La Lazio e le sue partecipazioni alle competizioni europee.

IX^ Parte

2) INIZIA UNA NUOVA ERA…

Europa League 2013/2014

Il campionato precedente si è chiuso con un settimo posto. Ma la vittoria della Coppa Italia ci vale la partecipazione all’ennesima Europa League.

Immagine di repertorio Vesuvio Live

Si parte direttamente dai gironi e a noi tocca la J, in cui si trovano Trabzonspor, Legia Varsavia e Apollon Limassol.

Superiamo il girone dietro ai turchi di Trebisonda, ai sedicesimi ce la dobbiamo vedere contro i bulgari del Ludogorec. La sconfitta di misura subita in casa vanifica i tre goal segnati in casa loro, dove pareggiamo per 3-3.

Immagine di repertorio La Gazzetta dello Sport

Ci classifichiamo noni in campionato prendendoci un anno sabbatico dalle coppe.

Da segnalare è la sconfitta per 4-0 contro la Juventus, nella finale di Supercoppa Italiana.

Champions League 2015/2016

Nella stagione 2014/2015, quando la situazione economico-finanziaria della società inizia ad addolcirsi, Lotito prova a fare le cose in grande e lo fa ingaggiando, per il dopo Reja, il tecnico Stefano Pioli.

Immagine di repertorio Calciomercato.com

L’allenatore parmense ringrazia per la fiducia e porta la squadra al terzo posto. Per la Lazio si aprono, finalmente, le porte della Champions League passando, però, dai preliminari.

La sera del 18 agosto del 2015, a Roma, battiamo gli avversari del Bayer Leverkusen 1-0 con un goal di Keita Balde.

Immagine di repertorio You Tube

Dopo 8 giorni, in Germania, ci ritroviamo per giocarci il ritorno. La gara non è delle migliori ed il nostro goal, dell’andata, non riesce a pareggiare le 3 reti dei tedeschi. Si scala in Europa League.

La sorte ci affida al gruppo G dove ce la dobbiamo vedere contro Saint E’tienne, Dnipro e Rosenborg.

Le cose vanno benissimo e passiamo il girone da primi della classe, imbattuti, con 14 punti sui 18, frutto di 4 vittorie, 2 pareggi, 13 goal fatti e soltanto 6 subiti.

Ora bisogna superare il turno successivo. Ai sedicesimi ci toccano i temibili turchi del Galatasaray, molto più esperti di noi in coppa, che comunque superiamo per passare agli ottavi.

Immagine di repertorio Calciomercato.com

Nel turno successivo ci tocca lo Sparta Praga, una formazione sulla carta alla nostra portata. All’andata in Repubblica Ceca, pareggiamo per 1-1 ed il ritorno sembra sia in discesa. Comunque con la Lazio e quando c’è di mezzo la Lazio, il sembra è sempre aleatorio e nella gara di ritorno a Roma, infatti, ci surclassa battendoci 3-0. Appuntamento alla prossima.

Immagine di repertorio La Gazzetta dello Sport

L’ottavo posto in campionato, dopo il fallimento della seconda stagione di Pioli, non ci permette nella stagione successiva di contare sulle coppe.

A dire il vero Lotito, venendo incontro ai tifosi, sulle ali dell’entusiasmo suscitato dalla bella stagione precedente, li accontenta e riconferma tutti.

Dalla 32 fino a fine stagione all’esonerato Pioli succede, l’allenatore, fatto in casa, Simone Inzaghi.

Immagine di repertorio Quotidiano Sportivo

Europa League 2017/2018

Simone Inzaghi viene riconfermato dalla società, unica a credere in lui assieme a pochissimi tifosi, e inizia a far girare la squadra come lui vuole.

Si parte dalla fase a gironi nel gruppo K con Nizza, Zulte Waregem e Vitesse.

La prima fase viene superata da primi della classe. Ma il bello deve ancora venire.

Ai sedicesimi ce la dobbiamo vedere con i rumeni della Steaua di Bucarest, all’andata ci spaventiamo perché usciamo sconfitti, seppur di misura, per 1-0.

Al ritorno la Lazio si scatena e segna 5 reti, con tripletta di Immobile, 1 Bastos ed 1 Felipe Anderson. E’ vana la rete della bandiera avversaria.

Si va agli ottavi e l’urna ci assegna la Dinamo di Kiev che battiamo in casa, ucraina, e da qui si inizia a sognare.

All’avvicinarsi dei sorteggi, per i quarti di finale, la Lazio sta vivendo un buon momento e molti tifosi sperano ci possa capitare il Salisburgo.

Immagine di repertorio Alamy

La Lazio in campionato non sta andando male e le possibilità di arrivare in fondo sono e sembrano parecchie.

Così, quando le palline dell’urna ci affidano gli austriaci del Salisburgo, molti tifosi fanno salti di gioia. Personalmente il Salisburgo, avendolo visto giocare, non mi sembrava poi così battibile.

Però alla sorte non si può dire nulla e allora ecco il doppio confronto alle porte.

La prima gara, giocata a Roma ci illude perché riusciamo a vincere per 4-2. Tenete conto che i goal fuori casa, all’epoca, avevano ancora un valore.

Immagine di repertorio Il Quotidiano del Calcio

Con la vittoria in tasca si va a Salisburgo e lì accade l’irreparabile perché gli austriaci ribaltano il risultato e ci eliminano.

Quel giorno ebbi l’ennesima dimostrazione che nessun avversario è facile da affrontare, figuriamoci da battere. In campionato lo avevo già sperimentato in una gara da Testa coda, del campionato 1998/1999, tra Lazio e Empoli. Appuntamento alla prossima.

Immagine di repertorio Sky Sport

Europa League 2018/2019

Si riprova l’avventura in Europa e lo si fa partendo dalla fase a gironi.

Nel girone H incontriamo l’Eintracht di Francoforte, L’Apollon Limassol e l’Olimpique Marsiglia.

Passiamo il turno per secondi dietro ai tedeschi.

Proprio in una delle due gare con i tedeschi il nostro giocatore Durmisi, che stava facendo una buona gara, cadde in maniera scomposta rompendosi un braccio. Quella gara e la lunga convalescenza decretò la fine della sua avventura laziale. Una carriera che ricevette il colpo di grazia, quando il suo allenatore decise di farlo rientrare in una gara già decisa contro il Milan.

Immagine di repertorio transfermarkt

Si va ai sedicesimi di finale e ci toccano gli spagnoli del Siviglia. Gli iberici si dimostrano una squadra più esperta di noi e ci rimandano a casa.

Immagine di repertorio La Gazzetta dello Sport

Europa League 2019/2020

Sotto la guida tecnica di Simone Inzaghi, si ritenta l’avventura europea in Europa League.

Il tecnico piacentino è ormai saldamente attaccato alla panchina biancoceleste le contestazioni e gli insulti, gratuiti, visti i risultati positivi, sono diventati un lontano ricordo. Il tifoso cimette poco a cambiare idea e, ancora meno, a riconoscere i propri errori. Molti, di loro, cercano di rientrare nei ranghi abiurando quanto detto in precedenza.

Simoncino ora, da aziendalista, è divenuto il simbolo della riscossa. In molti, senza capire che in Italia funziona diversamente, lo vorrebbero alla Lazio a vita, un Ferguson de noantri insomma.

In questo clima Simone Inzaghi che ha iniziato a far capire il proprio gioco ai calciatori, si appresta ad affrontare la nuova avventura europea.

Inzaghi, grazie ai risultati positivi e ad alcune movenze che lo rendono simpatico ai più, si accinge a vivere la sua ennesima stagione da tecnico laziale. Ricordo appena venne annunciato, al posto di Bielsa, fui tra i pochissimi che accolse la notizia con favore. Ora l’ex aziendalista, inizialmente offeso e insultato dal 99,9% dei tifosi, ervamo veramente in pochi a sostenerlo, è diventato Simoncino. E’ per tutti il Ferguson de noantri. Ciò dovrebbe far riflettere il tifoso che si llascia andare, sempre più, alle apparenze. Quella di Inzaghi sarà una bellissima avventura che ho vissuto con entusiasmo; come ho sempre fatto con chiunque.

Inseriti nel gruppo E dobbiamo affrontare il Celtic, il Cluj ed il Rennes.

L’avventura europea di stagione finisce immediatamente.

Immagine di repertorio Eurosport

Il torneo della massima serie ci vede, invece, e per lunghi tratti, nelle prime due posizioni e ci candida come i prossimi vincitori dello scudetto.

Durante uno dei miei giri, fuori dalla regione Lazio, entrando in un bar ascoltai una discussione tra un barman e dei clienti. Tutti erano concordi nell’asserire che la Lazio, con questo trend, avrebbe vinto il campionato con almeno 4 giornate di anticipo

Immagine di repertorio Eurosport
Da aggiungere è il cambiamento di rotta nei confronti di un calciatore in particolare. Caicedo. L’equadoregno era stato al centro di insulti, anche parecchio vomitevoli, poi successivamente dimenticati.

Ad un certo punto il mondo vive l’epidemia da Covid 19 e anche i campionati di calcio si debbono fermare. La Lazio subisce delle turbative che ne minano l’equilibrio psicologico e fisico. Il campionato stesso subisce un lungo stop e riprende in piena estate.

Immagine di repertorio Il Messaggero

Accade l’inverosimile il nostro tecnico, quasi per una sorta di riconoscenza verso i suoi c.d. senatori, non utilizza e non dosa le forze come avrebbe dovuto.

Molti pensano che questo sia dovuto all’inadeguatezza della rosa, nulla di più falso poiché in una gara contro il Sassuolo subiamo una sconfitta contro una formazione piena zeppa di rincalzi che corrono più di noi. Quel giorno il tecnico De Zerbi ci da una bella lezione di calcio.

Immagine di repertorio Canale Sassuolo

Soltanto il tesoretto di punti messo in cascina, durante la stagione “regolare”, ci permette di piazzarci al quarto posto. E’ Champions league.

Nella stagione Ciro Immobile conquisterà la scarpa d’oro quale miglior marcatore europeo.

Un trofeo comunque individuale.

Immagine di repertorio Cuore di Lazio

Pue essendo stato, fin dal principio, un sostenitore della scelta di Inzaghi allenatore, non posso esimermi dal dare anche a lui delle responsabilità per quanto accadde in quella stagione.

Champions League 2020/2021

Nonostante il tonfo in Europa dell’anno precedente, la Lazio di Inzaghi riesce a centrare, dopo anni, un piazzamento Champions.

L’entusiasmo è alle stelle, la società si muove bene sul mercato e riesce a costruire una squadra competitiva.

Le polemiche iniziano subito ma la realtà dei fatti è un’altra. La Lazio, anche in questa stagione, subisce delle turbative ingiustificate che non avrebbero motivo di esistere se la squadra fosse scarsa, come è opinione comune dei soliti contestatori cronici a prescindere, per eccellenza. Consci di questo, d’altronde sono anni che una parte del tifo cerca di remare contro, ci giochiamo le nostre carte nella competizione più importante.

Nella fase a gironi ci inseriscono nel gruppo F con Borussia Dortmund, Bruges e Zenit San Pietro Burgo.

Ricordo che al termine del sorteggio rimasi soddisfatto e non ebbi torto perché la Lazio quel girone lo avrebbe potuto superare a pieni voti come prima della classe. Ma anche qui il destino e le macchinazioni ci mettono lo zampino.

La lazio se la gioca con tutte, in particolare, con il Borussia Dortmund che ha in squadra un attaccante promettente che fa molto parlare di se; il finlandese Hàland.

All’esordio contro i tedeschi la Lazio, oltre a fare un’ottima gara, vince per 3-1.

Nelle successive gare, col Bruges e contro lo Zenit, pur mantenendo l’imbattibilità, non si va oltre il pareggio.

La gara con la squadra belga, ad esempio, ha dell’incredibile. Un fallo da rigore, che sarebbe anche punibile, stupisce perchè viene dato dopo diversi minuti dall’accadimento del fatto. Alla moviola/VAR ci lavorano alacremente e quando tutto era stato dimenticato, ecco la decisione di concedere il penalty.

Nel frattempo la Lazio subisce un processo tipicamente italiano.

Il tutto è partorito dai giornali che paventano delle irregolarità relative a dei tamponi effettuati e, per una diversità di valutazioni, il centravanti Immobile viene costretto a saltare gare importanti per una presunta positività mai perfettamente chiarita.

Su queste basi la Lazio si va a giocare lo scontro diretto contro i tedeschi, con una formazione largamente rimaneggiata da infortuni, positività e presunte tali.

Anche in campionato, il falso processo alla Lazio e ad Immobile, in particolare, miete le sue vittime e i giocatori ne risentono. Con i tedeschi, nonostante la tragica situazione si riesce a pareggiare. Anche se lo stesso penalty che ci era stato fischiato contro con i belgi, con i tedeschi, viene trattato diversamente. La decisione sul passaggio del turno è legata alla gara spareggio contro la rivelazione del girone i belgi del Bruges. La gara poteva essere ininfluente. Tutte le circostanze negative poc’anzi trattate, la fanno trasformare nella gara da ultima spiaggia.

Superiamo il turno per secondi grazie ad un pizzico di fortuna e ad una traversa allo scadere dei fiamminghi.

Immagine di repertorio Fan Page

Tutto questo, assieme al secondo posto, ci porta ai sorteggi degli ottavi con un certo timore.

Le previsioni più catastrofiche si materializzano quando l’urna di Ginevra ci mette di fronte ai colossi del Bayern Monaco.

All’andata a Roma, grazie ad un errore del neo acquisto Musacchio, la partita inizia male e finisce peggio. 4-1 per i bavaresi.

Musacchio, come al solito, verrà indicato come il responsabile ma ad una più attenta analisi della gara, i calciatori erano tesi ed impauriti. Fin da inizio gara era stata adottata la tecnica del retropassaggio al portiere.

Ad un certo punto, all’ennesimo passaggio al portiere, Musacchio, spinto dalle esortazioni dei compagni, tenta il retropassaggio della palla che, sfortunatamente, viene fermata e rallentata dal campo bagnato, a questo punto, per il polacco Lewandosky il goal è una semplice formalità i tedeschi dilagano e la rete di Correa serve a poco.

Al ritorno in Germania, pur avendo visto una buona Lazio, il Bayern la spunta per 2-1.

Si torna a casa e appuntamento alla prossima occasione.

Immagine di repertorio 11 contro 11

Questa stagione, assai travagliata, ha lasciato il segno in tutto l’ambiente laziale. La gran parte del tifo biancoceleste, pur di giustificare il fallimanto stagionale, si è affrettata a dare colpe a destra e a manca. Non sono mancate neanche le subdole interferenze da parte di alcuni comunicatori che, da anni, remano contro e attendono qualsiasi passo falso. Abbiamo letto di responsabilità sul mercato, sul gioco, sul presidente e sull’allenatore. Vorrei però far riflettere su alcune circostanze. La Lazio riparte da una stagione strepitosa che la porta a qualificarsi in Champions. Bene. Da lì ripartono i mugugni e i dolori di pancia dei contestatori cronici a prescindere per eccellenza. Si contesta il mercato, il gioco, le spese sostenute. Ad una prima istanza ci si potrebbe anche stare. Ma poi, se si ama una squadra se la si tifa, si cerca anche di andare a trovare le ragioni VERE…e non quelle inventate. Se la Lazio sbaglia il mercato, non gioca bene, è scarsa e non è completa, come fa a sfiorare il primo posto nel girone di champions? Se le cose non vanno perchè inventare una farsa sui tamponi che ti dimezza la rosa? Se non sei competitivo a che pro creare delle turbative? Soltanto in una realtà come la nostra l sostituirsi ad un tribunale e fare dei processi. Sotanto in una nazione come la nostra, i tifosi credono alle storielle inventate e prive di ogni ufficialità. La Lazio va a giocarsi le gare in coppa quasi senza riserve. Chi scrive è fortemente convinto che questo clima abbia giovato a tutti fuorchè alla mia Lazio, che da questa storia è stata l’unica ad uscire danneggiata. Sfido chiunque a svolgere le proprie mansioni lavorative sotto asfissiante pressione. Fatevi due conti, in campionato questa storia ci è costata almeno 10/12 punti. In champions il primo posto e un ottavo, almeno sulla carta, più agevole.

Uefa Europa League 2021/2022

Passati 5 anni di Lazio, dopo un tira e molla durato una vita, Simone Inzaghi decide di salutare la Lazio per andare a cercare fama e fortuna altrove; accasandosi all’Inter.

Nessuno può immaginare che di lì a poco, dimostrando le sue doti tecniche, che molti gli avevano, inizialmente disconosciuto, arriverà a giocarsi una finale di Champions.

Come al solito il laziale, che all’inizio non lo voleva, inizia a mugugnare perché non vuole che Inzaghi se ne vada.

Immagine di repertorio Tutto Sport. Inzaghi saluta la Lazio
Nonostante fossi stato un sostenitore di Inzaghi, personalmente, considero, a ragione, il ciclo Inzaghi terminato. Successivamente, ascoltando le parole di alcuni calciatori, ho la conferma che l’ambiente considerava finito il ciclo. Era meglio cambiare. Restando a grande distanza da chi, ora, lo insulta, nuovamente, lo saluto, lo ringrazio per quanto ci ha dato e considero la cosa come un arrivederci…

Nel frattempo dall’altra parte i padroni dell’AS Roma (perché di questo si tratta), dopo un’operazione di delisting, che aveva preso alla gola i piccoli azionisti sotto la minaccia di un aumento di capitale non ancora sottoscritto, aveva ingaggiato un allenatore di grido, tale Josè Mourinho.

Immagine di repertorio Eurosport

L’ingaggio, da parte della dirigenza giallorossa del portoghese, non mi preoccupa. So che si tratta dell’ennesima americanata. La Roma ha ben altro di cui preoccuparsi. Il laziale se la prende a male e si ritiene parte lesa. mugugna e pretende una contromossa. Il laziale non sa che il presidente Lotito, senza l’intenzione di rispondere alla Roma di cui non è interessato, ritenendo maturi i tempi, approfittando anche di circostanze favorevoli, ingaggia Maurizio Sarri. Chi viene preso di sorpresa, per cercare di inquinare le acque, la spara grossa e sostiene che la Lazio ci ha messo troppo a concludere l’ingaggio. Nulla di più falso ed inattendibile. L’operazione si chiude a tempo di record, quando le circostanze lo ritengono attuabile. Sarri arriva a Roma poco dopo il portoghese. Debbo essere sincero, per via di alcuni atteggiamenti, non lo avevo in simpatia. Però la causa comune era la Lazio e allora simpatie ed antipatie lasciano il tempo che trovano.

Successivamente, già dalle prime interviste e conferenze stampa, ho cambiato parere. Ho scoperto un allenatore ed un professionista che non conoscevo bene.

Allora vai con Sarri. Le simpatie e le antipatie, se si tratta della Lazio, se le porta via il vento. Forza Lazio e se l’allenatore della Lazio è Sarri, allora forza anche Sarri.

Immagine di repertorio Fan Page. Sarri è realtà.
Immagine di repertorio Sky Sport.

Al suo primo anno Sarri deve lavorare per scardinare cinque anni di 3-5-2 e inculcare nella testa dei calciatori, che ha a disposizione, il suo credo, impostato sul 4-3-3.

Immagine di repertorio da Verona Sera

Alcuni lo capiscono, molti no. Altri, come al solito, ne approfittano per attaccare la società. diversi dimenticano di aver fatto fuoco e fiamme purché venisse a Roma ed ora lo tacciano di incapacità.

Sarri, difeso dalla società e dai giocatori, si rimbocca le maniche, si disinteressa di tutto ed inizia a lavorare.

Tornando però a ciò che qui ci interessa, l’eredità lasciata da Inzaghi è quella di un sesto posto che vale l’ingresso nell’Europa League.

Il gruppo è quello E, insieme a Galatasaray, Olympique Marsiglia e Lokomotiv Moska. Come girone è abbastanza impegnativo ma lo superiamo dietro al Galatasaraye e davanti ai francesi dell Olympique.

Si va agli spareggi e ci toccai il Porto. I lusitani sono allenati dall’ex Sergio Conceiçao che senza riguardi, come giustamente deve essere, ci rispedisce a casa.

Nel frattempo Sarri, a fine campionato, nonostante le difficoltà di ambientamento dei calciatri al suo gioco, migliora il piazzamento, precedente, di Inzaghi e porta la Lazio al quinto posto.

E’ un’altra volta Europa League.

Europa League 2022/2023

Come avevamo visto in precedenza, nonostante le ritrosie dei tifosi, la SS Lazio, nella persona di Tare e Lotito in particolare, Inzaghi si era dimostrato un ottimo allenatore ed un uomo di calcio.

Stesso discorso vale per la scelta di Sarri. Il tecnico toscano, in ogni conferenza stampa, da sempre delle pillole di saggezza, spiega i movimenti dei calciatori, parla di tattica e non vuole sentire le classiche domande sciocche.

Inizio a trovarmi d’accordo con lui anche quando parla del mercato, una parentesi che considera noiosa, si pone anche in maniera simpatica e sa scherzare anche sulla sua figura, emblematica è la battuta sul “Sarrismo” e su ciò che ne pensa sua moglie.

Ma guai ad insistere su determinate situazioni, lui, come dichiarato, non cade nei tranelli e poi farà storia la sua battuta a fine intervista quando, congedandosi, si ascia scappare la frase del tipo “…sempre le solite c…..”. Insomma, con lui non ci si annoia davvero. Se non ve lo ricordate, andate a rivedere la conferenza stampa degli auguri ad Hysaj per la nascita del figlio, auguri che rinnovo in questa circostanza.

Ma torniamo alle coppe.

Immagine di repertorio Facebook

La frase è un pò colorita. Me ne dispiaccio ma non l’ho proferita io…e i toscani, lo sapete meglio di me, sono tra le persone più spontanee che lo stivale tricolore ospiti…

La Lazio capita nel girone F, un girone all’apparenza facilmente superabile. Nel calcio però la parola “facile” non è mai come sembra. Specialmente se in mezzo c’è la Lazio.

Così, il girone F, da semplice diviene il più complicato. Vedremo perché.

La Lazio se la deve vedere con Feyenoord , Midtjylland e gli austriaci dello Midtjylland.

L’esordio stagionale è di quelli da spettacolo, il Feyenoord soccombe, alla prima, per 4 reti.

La seconda gara, giocata in Danimarca, sull’onda di quella precedente, sembra pura formalità ed invece, i danesi ci segnano 5 goal. In questa gara si palesano tutte le debolezze psicologiche di questa squadra che ci porterà a perdere qualche punto per strada durante il campionato.

A Graz, rinomata cittadina austriaca per le colazioni a buffet, non si va oltre lo 0-0.

Si pareggia, sempre con gli austriaci a Roma, si vince contro i danesi e si perde alla fine contro gli olandesi.

Immagine di repertorio 11 contro 11

Un girone considerato semplice, alla fine dei conti, si rivela complicatissimo per chiunque. All’ultima giornata tutte le squadre arrivano con lo stesso punteggio e tutte hanno la possibilità di poter superare il turno.

Ci classifichiamo terzi, nonostante ci bastasse un pareggio, dopo un’ ottima gara e solo per la peggior differenza reti, rispetto alle prime due.

La gara la perdiamo ma da recriminare ne abbiamo e molto. I goal sono dubbi e uno, in particolare, è viziato da due falli consecutivi.

Per capire ciò che si sta raccontando, questa è la situazione al termine dell’ultima giornata. A memoria, e qualche anno sulle spalle lo porto, non ricordo situazioni del genere. Per tutta la durata del girone, i risultati ottenuti hanno sempre mantenuto una situazione di assoluto equilibrio.

SquadraPuntiPartite DisputateVinteNullePerseGoal FattiGoal SubitiDifferenza Reti
Feyenoord86222139+ 4
Midtjylland86222128+ 4
Lazio86222911–  2
Sturm Graz86222410–  6
(Fonte UEFA: torneo Europa League 2022/2023)

Il terzo posto ci fa scalare nella terza competizione europea per club, la Conference League.

UEFA Conference League 2022/2023

Ma cos’è la Conference League?

Molti lo sanno, specialmente chi tifa Lazio e anche chi tifa Roma.

Immagine di repertorio Wikipedia

Però per chi non lo sa, come fatto in precedenza, spendiamo pochissime parole per illustrare di cosa si tratta.

Cominciamo con il dire che La UEFA Europa Conference League, nota come Conference League o semplicemente Conference, è una competizione calcistica continentale, organizzata dalla UEFA, a cui partecipano le squadre di club. E’ considerata la terza coppa, per prestigio, dopo la Champions League e l’Europa League.

La competizione, nella stagione che stiamo trattando, è giunta alla sua seconda edizione, essendo nata nel 2021, per la nostra nazione si qualifica in, Conference, la squadra che si classifica settima nella stagione precedente.

Durante la stagione, per rendere più interessante il torneo, retrocedono in Conference anche dall’Europa League.

La prima edizione se l’è aggiudicata l’AS Roma battendo in finale il Feyenoord.

La sciagurata gara contro i danesi, che per differenza reti regala il terzo posto, ci condanna alla retrocessione in Conference League.

Immmagine di repertorio La Gazzetta dello Sport

Agli spareggi veniamo sorteggiati contro i romeni del Cluj. La gara, anche per una questione di rivincita dovuta alla burrascosa eliminazione, con i risultati di 1-0 e 0-0 ci regala gli ottavi.

La gara successiva è contro gli olandesi dell’AZ Alkmaar. All’andata perdiamo a Roma per 1-2, al ritorno, in terra d’Olanda, il risultato è lo stesso.

Immagine di repertorio da La Repubblica

Si esce anche dalla Conference League.

Per il momento siamo giunti al termine di questa bellissima storia. Grazie a tutti per la pazienza, ce n’è voluta veramente tanta. Anche se non ci credete vi capisco.

Tornando al presente la Lazio, quella di Sarri, nonostante le contestazioni che non mancano mai, si è matematicamente qualificata alla Champions League piazzandosi in seconda posizione alle spalle del solo Napoli campione d’Italia

Immagine di repertorio Pianeta Empoli

La posizione di classifica, guadagnata, le permette alla Lazio, già qualificata in Champions League,di andarsi a giocare, nel mese di gennaio del 2024, la fase finale della Super Coppa Italiana, quella della nuova edizione, in Arabia Saudita.

Giunti alla fine di questa carrellata, nonostante i desideri di crescita del tifoso laziale, per quanto mi riguarda, resterò, per sempre, affezionato ad un torneo amichevole, quello giocato nell’estate del 1990.

Questo torneo calcistico, di carattere amichevole, si gioca dall’anno 1970 a La Línea de la Concepción, città a sud della Spagna, sita in prossimità del dominio britannico di Gibilterra. La Lazio ha disputato e vinto l’edizione del 1990, superando in finale il Real Madrid ai calci di rigore.

Immagine di repertorio Facebook

Queste le due partite disputate:

11/08/1990 – Semifinale – Cadice – Lazio 2-3

12/08/1990 – Finale – Real Madrid – Lazio 1-1 (d.t.s.) e 4 – 6 (d.c.r.)

Era la Lazio della rinascita, quella che sembrava fosse uscita dagli anni bui, quella che agli occhi di un adolescente dava la sensazione che potesse avere un futuro roseo.

In quell’occasione ci presentammo con questa rosa diretta da Dino Zoff:

(fonte immagine archivio Lazio Wiki)

 La stagione dell’addio di Di Canio che va a Torino per vincere con i bianconeri; iniziando un lungo peregrinare, per l’Europa, facendo poi ritorno in biancoceleste nell’anno 2004 .

A vederla bene questa rosa, oggi, con le pretese del tifoso laziale, farebbe rabbrividire. Però è stata la Lazio e va bene anche questa, come mi sono andate bene tutte le Lazio che ho vissuto.

Al termine della 121 edizione del campionato italiano di calcio della serie A, la Lazio, contrariamente alle aspettative di gran parte della critica e dei suoi tifosi, ha concluso le ostilità, sportive, classificandosi al secondo posto dietro il Napoli campione d’Italia.

Il secondo gradino del podio le ha regalato la partecipazione alla prossima edizione della Champions League.

La Champions League 2023/2024, dal responso dell’urna di Ginevra, ha regalato alla Lazio tre avversarie di tutto rispetto:

Immagine di repertorio Corriere della sera

Stando alle fonti che trattano della Lazio, anche da ricerche sul web, la Lazio ad oggi, compresa l’odierna Champions League conta 45 partecipazioni totali. Ha giocato 275 partite, vincendone 120, pareggiandone 72, uscendo sconfitta 83 volte. I goal segnati sono 447 mentre quelli subiti sono 350.

La stima di cui sopra, essendo già stata giocata la gara con gli iberici dell’Atletico di Madrid, è stata aggiornata all’ultima partecipazione e gara disputata.

La Lazio ha giocato, ieri sera, la sua prima gara pareggiando per 1-1 con un goal allo scadere di Ivan Provedel, dopo una bellissima gara, combattuta fino alla fine, dove si era trovata in svantaggio per pura sfortuna.

La storia continua… nel frattempo vi saluto con questo:

Immagine di repertorio Fan Page
Immagine di repertorio ANSA