e tutto può ancora accadere. La Lazio è sempre lì, ad un tiro di schioppo dalle postazioni Champions. NON SI PUOì E NON SI DEVE MOLLARE ADESSO, perché è proprio ora il momento topico del campionato. Dunque bisogna guardarsi in faccia e dirsi di tutto per l’orribile prova di Bologna.

L’importante per la Lazio è smetterla di fare la bella addormentata nel bosco e cominciare a correre. CORRERE E LIBERARSI DAGLI ASSURDI OSTACOLI MENTALI. Forse è questa la soluzione per riprendere le fila di un campionato che sembra sfuggire di mano.

Mai arrendersi e appuntamento alla prossima col Toro del nemico Cairo. Sempre se si giocherà, vista l’emergenza covid in casa granata. Ma ora l’avversario, qualunque esso sia conta davvero poco. Conta solo ritrovare se stessi e smetterla di assentarsi in modo ingiustificato dal campo.

Capita la lezione, mettiamo in pratica gli insegnamenti.