Una conferenza stampa diversa si può, si deve

(venerdi 17 novembre 2017, ore 21,00)

Non per fare polemica ci mancherebbe, ma questo articolo spero arrivi agli occhi del capo ufficio stampa della Lazio Stefano de Martino in modo che possa leggere quanto sto per scrivere. Ovviamente tutto fatto con grande rispetto del lavoro del “Biondo” ( spero non si offenda se simpaticamente lo chiamo così, lui è romano e sa che i nomignoli a Roma si danno a tutti compreso il Papa…e poi  in fondo non è che sto dicendo una falsità… Lui è biondo, quindi…) che nel 2018 staccherà il biglietto del decimo anno di militanza laziale, cosa rara nel mondo del calcio dove altri club anche molto prestigiosi, sono soliti cambiare il loro capo ufficio stampa dopo al massimo 5 anni di rappresentanza. Quindi grandi complimenti a De Martino perché evidentemente ha soddisfatto in pieno chi lo paga e cioè Lotito.
Fatta l’opportuna premessa doverosa , vado a scrivere quello che il titolo del mio articolo chiede. Ma alla Lazio, vedremo mai una conferenza stampa seria? No perché vedendo spesso altre conferenze stampa di altri club, e in questa settimana anche della Nazionale, ho visto una netta differenza d’impostazione nello svolgimento rispetto a ciò che accade alle conferenze stampa pre e post gara della Lazio. Nelle altre conferenze, chi ascolta e chi vede, ha la chiara percezione di chi sia a porgere la domanda e per quale testata lavori, infatti il capo ufficio stampa annuncia la testata e il giornalista che sta per intervenire. Questo permette al semplice telespettatore o radioascoltatore, di comprendere chi porge la domanda e sapere la testata che è presente in modo da poter poi giudicare se tale domanda posta da tizio della testata tal dei quali, sia interessante o meno. Voi direte, ma è importante rilevare se la domanda è interessante o meno e soprattutto chi è che la fa? Per me si. Anzi, per me è molto importante saperlo, perchè sapendo chi è e per quale testata lavora, si riesce anche a percepire se tale domanda può essere fatta maliziosamente oppure no, se la domanda e il giornalista che la propone, è competente oppure no. Se permettete , io voglio sapere chi fa le domande e per chi lavora, e non devo andare a deduzioni cercando di riconoscerne la voce o fisionomia. E allora mi chiedo, se tutti gli altri fanno così, e tutti hanno chiara la situazione, perchè alla Lazio questo non succede? Non credo ci voglia un’organizzazione specifica per enunciare il nome del giornalista e per chi lavora prima di passargli il microfono per la domanda…
Un’altra cosa, perché nelle altre conferenza tutti fanno una domanda, al massimo due ma non di più , e nella Lazio si iniziano le conferenze sempre con le mini interviste di tre domande, qualche volta addirittura quattro? E’ perché nel 99% dei casi le conferenze stampa pre e post partita sono iniziate sempre dalla stessa testata, in questo caso Radio Radio? C’è per caso un accordo tra le due parti? Perché se c’è ok, ma se non c’è, perché questo privilegio? Oltretutto dato ad una radio mai tenera con la Lazio e che ospita nel suo carnet di opinionisti, giornalisti che di cacca sulla Lazio, ne spalano quotidianamente tanta. Perché tutto questo? Perché la Tv e radio ufficiale della società, non pone mai nemmeno una domanda in tali conferenze? In altre sedi, la radio e tv ufficiale, è anzi quella che apre ogni conferenza com’è giusto che sia secondo me non favorendo così nessun’altra testata locale o nazionale, perché alla Lazio non succede?
Qui o sono tutti sciocchi gli altri e fenomeni solo alla Lazio, oppure tutti gli altri fanno ciò che deve essere fatto, e alla Lazio invece….
E perché quando ci sono domande palesemente retoriche, demagogiche, praticamente inascoltabili intellettualmente parlando, non s’interviene per riportare a un senso logico la conferenza? Nelle altre situazioni ( la conferenza stampa post eliminazione nazionale ne è l’ultimo esempio) non appena si vuole fare più di due domande, chiunque esso sia e qualsiasi testata rappresenti ( in questo caso Antinelli Rai 1, quindi mica una testata locale), il capo ufficio stampa lo richiama all’ordine e passa la parola a chi fino a quel momento non ha ancora nemmeno fatto la prima, mantenendo un totale controllo su tutto e su tutti. Perché alla Lazio questo non succede e dall’esterno si ha sempre l’impressione e percezione (ovviamente soggettiva e personale) che tutti facciano i propri comodi tranquillamente dando quel senso di “tarallucci e vino” da ”Osteria dei Castelli”? E perché così tanta confidenza con l’allenatore? Non esiste il rispetto dei ruoli e della forma alla Lazio? Perché Inzaghi spesso e volentieri è costretto ad iniziare una risposta con ”…Come ho già detto prima…” segno inequivocabile che chi sta lì , non ascolta nemmeno le risposte dette precedentemente dal tecnico e ripropone concettualmente le stesse domande? Ecco quindi che tutte queste componenti, gettate a caso nel pentolone della conferenza stampa senza nemmeno dargli una girata per amalgamarli bene, ma lasciandoli lì a cuocersi ognuno per suo conto, alla fine producono una povera conferenza, con pochi spunti davvero di rilievo, con poche risposte ovviamente interessanti da parte del tecnico. Ma a che servono conferenze stampa così? A noi tifosi certamente non servono. Ed è talmente certo questo che ogni tifoso può ragionevolmente, imbastire le risposte alle “domandone” dei giornalisti, nella stessa esatta misura di Inzaghi. Ma non per maggiore abilità e competenza di Inzaghi, semplicemente perché chiunque faccia funzionare bene l’intelletto, può tranquillamente partorire risposte sensate, logiche, retoriche quanto le domande poste senza essere mai stato a Formello ed essere l’allenatore della Lazio. Allora chiedo: perché non ci si sforza di migliorare questo aspetto? La mia è solo una visione personale e ripeto, soggettiva della situazione, quindi fallace come qualunque valutazione soggettiva di ognuno di noi. E’ solo un cordiale invito a De Martino a darci un prodotto migliore da ascoltare, da vedere, da dove trarre delle sensazioni concrete, logiche, vere. Stefano è persona competente e valida, per questo credo che lui possa tranquillamente portare ad un livello superiore le nostre conferenze stampa, ed è per questo che mi chiedo come mai ancora questo salto in avanti non sia successo. Da altri non me lo aspetto, da lui si. D’altronde ci si aspetta sempre il massimo da chi vale molto e può dare molto, non certo da chi non vale nulla, e Stefano de Martino vale. Per questo spero possa darci un prodotto migliore di quello che attualmente stiamo vedendo e ascoltando.