
Sono passati ben 49 anni dall’ultima volta che la Lazio ha tenuto la porta inviolata per 11 volte in 19 partite di campionato. Nemmeno la Lazio cragnottiana allenta da Eriksson – piena di campioni – ci riuscì (furono 10 i clean sheet in 19 partite).
Ancor più impressionante però è il rendimento della “Banda Maestrelli” che prese gol solo in 4 delle 15 partite del girone d’andata di un campionato allora a 16 squadre. Numeri d’altri tempi (con Pulici che incassò solo 23 gol in 30 giornate), ma la Lazio può comunque andare fiera di ciò che sta ottenendo a livello difensivo: seconda miglior difesa del campionato con appena 15 gol incassati in 19 giornate (l’anno scorso dopo 19 giornate ne aveva incassati poco più del doppio: 34).
Un segnale di miglioramento netto e di garanzia di rendimento. L’augurio è di poter continuare così anche per tutta la seconda parte di stagione. Una solidità difensiva di questo livello è importante per poter aumentare le probabilità di andare in Champions. Una cosa è certa: Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli e Marusic sono una bellissima realtà e la Lazio ha tutta l’intenzione di tenerseli stretti e goderseli a lungo.