Alla ricerca del Mister (Inzaghi) perduto….

Dopo il desolante derby perso per 1-4 Simone Inzaghi, tecnico della Primavera ma con forte passato ed identità Laziale, reduce della seconda Lazio scudettata, si accomodò sulla panchina biancoceleste; ebbene, allora, tutti noi, pur stimando il Mister della Primavera, credevamo fosse una partentesi tecnica per garantirci un finale decoroso e dignitoso, e magari il giusto premio ad un giovane ed ambizioso allenatore che si affacciava sul Calcio dei Grandi, che lo aveva visto protagonista di primissimo piano, proprio nella nostra Lazio, come giocatore.
Le partite in cui guidò la Lazio lasciarono in molti la convinzione di un tecnico giovane ma sicuro di sé, con credo tattico certo e con le idee chiare sui giocatori e sui ruoli che dovevano ricoprire. L’unico elemento sul quale quasi la maggioranza di tifosi e comunicatori erano perplessi circa una sua conferma sulla panchina biancoceleste era la mancanza di esperienza nel calcio di serie A come, allenatore, e la convinzione che la Lazio, pur essendo le qualità di Inzaghi indiscusse, avesse la necessità di una guida oltre che preparata ma anche esperta ed autorevole.
Quella dell’allenatore doveva essere la scelta più importante della società….Sampaoli, Prandelli, Ventura, di nuovo Prandelli….e poi Bielsa, il contratto firmato, l’attesa, sui network italiani ed esteri la Lazio e Bielsa erano raccontati in ogni sfumatura….poi tutto cambia, non mi soffermo sulla vicenda, e Mister Simone Inzaghi, con il suo staff, già pronto per iniziare la sua conferenza stampa di presentazione quale allenatore della Salernitana, viene di nuovo riportato sulla panchina della Lazio.
Lui non si meraviglia, si dichiara pronto per l’incarico, sono giorni difficili a livello ambientale, il malumore dei tifosi, la rabbia della società verso il presunto inadempiente Bielsa, lo stupore degli stessi giocatori….e poi tutto il resto che conosciamo. Ebbene, malumori per la vicenda Bielsa a parte, la maggioranza dei tifosi è convinta che Mister Inzaghi saprà guidare con sicurezza l’organico a sua disposizione, con l’aggiunta dei nuovi arrivi, tra i quali i talentuosi Immobile e Bastos, forte delle sue certezze tattiche e soprattutto per la capacità di conoscere, valorizzare ed impiegare i giovani.
La vittoria di Bergamo, il suo 4-3-3, il lancio del giovane Lombardi, la scoperta piacevole di Lukaku ci confermavano le sensazioni positive, o quantomeno ripartivamo da certezze, anche perché in quello scacchiere si sarebbero aggiunti Felipe Anderson e Keita, che avrebbero formato, insieme ad Immobile, un tridente di alta qualità offensiva.
Ed invece il Mister ci stupisce, 3-5-2 contro la Juventus, un abulico pareggio contro il Chievo, la vittoria con buona prestazione contro il Pescara, e poi la sconfitta contro il Milan, riadottando di nuovo il 3-5-2, con i talentuosi Felipe Anderson e Keita in panchina, ma soprattutto dando l’impressione di non voler osare contro uno dei peggiori Milan della sua storia, quantomeno a livello di gioco.
Il dubbio di oggi del tifoso Laziale è se il vero Mister Inzaghi sia quello del finale dello scorso campionato, quando aveva sfoggiato sì una tattica equilibrata ma comunque dal carattere offensivo, oppure quello prudente e coperto di questo inizio di stagione. Chi lo conosce e lo osserva sembra confermare che l’immagine di un Mister timoroso e troppo prudente sia solo nella testa di chi ha assistito alle partite, mentre Inzaghi sia tutt’altro che insicuro ed incerto, in quanto convinto delle sue idee e della loro applicazione.
Ce lo auguriamo, se lo augurano i Tifosi Laziali, perché è bene ricordare che il Bene Supremo, l’Amore Comune è la Lazio, per cui Forza Mister e Forza Lazio.