Chiedi chi erano gli Eagles’ Supporters… (seconda puntata)

(13 novembre 2016 ore 15.02)

La storia degli Eagles’ Supporters è fatta di piccole storie che cercheremo di raccontarvi come se aprissimo un libro di favole; come specificato nel numero scorso nel 1977 in occasione di Lazio-Juve comparve lo striscione che accompagnò la Lazio in tutte le sue partite (in casa era esposto il mega striscione di 54 mt, mentre in trasferta veniva portato uno striscione più piccolo). Da lì ebbe il cammino degli Eagles, uno dei gruppi di tifosi che più lasciarono il segno nella storia del tifo e non solo italiano.

È necessario contestualizzare la storia degli Eagles con la storia di quegli anni, fine anni Settanta, i famosi «anni di piombo» che caratterizzavano quell’Italia ancora alla ricerca di sé stessa e di risposte per le numerose istanza che provenivano dalle varie classi sociali.

Se erano anni difficili dal punto di vista politico, economico e sociale con violenze assortite la stessa cosa si può dire della Lazio: anni davvero duri. Si stavano consumando eventi molto brutti che avrebbero segnato in maniera indelebile la nostra storia: l’omicidio di Vincenzo Paparelli nel derby del 28 ottobre 1979 spinse gli Eagles alla storica decisione di identificarsi per sempre con quella curva bagnata del sangue innocente di un padre di famiglia che aveva la Lazio nel cuore; il 9 dicembre 1979 in Lazio-Udinese la curva nord diventa la casa degli Eagles in onore di Vincenzo e quella data non va dimenticata.

Un altro evento negativo fu il calcio scommesse del 1980 con quelle macchine di polizia in quel di Pescara dove il centinaio di Eagles presenti rimase attonito da quello che stava succedendo. Quel calcio scommesse fu davvero deleterio perché decretò alla fine della stagione la serie B d’ufficio per la Lazio e per gli Eagles fu un duro colpo ma che paradossalmente compattò ancora di più il tifoso laziale.

La serie B è davvero un campionato tremendo fatto di trasferte complicatissime e partite impronunciabili. Ma si sa l’amore per la Lazio va oltre e quindi gli Eagles seguirono in massa la Lazio sia in casa che in trasferta, ricevendo attestati di stima (e di invidia) da tutta Italia.

Per farvi capire un po’ lo spirito di quei tempi vi riportiamo integralmente un pezzo intitolato «Una ulteriore prova di maturità degli Eagles’ Supporters» riportato sulla rivista omonima di novembre 1980 e riferentesi alla gara Lazio-Bari che sancì l’amicizia con i tifosi pugliesi:

«L’arrivo dei tifosi del Bari ci ha costretti ad un’alzataccia domenica mattina: avendo infatti organizzato il gemellaggio con gli Ultras baresi ci siamo sentiti in dovere di andare alla Stazione Termini alle 8,30 per riceverli e guidarli per un giro turistico in città. Verso le 11 siamo giunti allo stadio dove era in programma la vendita del primo numero della rivista. Oltre a questo c’era da organizzare la sistemazione degli striscioni, dei tamburi, la vendita degli adesivi e delle spille e tanti altri particolari. Bisogna dire che tutti i ragazzi hanno dato una mano molto volentieri nella effettuazione di tutti questi lavori. Fatto sta che all’entrata delle squadre in campo la curva nord è stata un’esplosione di tifo, di tamburi, coriandoli, fumogeni, bandieroni e un coro Lazio Lazio da far venire i brividi. Mentre a Bigon e Bacchin, i due capitani, venivano offerti mazzi di fiori, sugli spalti iniziava un duello corale tra gli Eagles e gli ultras del Bari. La lotta era impari ma bisogna ammettere che anche loro si sono ben comportati. Il risultato rotondo 3-0 e il gran goal di Chiodi hanno fatto sì che il tifo si trasformasse in una magnifica festa per la Lazio e i suoi tifosi. Purtroppo, come molti ragazzi speravano, la squadra non è venuta sotto la nord a raccogliere l’abbraccio ideale di tutti i tifosi. Peccato, speriamo in domenica prossima. Colgo comunque l’occasione per ringraziare tutti gli Eagles che hanno tifato dal primo all’ultimo minuto seccando pressoché completamente le loro corde vocali. Forza ragazzi, sempre così tutti assieme, fino alla serie A. E dopo…».

(Continua)