Lotito 7+1

(6 aprile 2017 ore 14.10)

Lazio in finale di Coppa Italia. Questo il verdetto del doppio derby che ha suggellato la superiorità biancoceleste sotto ogni profilo. Ripensare ora ai pronostici degli addetti ai lavori che vedevano la roma largamente favorita e con l’unico dubbio di quanti gol dovesse essere la differenza a favore dei giallorossi fa ridere e nel contempo riflettere sull’ignoranza calcistica della quasi totalità dell’informazione sportiva italiana. Senza considerare quei lazialoni, i laziali negativi che porterebbero jella pure ad un gufo, che dopo la qualificazione con l’inter avevano maledetto quella vittoria proprio perché avrebbe portato ad affrontare la magica roma che sicuramente avrebbe vinto di goleada entrambi i derbies.
Il campo ha detto altro: sia all’andata che al ritorno spalletti è stato stuprato tatticamente da uno scaltro ed abile stratega, tal Simone Inzaghi da Piacenza, il famoso servo di Lotito, quello che non avrebbe dovuto sedersi sulla panchina biancoceleste dopo il niet del loco argentino. Vi ha detto male, molto male. Ora nemmeno le scuse basterebbero a coprire la nefandezza delle vostre parole.
Lazio meravigliosa dunque, giocatori uniti al proprio popolo in un fronte compatto e senza crepe. Curva Nord maestosa e vincente proprio come la Lazio, Curva Nord che si è meritata i sinceri ringraziamenti di Claudio Lotito.
A proposito, per il sor Claudio è l’ottava finale in tredici anni di gestione. Per meglio precisare, come mi fa notare l’attentissimo Rodolfo Casentini, sarebbe più giusto parlare di sette finali più una. Vero è che la prima finale (supercoppa italiana) di Lotito risale al 21 agosto 2004 contro il Milan al Meazza, e quindi un mese dopo l’insediamento a presidente della Lazio, ma non si può sottacere che quella Lazio che disputava quella finale era una squadra fatiscente, depauperata dei suoi migliori giocatori per le note vicende economiche. Accollarla a Lotito è solo un dato formale, da almanacco, ma in sostanza le finali di Lotito sono sei con tre vittorie (Samp, Inter e quella della coppa in faccia che rimane uno spartiacque fondamentale per la storia della città di Roma) e tre sconfitte (consecutive, e tutte con la Juve). Dunque, torniamo ad affrontare per la quarta volta la Juve: sarà una battaglia durissima, ma abbiamo il vantaggio di saperlo.
E intanto ci aspetta all’Olimpico un’altra prova fondamentale quella contro il napoli che potrebbe essere decisiva in chiave Champions. Naturalmente nessuno crede nella Lazio, tutti la danno perdente contro il «barcellona di pulcinella», ma anche qui abbiamo un vantaggio: la Curva Nord è pronta a dare battaglia con la legione di Inzaghi. Nihil difficile volenti.