A Giuliano Fiorini nel giorno del suo compleanno

Tanti sono i calciatori che militando nella Lazio ne hanno fatto la storia. Tanti sono i calciatori che militando nella Lazio, per l’impegno profuso, sono rimasti nel cuore dei tifosi biancazzurri anche se la storia non l’hanno fatta.

Pochi ad aver fatto la storia della Lazio, garantendo sempre il massimo impegno, tra questi c’è sicuramente Giuliano Fiorini.

Il bomber modenese è rimasto nella prima squadra della capitale soltanto due anni, ma questi sono stati sufficienti a farlo entrare nell’Olimpo biancoceleste. Non esiste laziale che non sappia cosa è successo domenica 21 giugno 1987. Chi era presente non potrà mai dimenticarlo. Chi non c’era, invece, ne avrà sentito raccontare le gesta. Una partita indimenticabile che ha segnato la storia della Lazio.

Molto probabilmente, senza il suo gol, realizzato al minuto 83, di una partita che sembrava stregata, La Lazio odierna non esisterebbe. Difficile ancora oggi raccontare le sensazioni forti, talmente forti da stare male dalla gioia. Quel Lazio-Vicenza in cui la Lazio aveva assolutamente bisogno della vittoria per poter ambire come minimo agli spareggi per non retrocedere in serie C.

Una partita che sembrava maledetta. Il Vicenza si presentava all’Olimpico col suo portiere di riserva Dal Bianco. La formazione laziale, partita con una penalizzazione di ben 9 punti (a quel tempo la vittoria consegnava 2 punti in classifica), prese d’assedio La metà campo biancorossa. Dal Bianco si superò, non aveva mai fatto tante parate e tanti salvataggi straordinari nella sua carriera.

Quando tutto sembrava finito, le energie mancare, la fiducia venir meno, ecco spuntare Giuliano Fiorini. Solo 7 minuti mancavano alla scomparsa della Lazio. il presidente Calleri, con il suo socio Bocchi avevano già annunciato la scomparsa della prima squadra della Capitale in caso di retrocessione in serie C.

Le casse societarie erano vuote, i calciatori non percepivano stipendi da 5 mesi, i creditori bussavano insistentemente alla porta della società.

Fu proprio Giuliano Fiorini a salvare momentaneamente la Lazio. Al minuto 83, intercettò in area un tiro sporco, calciato dal limite dal terzino Podavini, con il tacco Fiorini eluse Lo stopper vicentino e con la punta del piede destro mise in rete beffando Dal Bianco in uscita. Mai sentito un boato così forte. Il sismografo Di Monte Mario cominciò a vibrare. Gli spettatori presenti, in un Olimpico mai così pieno nella sua storia esplosero di gioia. Gioia talmente forte da far star male. Chi era presente ricorda ancora l’altoparlante dello stadio chiedere aiuto. “con urgenza un medico in tribuna Monte Mario”, “con urgenza un medico in Curva Nord”, “Con urgenza due medici in tribuna Monte Mario”. Lo stesso autore dell’articolo non riuscì ad esultare, riuscì solamente ad alzarsi in piedi con la bocca aperta. Da quella bocca non uscì un suono, Un dolore come una palla di fuoco lo aveva colpito alla bocca dello stomaco. Un dolore del quale era felice e che mai più avrebbe provato nonostante le gioie successive che la Lazio avrebbe regalato.

Giuliano Fiorini non era un centravanti tecnico, non era bello da vedere, ma il suo impegno, la sua grinta non sono mai venute meno. Ancora oggi, a distanza di quasi 35 anni Giuliano Fiorini è ricordato come un guerriero, sempre pronto a dare il 100% alla causa. Lui che nel privato era un uomo che non cercava le luci della ribalta, quasi timido, ma come ricordano i compagni dei -9, generosissimo è sempre disponibile con tutti.

Nessuno potrà mai dimenticare la sua folle corsa di liberazione dopo il gol segnato al Vicenza. Nessuno potrà mai dimenticare le lacrime versate al rientro in campo dopo aver esultato sotto la Curva Nord.

Corri e piangi Giuliano, corri e piangi, sono corse e lacrime di gioia! Corsa e lacrime che ti hanno consegnato alla storia! Ovunque tu sia oggi Giuliano, sappi sempre che finché ci sarà il Lazio, tu rimarrai nell’Olimpo della prima squadra della capitale. Anche oggi che è il tuo compleanno. AUGURI GIULIANO.