Lazio rialzati, c’è una qualificazione Champions da riconquistare

Cosa rimarrà di questo primo round degli ottavi di finale di Champions contro i campioni del mondo del Bayern Munchen?

Innanzitutto il risultato. Un 1-4 che non ammette repliche e che denota il disagio esistenziale di una Lazio immatura ed ingenua. Come una Cenerentola al ballo in cui sono invitate regine e contesse. Purtroppo affrontare la squadra campione di tutto è un buon motivo per perdere. Ma mi sento di dire, non così.
Poteva la Lazio rendere la vita più dura ai tedeschi? Io credo di sì. E forse Leiva, in uno slancio di autocritica, ha detto il vero. «È stata la nostra peggiore prestazione stagionale». Il buon Lucas è andato giù pesante, lui ha esperienza da vendere, sa come vanno affrontate e giocate certe partite.
La Lazio non è piaciuta a nessuno. Timorosa, sbadata, inconcludente, allegra. Non si possono fare tutti questi errori contro l’eccellenza del calcio mondiale. E peraltro non mi va nemmeno di parlare dei singoli. Qui non si è sbagliato individualmente ma di squadra.
Simone Inzaghi più volte nel corso della gara gridava: « Giochiamo di squadra». E invece niente.
Un altro dato statistico chiarisce meglio i concetti sopra esposti. Solo 5 falli commessi nel primo tempo. Una miseria. Praticamente il Bayern ha avuto il «via libera» senza alcuna opposizione. Sì, è vero la Lazio aveva altissime possibilità di perdere la gara, ma non certo di renderla un’amichevole stucchevole dopo solo 20 minuti. E invece così è stato. Chiudere il primo tempo sullo 0-3 ha reso la contesa nel secondo tempo davvero inutile, peraltro pronti via è arrivato pure il quarto gol su un contropiede che mai e poi mai si doveva subire. Il resto è stato un valido tentativo di non subire una goleada epocale come successo tante volte ai cugini giallorossi. Bene Escalante che è entrato subito in gara sia nel guidare la squadra sia nel dare un segnale chiaro al bayern: se continui ti azzoppo. Questo il senso del suo intervento duro su Levandoskwi. Ed è questo che è mancato alla Lazio: una sana cattiveria che non avrebbe evitato la sconfitta, ma che sicuramente avrebbe reso la gara più giocabile.
Anche tatticamente si poteva fare meglio. Inzaghi avrà 15 giorni per studiare gli errori e prendere le contromisure al ritorno. Qualificazione ai quarti ormai in cassaforte per i bavaresi, alla Lazio si chiederà una prova di orgoglio. Naturalmente ora la testa è a sabato quando i biancocelesti dovranno uscire da Bologna con i 3 punti. La Champions è bella, ma riconquistarla per il secondo anno consecutivo non sarà semplice, lo sappiamo. Alla Lazio si chiede massima concentrazione e cattiveria. Nulla di più.