Fatica, sofferenza, e tantissima voglia di vincere per la prima Lazio stagionale in un preferragosto caldissimo in ogni senso.
Cera il grande popolo laziale a far da muraglia umana alle velleità bolognesi avvalorata da un inizio horror del giovane portiere laziale Maximiano, subito espulso per una mano galeotta che tocca il pallone appena fuori dall’area di rigore.
Per favore, nessuna crocifissione per il portiere portoghese, avrà modo di rifarsi, intanto ci gustiamo un Provedel sicuro ed affidabile, la cui entrata ha rappresentato il primo mattone per la rimonta biancazzurra.
Dopo il rigore realizzato da Arnautovic, un po’ troppo esultante sotto il tempio del tifo laziale, sembrava una partita da scalare come un Everest, sotto di un gol e di un uomo. Ci pensa Soumaro a ristabilire la parità numerica facendosi espellere per doppio giallo e così la ripresa è un assalto al fortino bolognese che si sgretola piano piano sotto i colpi di piccone di un Lazzari devastante e di un Immobile cecchino infallibile. È 2-1 quasi annunciato per una Lazio non bella e molto imballata ma terribilmente incazzata e vogliosa dei tre punti.
Così si consuma il primo pasto stagionale, Bologna introitato e tre punti che fanno cantare i 45.000 dell’Olmpico. Bene così.