I Grandi Laziali nati oggi: Tommaso Rocchi

(lunedi 19 settembre 2016, ore 10,50)

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Nato a Venezia il 19 settembre 1977.

Fin da bambino si diverte a giocare a pallone per le calli di Venezia, ereditando la passione per il calcio dai fratelli maggiori Matteo e Roberto iscritti in una piccola squadra della città, l’Alvesiana. A sei anni inizia la carriera iscrivendosi anche lui alla scuola calcio dell’Alvesiana, a nove anni è nel Venezia-Mestre e vi rimane fino alla categoria Giovanissimi. La società dell’allora presidente Zamparini gli offre un contratto quadriennale ma è lo stesso direttore sportivo Vulcano Bianchi a proporgli di trasferirsi alla Juventus perchè la società torinese aveva intuito le qualità del ragazzo e ne aveva apprezzato la caparbietà e la voglia di migliorarsi.

Per un ragazzo di 14 anni come Tommaso sembra l’inizio di un sogno: nelle giovanili della Juve vince ilCampionato Primavera 1993/94, nel 1995/96 gira, pur senza esordire, nell’orbita della prima squadra allenata da Marcello Lippi ma, nonostante l’interessamento iniziale, la “Vecchia Signora” lo manda a farsi le ossa nelle categorie inferiori. Rocchi accetta con umiltà il prestito, scegliendo sempre squadre in cui poter giocare con continuità a prescindere dalla categoria. Inizia infatti in C2 con la Pro Patria nel 1996/97, giocando 26 partite e segnando 6 goal. L’anno successivo passa alla Fermana, in C1, ma nonostante buone prestazioni in Coppa Italia, non viene preso in seria considerazione e così, dopo due mesi, è lo stesso giocatore a chiedere il trasferimento altrove.

Si fa avanti il Saronno di Enrico Preziosi su segnalazione dell’allenatore Giovanni Trainini. Qui diventa titolare inamovibile, con 10 goal segnati in 27 gare ufficiali. L’anno dopo Preziosi rileva il Como, in C1, e porta con sè l’allenatore Trainini ed il giovane Rocchi. Nella squadra lariana trascorre due anni segnando in tutto 20 goal in 62 partite totali. Nel 2000/01 si affaccia per la prima volta nella categoria cadetta, tesserandosi con il Treviso. Gioca sempre da titolare, sacrificandosi molto, ma non basta il contributo dei suoi 8 goal per salvare la squadra dalla retrocessione. Grazie a quel campionato si fa apprezzare dall’allenatore dell’Empoli Silvio Baldini che convince la società toscana ad investire sul promettente attaccante per la stagione 2001/02. Il tecnico tuttavia lo utilizza fin da subito in un ruolo non suo, schierandolo da esterno di centrocampo.

I risultati sono ugualmente sorprendenti: Rocchi segna 11 goal in 37 partite e la squadra ottiene la promozione in Serie A. Il campionato 2002/03 vede l’inizio della consacrazione del talento veneziano. Pur dovendo rinunciare al ruolo di prima punta per far spazio ad attaccanti già affermati, in due anni mette a segno 17 goal, tra cui una memorabile e significativa tripletta alla stessa Juventus, doppiamente beffata per non aver creduto in un calciatore del proprio vivaio. Tuttavia, nonostante le soddisfazioni personali, l’Empoli retrocede e per il giocatore, ormai ventisettenne, sembra arrivata la fine delle ambizioni. L’ultimo giorno del calciomercato, il 31 agosto 2004, arriva però la chiamata della Lazio del neo Presidente Claudio Lotito il quale, salvata la prima squadra della Capitale e con essa l’origine e la gloria del calcio romano dal fallimento, solo in quel giorno acquisterà tutta la rosa di giocatori per iscrivere la società biancoceleste, sotto la guida tecnica dell’ex Mimmo Caso, al Campionato 2004/05.

Rocchi, affascinato dalla prospettiva di giocare a Roma e incuriosito dall’offerta di Lotito, imprenditore appena affacciatosi sul mondo del calcio, accetta subito un incontro nel pomeriggio. La trattativa non è senz’altro delle più lunghe. Giusto il tempo di presentarsi dal Presidente che, sommerso di telefonini per definire gli altri otto acquisti della giornata, senza troppi preamboli lo liquida così: “Ahò tu sei forte, fai gol, sei bravo, vieni da noi hai capito?” In meno di un minuto Rocchi è della Lazio che ne acquista dall’Empoli metà cartellino. E’ però un anno tormentato per la squadra; Caso è esonerato e l’altro ex chiamato in panchina, Giuseppe Papadopulo, raggiunge la salvezza solo all’ultima giornata.

Per i tifosi laziali le sofferenze per la classifica sono alleviate dal memorabile derby del 6 gennaio 2005, vinto per 3-1 con i goal di Di Canio, Cesar e del ribattezzato “ghepardo” Rocchi, al suo debutto nella stracittadina. In quella stagione segna altre 12 reti in 35 partite oltre a 2 goal in 5 incontri di Coppa UEFA. Di carattere mite e taciturno, Rocchi sa anche divertirsi. Dopo gli allenamenti si ritrova con alcuni compagni di squadra che condividono con lui la passione per la musica. Suona la chitarra e, assieme a Paolo Di Canio ed ai gemelliAntonio ed Emanuele Filippini, forma un quartetto che si esibisce in serate di beneficenza. Intanto, per la nuova stagione, Lotito ha ingaggiato il tecnico riminese Delio Rossi e Rocchi è titolare inamovibile.

Centra il record personale di 16 goal in 37 gare e la Lazio raggiunge un insperato sesto posto in classifica valido per la qualificazione in Coppa UEFA. Le sue capacità realizzative gli valgono la prima convocazione in Nazionale per la partita amichevole Italia-Croazia 0-2 del 16 agosto 2006. Nel campionato 2006/07 la Lazio diDelio Rossi raggiunge addirittura il terzo posto in classifica, affascinando il pubblico con la fluidità e la vivacità del gioco e con l’attenta intesa tra i reparti, come testimoniano il derby vinto per 3-0 nonchè le otto vittorie consecutive, ottenute grazie a una difesa tra le più imbattute tra squadre della Serie A e ad un attacco formato dal duo Rocchi-Pandev tra i più prolifici.

Il bomber Rocchi eguaglia il record personale di 16 goal giocando 36 partite. L’inizio del Campionato 2007/08vede il passaggio dei preliminari di Champions League contro la Dinamo Bucarest e sarà proprio Rocchi, nella delicata gara di ritorno, a mettere il suo sigillo sulla qualificazione realizzando una doppietta. Un’altra doppietta la mette a segno all’Olimpico nella gara contro il Werder Brema nella fase a gironi del torneo. Il 21 febbraio2008 firma un contratto quinquennale con la clausola di diventare dirigente a fine carriera. E’ inoltre convocato nel 2008 dalla Nazionale Olimpica impegnata a Pechino. Nella seconda partita del Torneo olimpico contro la Corea del Sud mette a segno la seconda rete degli azzurri al 31′ del 1° tempo. Purtroppo una microfrattura al perone lo costringe ad abbandonare il Torneo e a far ritorno a Roma.

Nella stagione 2008/09 per la prima volta da quando è a Roma, non riesce ad andare in doppia cifra incampionato: solo 27 presenze e 9 reti. Nella finale di Coppa Italia vinta contro la Sampdoria, sbaglia uno dei calci di rigore, ma alza la Coppa insieme a Cristian Ledesma. Si prende la rivincita nella finale di Supercoppa Italiana contro l’Inter a Pechino, realizzando la rete del momentaneo 2-0. Da capitano (e con il numero 9 sulle spalle) è lui che alza il trofeo. Nella stagione successiva 2009/10, anche a causa del deludente campionatodella Lazio, realizza solo 6 reti in 32 giornate. Nel campionato 2011/12, nella partita contro il Cagliari, realizza la rete che gli consente di raggiungere i 100 gol con la maglia biancoceleste. Alla fine della stagione 2011/12 saranno 5 le reti segnate in 20 presenze ufficiali in serie A. Nella stagione 2012/13 gioca soltanto tre partite in biancoceleste in quanto il 1 gennaio 2013 viene ceduto all’Inter per 400 mila Euro. Svincolato alla fine della stagione, il 13 novembre 2013 firma un contratto con il Padova in Serie B. Dopo una stagione trascorsa in biancoscudato, nell’agosto 2014 passa alla squadra ungherese dell’Haladás. Nella stagione successiva gioca con la squadra del Tatabanya che milita nella serie C ungherese.

Nell’estate 2016 trova un accordo con la Lazio e diviene allenatore della squadra dei Giovanissimi Provinciali Fascia B classe 2004.