Lazio Lazio Lazio, il trionfo della bellezza sarriana…

Era nell’aria malgrado gli stupidi profeti di sventure propinassero al vulgo impaurito le loro insensate elucubrazioni. Roma favorita, più forte, ce asfartano, Sarri rincoglionito, non può giocare il 4-3-3 con quei giocatori, siamo scarsi, ecc. ecc. A stupidi.

Il campo vi ha spazzato via e vi ha spezzato le reni come era giusto che fosse.

Come ampiamente previsto esplode la bellezza sarriana nel giorno ad hoc quello della gara più emotiva e più passionale della stagione. Un derby preparato benissimo dal punto di vista strategico e caratteriale.

I primi venti minuti sono da orgasmi purissimi. Lazio in totale tourbillon e Roma annichilita. Due gol magistrali firmati da Sergione e Pedrito (il suo gol ai poveri romatristi non era quotato talmente era scontato …) e gara decisa.

Il resto è una rappresentazione scenica di come la Lazio possa sapere anche soffrire di fronte ad attacchi reiterati e portare a casa la vittoria.

Sembrava che il gioiello del terzo gol di un enorme Felipao potesse aver chiuso i conti e invece arrivava il regalino del rigore inventato e la gara si riaccendeva per poi terminare così come doveva. Trionfo strameritato e timbro ufficiale su una superiorità tecnica e tattica incontrovertibile.

Lazio in paradiso e rometta all’inferno. Sarri con L’Aquila simbolo di Roma sotto la Nord e popolo laziale in tripudio.

Ora non fateci pensare per almeno 1 giorno. Godimento calibrato per un derby che passerà alla storia. La caramella Mou ciancicata da Sarri. Al piagnone romatriste rimangono solo lacrime di vittimismo, prova provata della sua inferiorità. Il derby lo ha vinto Sarri. Alla faccia di chi non sapeva che il calcio premia sempre i migliori. E i più belli.

E meglio della bellezza sarriana non c’è nulla…