Una Lazio da vertice

Non ci facciamo ingannare dal nome, non si chiamava né Inter né Napoli, ma questa Atalanta è una signora squadra, ed oltretutto anche in grande forma, correvano bene e pressavano a tutto campo, ottimo possesso palla, ieri era una partita difficile e cmq fino al loro vantaggio stavamo anche giocando bene, il 3-4-2-1 da un lato offriva maggiori garanzie di copertura, dall’altro limitava una delle nostre armi offensive, Felipe Anderson, costretto ad un grande lavoro su tutta la fascia che cmq ne limitava la lucidità in fase propositiva.
Nonostante ciò fino all’errore in fase difensiva che ha portato al vantaggio bergamasco, abbiamo sofferto pochissimo, mettendo spesso alle corde la squadra di Gasperini, facendo presagire un nostro goal a breve, invece è arrivatoa la rete di Petegna, bravo a sfruttare una nostra disattenzione difensiva, forse viziata da un fallo subito da Radu. Dopo la loro rete la squadra ha perso un po’ di serenità e sicurezza, risultando spesso lenta e prevedibile, tenendo troppo il pallone e rallentando la manovra, che invece avrebbe necessitato di rapidità e verticalizzazioni; ad ogni buon conto è arrivato il goal del pareggio a fine primo tempo da parte di un sontuoso Milinkovic a riportare l’equilibrio, che ha ribaltato tutto, annullando le conseguenze negative della loro rete.
Nel secondo tempo abbiamo continuato a soffrire, manovra molto lenta, l’ingresso di Patric ed il ritorno al 4-3-3 ha cambiato molto, ed infatti quando attaccavamo l’Atalanta era in affanno, anche perché Felipe era più offensivo, con Lulic alto i tambureggiamenti erano costanti, quindi molto meglio con il 4-3-3.
A centrocampo ha giganteggiato Milinkovic, per assurdo le azioni più pericolose partivano dai suoi piedi, e non certo da un impreciso, scontato e compassato Biglia, infatti un suo lancio in profondità lanciava Ciro che veniva travolto da Berisha.
Dopo il vantaggio abbiamo sprecato molto, Biglia ha continuato a essere poco lucido, trattenendo inspiegabilmente un pallone che andava calciato di prima in porta, e Milinkovic metteva alle stelle un goal fatto….l’ingresso di Djordjevic è stato deleterio perché non riusciva né a tenere palla, né a prendere le palle alte né tantomeno ad essere utile nella rincorsa ai palloni, insomma questo ragazzo dopo l’infortunio non riesce più a ritrovarsi, avrei preferito l’ingresso di un Lombardi o di Rossi, l’Atalanta con due ripartenze, nate sempre per due possessi persi in maniera elementare dai nostri, poteva davvero creare pericoli alla nostra difesa, che invece riusciva a mettere la cosiddetta “pezza”.
E’ andata bene però, ed è anche normale si sia sofferto, questa Atalanta è molto forte, un osso duro, una squadra di qualità che gioca senza stress e responsabilità, tre punti d’oro per affrontare senza paura la sfida allo stadium, speriamo solo che Inzaghi decida di giocarsela, con squadra corta e compatta, senza scoprirsi inutilmente ma anche senza nessun timore reverenziale.
Questo Gruppo, con in testa il Mister Inzaghi sta facendo benissimo, 40 punti in 20 partite, e tutti strameritati, numericamente pure ci siamo, Patric è oramai una solida realtà, lo diverrà, ne sono sicuro, anche Luis Alberto, Milinkovic è una certezza, i vari Kishna Lombardi avranno modo ed occasione per affermarsi, insomma il gruppo c’è, ha bisogno di sostegno e serenità, un grosso plauso alla Curva Nord, Fedele saggia e Grintosa, questa squadra merita tanto tifo, purtroppo le presenze all’olimpico continuano a lasciare a desiderare, si vedono però tanti bambini e tanti giovani, questo lascia ben sperare, la Lazio ha bisogno di slancio e virtù giovanili fresche e motivate, non c’è spazio per annoiati e disamorati, d’altronde lo spirito dei fondatori a Piazza della Libertà in quel 9 gennaio del 1900 era proprio questo, entusiasmo e slancio e voglia di costruire, divertendosi, al bando quindi le negatività degli scontenti.
La squadra c’è, la missione Europa continua. Forza Lazio.