La Lazio di Sarri diverte e si diverte… E l’Olimpico ringrazia

Il metodo Sarri si radica nella Lazio, aspettando la settimana top.. ica.

Dodici gare di campionato (più quattro di Europa league) sono un segmento accettabile per stilare un primo bilancio della Lazio timbrata Sarri. Dunque, premettendo che in Europa la Lazio è perfettamente in linea con l’obiettivo del raggiungimento del primo posto (o secondo che però necessiterebbe di un altro step per arrivare agli ottavi), in campionato, dopo quasi un terzo e dopo aver affrontato 4 delle 6 famose sorelle, il discorso non muta. 21 punti (più 3 rispetto alla precedente stagione), quinto posto a meno uno dal quarto sono un bottino onesto soprattutto in considerazione della svolta epocale attuata dalla società di Lotito. Contro la Salernitana si è chiusa alla grande una settimana tosta (Atalanta e Marsiglia in trasferta non sono passeggiate di salute..): la Lazio ha dimostrato di poter fare 3 gare in una settimana senza accusare particolari disagi né fisici né mentali. Peraltro ciò conferma la bontà della rosa messa a disposizione del comandante. La Lazio può vantare oltre agli 11 titolari, ormai acclarati, di altri 6 titolari (Strakosha, Lazzari, Patric, Leiva, Basic, Zaccagni), più un altro mezzo titolare (Akpa), e un giovane (Moro) e un vecchio capitano (Radu) pronti alla bisogna. Bocciati ad ora Vavro, Escalante e Muriqi. Ovvio che si può migliorare, ma al momento la situazione è questa. Spicca la crescita esponenziale di Cataldi che ha dato le giuste misure ad un centrocampo finalmente equilibrato. Senza tralasciare le prestazioni di Ciro l’immenso e di un Pedro versione barcellonese. E di Luis Alberto il mago al servizio della squadra, pronto a correre, marcare come non mai è fare le sue mirabili magie che ne dite?

Contro i granata campani la Lazio di Sarri (sottolineo il “di” perché è evidente la sua impronta) si è divertita ed ha divertito con la solita accuratezza nei passaggi (91%) e con automatismi che sono sempre più appariscenti. In pratica il metodo Sarri sta mettendo radici e le “non gare” contro Milan, Bologna e Verona sono ormai un lontano ricordo e forse sono risultate un pedagogico pedaggio da pagare per arrivare alla chiarificazione dei concetti sarriani. Nulla di definitivo, ovviamente, ma si può essere ragionevolmente ottimisti. E quale migliore occasione di una settimana top… ica per ribadire che la Lazio di Sarri è sempre più di Sarri? Juventus, Lokomotiv Mosca e, dulcis in fundo, Napoli. Il massimo della difficoltà per testare il grado di apprendimento delle idee di Sarri. Dopo la sosta allacciamoci le cinture… Si può volare…