O Vicenza o Storia

(21 giugno 2017 ore 11.20)

Mancava l’ossigeno in quell’infernale calura del 21 giugno di trenta anni fa.

Mancava il gol ad una Lazio disperata, penalizzata ed esausta sull’orlo di un precipizio chiamato serie C.
Mancava poco alla fine di quella gara stregata dove tutto sembrava già deciso …

Mancava la parola alla banda di giocatori scesi in campo con un solo obiettivo: salvare la storia. Non si capacitavano di come il destino avverso si fosse messo così di traverso da non far superare quella linea bianca che voleva dire vita.

Mancava tutto o forse mancava niente.

Non mancava il sostegno di sessantamila palle di fuoco pronte ad incendiarsi per un gol.

Non mancava la guida spirituale di quel signore di nome Eugenio Fascetti.

E soprattutto non mancava il bomber, proprio lui Giuliano Fiorini, nell’azione sognata per tutta la notte: un pallone difficilissimo da addomesticare, spalle alla porta, girarsi d’improvviso, tirare e non sbagliare, prendere l’angolino, correre sotto la Nord in tripudio, piangere, ritornare a centrocampo, lottare ancora liberarsi alla fine di un peso opprimente, ripiangere, ripartire per Napoli. Altre due battaglie avrebbero atteso quei ragazzi straordinari. Ma la guerra vera venne vinta quel 21 giugno di trenta anni fa.

O Vicenza o Storia.

E Storia è stata.

Grazie da chi c’era (e che ci ha rimesso un gomito …) e da chi ci sarà sempre.

P.S. La foto di copertina è del Corriere dello sport del 21-6 2017 che ha dedicato un inserto speciale e gratuito sulla Lazio del meno nove.