FINCHÉ STAMPA O VOX POPULI NON VI CONDANNI…

Immagine di repertorio avv. Ticozzi

A volte ci si sofferma sui ricordi di gioventù. Quelli radicati al passato, oramai lontano, quando a scuola, fin dalle elementari, si insegnava una materia ai più sconosciuta e che oggi, essendoci accorti di aver commesso qualcosa di aberrante, è tornata di moda. Stiamo parlando dell’Educazione Civica.

Immagine di repertorio Istituto Asisium.

Sgombriamo subito la mente da dubbi e da patemi. La materia di cui parliamo, poc’anzi citata, non è una parolaccia ma qualcosa di più importante. L’educazione civica, infatti, per chi non l’ha fatta o non lo ricorda, è lo studio dei diritti e dei doveri dei cittadini all’interno e all’esterno della società. Il termine deriva dal vocabolo latino “civicus”, che sta a significare “relativo ad un cittadino”.

L’educazione civica, in poche parole, ci introduce nel mondo di ciò che sono i dettami Costituzionali.

Immagine di repertorio da Facebook

In una delle lezioni che ricordo, dell’educazione civica, la mia maestra si soffermò sul significato dei poteri dello Stato e su quali fossero. Noi questi poteri li conosciamo e non ci dilunghiamo. Ci basta soltanto citarli e ricordarne le funzioni: Potere Legislativo, Potere Esecutivo e Potere Giudiziario. Le loro funzioni le spieghiamo nello specchietto che segue:

Immagine di repertorio da Lucio Malan

Nella stessa lezione, nonostante si trattasse di un periodo storico ante social, l’attenzione si spostò anche sul c.d. IV Potere. Il Quarto Potere, secondo le definizioni più accreditate, fa riferimento in sociologia, a quelle funzioni esercitate dai mezzi di comunicazione di massa.

Immabgine di repertorio L’Indice Cinema Blog
Immagine di repertorio L’Ettore

L’espressione Quarto Potere è stata ritenuta obbligatoria per designare ai Media quella capacità di influenza sull’opinione pubblica. Un nuovo potere che si pone accanto ai tre già preesistenti e che il più delle volte, grazie anche all’opinione pubblica stessa, si contrappone o si sostituisce, nell’erroneo immaginario della gente.

Questa lunga introduzione, “…a questo punto vi starete certamente chiedendo
chissà stavolta, questo, dove vuole andare a parare……” (qui chiedo scusa ad Edoardo Bennato per avergli rubato una frase della sua splendida canzone “Nisida”); cosa, questo discorso c’entri con la Lazio e con il calcio.

Vi assicuro che ci sta dentro con tutte le scarpe. E si rende necessaria per capire di cosa stiamo parlando.

Immagine di repertorio del 45 giri, ad oggi quasi introvabile, da Musica Musica

Tralasciando i ricordi del passato, arrivando ai giorni nostri, non possiamo nascondere che, troppo di frequente, quanto si legge sui giornali diviene materia accusatoria e, in barba ad uno dei poteri dello Stato, quello Giudiziario, basta un titolone in prima pagina per ottenere una condanna nell’immaginario di chi legge e si sofferma al solo titolone.

Immagine di repertorio Studio Legale Angius

Il Potere Giudiziario, tenetevi forte perchè ho quasi finito, è quella branca di rilevanza Costituzionale che: consente di far rispettare la legge condannando, qualora se ne ravvisino le circostanze, chi compie atti illeciti. Tale potere è assegnato, tipicamente (che vuol dire per legge), alla magistratura.

Se leggiamo attentamente la suddetta definizione, non possiamo dimenticare che i processi e i compiti della Magistratura vengono svolti, normalmente, all’interno di appositi Palazzi chiamati Tribunali. Il potere dato ai Mass Media, importantissimo anch’esso, è improntato, invece, sul diritto all’informazione.

Immagine di repertorio da Histonium.net

Ma se il nostro è uno Stato di Diritto, dove vige la Separazione dei Poteri, perchè si è arrivati ad una sostituzione di questi nei compiti? La risposta ce l’abbiamo sotto i nostri occhi. I colpevoli siamo noi. Il colpevole principale è l’individuo che da credito alle notizie, come è giusto fare per il diritto all’informazione, ma in maniera anomala. Nell’immaginario moderno, purtroppo, le notizie, per chi le legge, vengono distorte e si instaura quella convinzione che un semplice titolo di giornale abbia il potere di aprire un processo, di instaurare una causa e di dare, cosa ancor più grave, una sentenza di assoluta colpevolezza.

Immagine di repertorio da Alamy

Vi dirò di più. I poteri dello Stato sono poi governati dai Principi di diritto. Uno dei diritti che ha a che fare con il Potere Giudiziario è il Principio di Colpevolezza.

…e che vuol dire? Direte voi? Vuol dire che in base all’art. 27 della Costituzione della Repubblica Italiana, “L’Imputato…(badate bene, non l’indagato, perchè lì siamo già avanti)…non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva…

E che vuol dire? Vuol dire che, per il “Principio di Non Colpevolezza”, non si può condannare nessuno finchè non sia intervenuta una sentenza di condanna. Ma da noi cosa accade? Tutto l’inverso e lo vedremo tra poco.

L’immagine che segue, ci da l’impressione di ciò che, realmente, accade in questi casi.
Immagine di repertorio da Studio Cataldi. La presunzione di innocenza.

Grazie per la pazienza.

Immagine di repertorio dell Pazienza da Wikipedia

Ma ora iniziamo a raccontare i fatti.

Campionato 2019/2020, il 3-5-2 di Simone Inzaghi è entrato nella testa dei calciatori e sta dando buoni frutti. Con i bei risultati della squadra biancoceleste, anche i tifosi si allineano alle scelte della società ed eleggono il tecnico piacentino da “Aziendalista e “Mezzo Uomo”, titoli a lui affibbiati in occasione del suo approdo in panchina dopo le dimissioni del “Loco” Bielsa, diviene “Simoncino”, “Il Ferguson de Noantri” e da reietto si trasforma in salvatore della patria.

In casa Lazio la cosa, anche se grave e buffa, è comunque usuale. Guardate cosa sta accadendo ora con Maurizio Sarri.

La Lazio di Inzaghi sta andando a gonfie vele. Si sta prendendo, in barba a tutte le previsioni, anche casalinghe, a suon di goal e di belle prestazioni, lo scudetto stagionale.

La sensazione di una Lazio campione d’Italia è percepita anche fuori dai confini regionali. In Italia, si ritiene che la Lazio possa laurearsi Campione d’Italia con almeno quattro giornate d’anticipo. Personalmente, da tifoso laziale, anche se l’evidenza mi da ragione e lo spero fortemente, resto comunque in disparte e attendo gli eventi. I lunghi anni di militanza, di passione e di tifo, mi hanno insegnato che, quando si parla di Lazio e le cose potrebbero andare bene, qualcosa di negativo potrebbe sempre accadere. E, infatti, qualcosa accade…in Italia arriva l’ondata di COVID e la conseguente Pandemia. Ci si ferma tutti (nei tutti mettiamo coloro che si sono potuti feramre).

Immagine di repertorio Gimema

Il caos è talmente grande che la stessa macchina del calcio si ferma. Si ripartirà nei mesi estivi. La Lazio però è cambiata. Non riesce a ripetere quanto fatto prima della pausa e si chiude al quarto posto.

La qualificazione in Champions non sfuma soltanto grazie al bottino di punti fatti in precedenza. La stegione, infatti, si chiude con: 4 vittorie Fiorentina, Torino e Cagliari; 1 pareggio contro l’Udinese e ben 6 sconfitte, di cui tre consecutive, con Atalanta, Milan, Lecce, Sassuolo, Juventus e, all’ultima giornata, Napoli. Una gara dove ho visto delle cose che con il calcio non hanno nulla a che vedere.

Quel campionato mi lasciò, da tifoso, più di un rimpianto. Sono convinto che la gara contro l’Atalanta, che segnò la ripresa estiva, se giocata prima della soste, avrebbe portato i tre punti. La sconfitta con il Sassuolo del tecnico De Zerbi, che in quella giornata schierò diversi giovani, per far rifiatare i suoi senatori e quella maledetta modifica al regolamento, che puniva qualsiasi tocco di mano. Una circostanza che ci rovinò la gara di Torino con i bianconeri. Per ultimo, ma non meno importante, tenendo conto di essere stato tra i primi assertori dell’ingaggio di Inzaghi, non sono riuscito ad accettare la scriteriata gestione degli uomini, a mio avviso, per una questione di amicizia e di riconoscenza. Il Sassuolo ci diede prova che, qualche forza fresca, avrebbe fatto meglio.

Il campionato di serie A della SS Lazio 1900 del 2019/2020, si conclude al quarto posto dove ci piazziamo per differenza reti, anche se a pari punti, dietro l’Atalanta terza.

Immagine di repertorio Wikipedia

Vada per il campionato. Ma il peggio deve ancora venire. Già durante la sosta forzata, si rincorrono voci su fantomatici allenamenti di gruppo e su ipotetiche elusioni delle norme anti-Covid da parte della SS Lazio 1900.
Immagine di repertorio Eurosport

La situazione va avanti, giorno dopo giorno, tra ipotetiche accuse e altrettanto ipotetiche smentite. Questo è soltanto l’inizio. Tra poco, contro la società biancoceleste si scatenerà una sorta di turbativa mediatica.

Il campionato successivo, quello della serie A 2020/2021, per la Lazio inizia già in estate. La società, sulla base dei dettami dell’allenatore, allestisce una rosa di tutto rispetto, e col passare del tempo vedremo il perchè, per affrontare la stagione che verrà, con l’aggiunta della partecipazione alla Champions.

I tifosi, guidati anche dalle voci radiofoniche e dai media (sempre in mezzo… :)), non sono affatto contenti. Tra questo marasma, tra le contestazioni e tra la normale quotidianità si parte. Il COVID, con le sue norme restrittive, è sempre lì, in mezzo, a farla da padrone.

Immagine di repertorio Facebook

Immagine di repertorio da Fanpage

In tutto questo caos, avviene che: in data 26 ottobre 2020: i giocatori della Lazio fanno i tamponi Uefa prima della partita contro il Bruges.

Il 27 ottobre 2020: Immobile viene dichiarato positivo.

Il 30 ottobre 2020: la Diagnostica Futura di Avellino comunica la negatività di Immobile al loro tampone. Sarà negativo anche il tampone del giorno dopo.

Il 1 novembre 2020: a Immobile viene permesso di giocare la partita contro il Torino.

Il 3 novembre 2020: i tamponi della Uefa trovano nuovamente positivo Immobile; il laboratorio di Avellino fa un altro tampone e lo definisce debolmente positivo

Il 6 novembre 2020: Immobile, Leiva e Strakosha risultano negativi ai tamponi di Futura Diagnostica, ma positivi ai test del Campus Biomedico di Roma.

Da questo momento in poi, per la Lazio inizia una sorta di calvario mediatico e sportivo, che la porterà a giocarsi le carte della stagione tra patemi d’animo, assenze eccellenti e rosa cortissima.

Ma torniamo indietro di qualche passo. La SS Lazio 1900, visti già i precedenti rapporti con la Salernitana, stipula una convenzione, per effettuare i tamponi pre e post gara, presso il laboratorio della “Futura Diagnostica” di Avellino. Il centro analisi gestito dal prof. Massimiliano Taccone.

Immagine di repertorio da Facebook. Copia prima pagina della Gazzetta dello Sport del periodo

La scelta del laboratorio di Avellino, diventa un caso che spinge, anche se non è tenuta, la SS Lazio 1900 a specificare le ragioni della scelta. Si parla di una convenzione e successivamente, secondo la spiegazione fornita dalla Lazio ai mass media, questa era l’unica soluzione perchè nella regione Lazio, la scelta sarebbe caduta sul Campus biomedico di Trigoria, dove però le attese erano troppo lunghe. Pertanto il presidente Lotito avrebbe preferito rivolgersi ad un laboratorio, fuori regione, che in passato aveva già lavorato per la Salernitana, sempre di sua proprietà. Quest’ultima notizia è la più accreditata. Ma si tratta di un’altra vicenda e usciremmo fuori dal discorso.

Immagine di repertorio da La Lazio Siamo Noi. Copia prima pagina della Gazzetta dello Sport del periodo

Non servono spiegazioni per capire che in mezzo a tale caos mediatico qualcuno inizia a chiedersi cosa sia successo, che piega prenderanno le cose e che fine farà la Lazio. E qui torniamo alla premessa iniziale. La tifoseria si spacca tra giustizialisti ed inquisitori. Come in un nuova inquisizione, tanti pseudo Torquemada fanno a gara, spellandosi i polpastrelli, per dare la loro sentenza.

Immagine di repertorio Pocio Poci Altervista. Il Tribunale dell’Inquisizione.

La situazione si estende a macchia d’olio e la Lazio diventa il simbolo della positività in tutto lo Stivale e anche oltre. Lo si riscontra anche leggendo quà e là siti e sitarelli che trattano di altre squadre, anche concorrenti della nostra Lazio.

Immagine di repertorio da Tutto Atalanta. Copia prima pagina della Gazzetta dello Sport del periodo.

Chi vive furi dalla regione Lazio sa di cosa parlo. I calciatori laziali e la società hanno assunto, nell’immaginario del mondo pallonaro, le sembianze dell’untore di “Manzoniana Memoria”. Ovonque andiamo siamo oggetto di critiche d insulti. Ma veramente di legittimo cos c’è? Oltre ad una potenziale inchiesta giornalistica cosa c’è?

Immagine di repertorio Studia Rapido. capitolo 32 de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.

L’immagine postata, da il senso di ciò che può fare la convinzione, nella mente umana, di una presunta colpevolezza. Nessuno si ferma a pensare e a chiedersi se i fatti siano fondati o si tratti di indizi o di un semplice errore di valutazione dei fatti.

Se ci si sofferma sui pareri esterni, anche se può dare fastidio, ci possiamo fare una ragione. Ciò che non è, in nessun modo accettabile, è il comportamento di presunti tifosiu laziali che, invece di attendere gli eventi, continuano ad accusare la società, i calciatori e lo staff medico.

Nel frattempo, come se il COVID fosse una patologia che ha colpito soltanto all’interno delle mura di Formello e esclusivamente gli atleti della SS Lazio 1900, ci si inizia a preoccuopare su come punire la Lazio ed i suoi tesserati. Si ipotizzano punti di penalizzazione, ammende pecuniarie, squalifiche, deferimenti fino ad arrivare ad un’idea di retrocessione.

Immagine di repertorio F.I.G.C.

Il maggiore organo calcistico nazionale, la F.I.G.C., si muove e tra le altre decisioni che è chiamata regolarmente a prendere, nel corso di un’udienza tenutasi il 19 ottorbe del 2021, rende note alcune decisioni in merito sulle motivazioni della sentenza della Corte Federale d’Appello a Sezioni Unite per il cosiddetto “Caso Tamponi”, chiamata dal Collegio di Garanzia del CONI ad effettuare una nuova valutazione della misura della sanzione, accogliendo in maniera parziale i reclami proposti dal presidente del club Claudio Lotito, dai medici Ivo Pulcini e Fabio Rodia e dalla S.S. Lazio, aveva determinato la sanzione in 2 mesi di inibizione per Lotito e in 5 mesi di inibizione per Pulcini e Rodia. Sanzionando la società biancoceleste con un’ammenda di 50.000 euro. Ironia della sorte, anche se la sentenza non ci è stata favorevole, è almeno un atto ufficiale condotto da un’istituzione pubblica che ha il diritto ed il dovere di valutare i fatti.

Immagine di repertorio Roma Today. La Lazio resta sola.
Ma il peggio deve ancora venire e si tratta del campo…

La storia che fa discutere tutta la nazione, lascia il segno anche sul campo. Tra campionato e Champions la SS Lazio 1900 si ritrova ad affrontare le proprie gare senza alcuni calciatori chiave e con la testa altrui.

Nessuno ci fa caso. Benchè meno il tifoso. Ma andiamo a vedere cosa succede. In campionato la Lazio, anche grazie all’assenza di diversi giocatori, per COVID, non va oltre il 6 posto finale.

Ma è in Champions che si consuma la tragedia. Ai sorteggi di Nyon la Lazio è capitata nel Gruppo F, in compagnia di Borussia Dortmund, del temibile centravanti Håland, potenziale vincitrice del girone, Zenith San Pietro Burgo e Club Brugge. La Lazio in Europa parte bene, battendo la temibile compagine tedesca. Dopo due pareggi consecutivi in Belgio ed in Russia, all’inizio del girone di ritorno, vince bene, a Roma, contro lo Zenith e poi pareggia in Germania. Nella sfida finale, quella per la qualificazione, la Lazio se la deve vedere con la squadra rivelazione del girone. I belgi del Club Brugge ci bloccano sul pareggio e per poco, quasi allo scadere, non ci beffano con il pallone che si stampa sulla traversa del futuro giocatore rossonero De Ketelaere.

Immagine di repertorio Fan Page
Immagine di repertorio da Sky Sport

Come per il campionato, anche per la Champions, la situazione tamponi crea forti disagi. La Lazio si trova a giocare partite decisive con il numero esiguo di uomoini. Per chi non ricorda, potrebbe andare a rivedere la gara giocato con i fiamminghi il 28/10/2020, dove la nostra panchina è quasi tutta fatta da giovani della Primavera. Oltre a ciò, alcune decisioni discutibili ci porteranno al secondo posto nel girone. Tra tutte il rigore concesso ai belgi, dopo diversi minuti di esame al VAR. Un rigore simile che nella gara spareggio contro i tedeschi, per un fallo a nostro favore, non verrà concesso.

Immagine di repertorio Euro Champions

Le assenze da Covid, molte per stop precauzionali, assieme agli episodi di cui sopra, ci portano si agli ottavi ma da secondi. A Nyon, ci attendono i sorteggi e tutti siamo in apprensione. L’urna ha deciso di farci male. Ci capitano i campioni d’Europa uscenti, i tedeschi del Bayern Monaco.

Immagine di repertorio SS Lazio
Immagine di repertorio da La Repubblica
Immagine di repertorio Minuti di recupero

La prima gara, contro i bavaresi, è da disputarsi a Roma. Per l’occasione Simone Inzaghi sceglie di giocarsela con:

Immagine di repertorio dal sito UEFA Champions League

Come andò la gara lo sappiamo bene. Sappiamo anche che il tifoso si scagliò contro colui che venne ritenuto, a torto, il colpevole della serata. Chi, in maniera attenta, ha visto la gara non può non ricordare la sfortuna su quel retropassaggio. Da segnalare che sull’1-0 per i tedeschi, non ci venne concesso un calcio di rigore che, forse, ci avrebbe riportati in parità. La gara di ritorno è una pura formalità.

Nel frattempo in Italia le polemiche sui tamponi non si placano. Tutti continuano a vedere nella SS Lazio 1900 l’immagine degli untori, dei positivi nascosti, delle situazioni poco chiare.

Il processo al di fuori dei tribunali è lungo e duro da digerire. Il tutto fino a ieri. Quando una notizia viene resa nota in rete e sui social, anche se con un tenore più blando.

Nel frattempo le indagini, quelle serie, vere, sono andate avanti. L’autorità competente a decidere si è espressa ed è emerso che: ll Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Avellino, autorità competente per territorio, ha prosciolto il 27/09/2023, da tutte le accuse, gli indagati del laboratorio Futura Diagnostica, finito al centro del caso tamponi, che aveva coinvolto la SS Lazio 1900, dell’autunno del 2020. Per il GUP, organo giudicante, Walter Taccone, Massimiliano Taccone e Francesca Di Marzo Capozzi, rispettivamente dirigenti dell’azienda e analista di laboratorio, che materialmente aveva svolto i prelievi) non hanno commesso i reati di falso, epidemia colposa e truffa in appalti pubblici, per i quali erano stati indagati, dopo alcuni risultati discordanti nelle analisi dei tamponi molecolari fatti ai calciatori biancocelesti, Ciro Immobile, Lucas Leiva e Thomas Strakosha, tra le gare di campionato e quelle di Champions. Secondo i test eseguiti dalla UEFA alcuni giocatori, tra cui il capitano della squadra Ciro Immobile, erano positivi al Coronavirus e per questo erano stati costretti a saltare una gara nella coppa. Per le partite di Serie A – giocate contro Juventus e Torino a distanza di pochi giorni prima e dopo la sfida europea – invece era arrivato il via libera.

Tenuto conto della sentenza di non luogo a procedere, art. 425 del c.p.p., i fatti sono decaduti. Dopo tre anni è emersa la verità. Ciò che disgusta è il comportamento adottato da chi, tra tifosi ed opinione pubblica, ha condannato, in base al sentito dire, una squadra ed una società. La Lazio fu danneggiata sportivamente, economicamente e moralmente da quella vicenda.

Lascio a voi i calcoli ma ad occhio e croce questa vicenda è costata alla Lazio dagli 8 ai 10 punti in classifica. Andate a guardare dove sarebbe arrivata. Per la Champions, invece, il primato nel girone e un ottavo più agevole. Superando il turno gli introiti Champions sarebbero aumentati.

Senza contare i danni, moralmente incalcolabili, per i calciatori. Immobile e company hanno subito offese e linciaggi verbali. Per non parlare del malcapitato Mateo Musacchio. Senza quella gara non ci sarebbe stato l’errore, non voluto, e la sua carriera avrebbe potuto prendere una piega diversa.

Dopo tre lunghi anni questa storia è stata portata a termine nel migliore dei modi.

Immagine di repertorio Cammino Diritto
Temi (Themis) rappresenta per i greci la Dea della giustizia. Era venerata anche dai romani con il nome Iustitia. La dea era raffigurata bendata sugli occhi, quasi a rappresentare l’imparzialità della giustizia: per ricordarci la frase “La legge è uguale per tutti”, ovvero, come ci dice la Costituzione italiana, “«”Tutti i cittadini hanno pari dignità”. Oltre alla benda la dea stringe tra le mani una spada o gladio, simbolo della forza della Giustizia, ed una bilancia, simbolo dell’equità.
Ecco…da questi fatti, per come sono avvenuti, le componenti giustizia non le ho proprio viste. Fedele al detto che la speranza sia l’ultima a morire, continuo ad augurarmi che il tifoso laziale, un giorno, possa iniziare a ragionare con la propria testa e non lasciarsi trasportare dal primo sibilo del vento che ode.
Immagine di repertorioi AV Live
Immagine di repertorio da Il Mattino