a cura di Patrizia De RossiIo sono innamorata di Luis Alberto, o quantomeno lo sono stata. Perché è un artista, una rockstar, un genio quando ha la palla tra piedi e gli va di giocare. Come molte rockstar- però - va soggetto a cambiamenti repentini di umore, si lascia andare a capricci da bambino e bizze da divo, manda a quel paese tutti, se ne va, non si presenta, sbrocca, e lascia andare la lingua senza prima controllare che anche il cervello sia connesso.Il problema è che lui di mestiere fa il calciatore - e non la rockstar - e che ha firmato un contratto che lo lega a un’azienda per i prossimi 4 anni che non ha nessuna intenzione (giustamente) di regalarlo al primo che passa. Ci sarebbe da dire che si è anche legato a una tifoseria che lo ha adorato e perdonato ogni volta che ...