Stadio Tor di Valle, ma era proprio necessario tutto questo spreco di soldi pubblici? E soprattutto, ora chi ne dovrebbe rispondere?

Iniziamo questa considerazione partendo da un comunicato ufficiale dell’ AS Roma S.p.a diramato nella giornata odierna:

La proprietà della AS Roma – si legge nel comunicato – intende investire, per essere competitiva, in una squadra vincente che possa giocare in un nuovo stadio moderno ed efficiente. Ciò posto, la Società conferma l’intenzione di rafforzare il dialogo con l’Amministrazione di Roma Capitale, la Regione e tutte le Istituzioni preposte, per realizzare uno stadio verde, sostenibile ed integrato con il territorio“. Confermato Guido Fienga come amministratore delegato della società. Per l’AD rinnovo biennale.

Premetto che il nostro intento  non è quello di deridere nessuno, riteniamo l’argomento serio e soprattutto vorremmo fare una riflessione su come sono stati spesi soldi pubblici dall’amministrazione comunale di Roma in questi anni ed in particolare ci vogliamo soffermare sulla “vicenda Tor di Valle” che proprio oggi ha avuto il suo epilogo. Non parliamo di questioni politiche, non è nelle nostre intenzioni, ma rimbombano forti ancora oggi le promesse della sindaca Virginia Raggi sulla costruzione dello stadio a Tor di Valle. E da quì iniziano le nostre considerazioni. Dopo anni di progettazioni, di varianti, di discussioni etc.. possibile che a nessun addetto ai lavori sia venuto in mente di fare una semplice ispezione Ipo-catastale (costo poche decine di euro) su questi terreni? Partiamo da semplici nozioni di diritto privato. Il pignoramento è un atto con il quale ha inizio l’ espropriazione forzata e segue un’ ipoteca (possono anche essere più di una e sono solitamente volontarie giudiziali o legali…). Nel caso dei terreni di Tor di Valle queste ipoteche sono senza alcun dubbio iscritte da anni, quindi non ci troviamo di fronte ad un ostacolo “dell’ultim’ora”, ma di una questione ben nota da tempo. Onestamente ci sembra inverosimile una non curanza così importante. Vicenda ancor più sconcertante considerando che da fonte giornalistica (non smentita dalle parti in causa) la società proprietaria dei terreni di Tor di Valle che ha stipulato i contratti di compravendita dell’Ippodromo di Tor di Valle è una società in liquidazione da anni. In tutto questo l’amministrazione comunale con le relative commissioni urbanistiche e dei lavori pubblici, la stessa Regione Lazio con le relative commissioni, hanno sostenuto delle spese preventive, spese di gettoni di presenza, materiale cartaceo, prestazioni di professionisti etc. retribuiti con soldi pubblici. Ora la domanda sorge spontanea. Chi paga questi milioni di euro di spese (SOLDI PUBBLICI) rivelatesi del tutto inutili? Considerazione da non poco conto, soprattutto con un bilancio non roseo del Comune di Roma. Riteniamo che qualcuno debba rispondere nelle sedi opportune di questo sperpero di denaro pubblico, denaro tra l’alto finalizzato a scopi privatistici….. Ma è proprio vero……… viviamo nel Paese di Pulcinella.