Lazio stellare, gara utopica a Bergamo, anche la Dea s’inchina…
Sarri è alla ricerca dell’utopia, nel senso di aspirazione ideale di un gioco perfetto, e a Bergamo, contro un’Atalanta seconda in classifica ed imbattuta, si è toccato con mano cos’è la perfezione calcistica.
Senza sbavature, con qualità tecnica e padronanza mentale, la Lazio ha dominato la Dea in lungo e in largo (in riferimento al campo di gioco, peraltro impeccabile dal punto di vista del manto erboso), facendola girare a vuoto e concedendole zero tiri in porta. Eh già, continua anche la saga della porta inviolata (sesto clean sheet consecutivo in campionato) tanto per gradire. 5 vittorie e 1 pareggio nelle ultime 6 gare di campionato. E se l’arbitro avesse dato quel rigore solare contro il Napoli…
Sull’attacco si era tanto piagnucolato dall’ambiente comunicativo sull’assenza di un vice Immobile ed ecco il suo sostituto, un magico Felipe Anderson, che sfodera una prestazione da urlo con allegato il gol della sicurezza.
Migliore in campo il brasiliano, ma tutti gli altri hanno offerto una gara super, con menzione speciale per uno Zaccagni che gioca e segna come un top player.
Era il primo snodo stagionale, Sarri dixit, e la risposta biancazzurra è stata fragorosa nella sua sontuosita’. L’utopia forse esiste.
E così la Lazio, da questo 0-2 in casa di un Gasperini dominato tatticamente da Sarri, acquisisce maggiore consapevolezza dei suoi enormi mezzi.
11 gare, 24 punti, terzo posto in classifica a meno 5 dal Napoli e a meno 2 dai campioni d’Italia uscenti del Milan, miglior difesa del campionato e terzo miglior attacco.
Tanta roba direbbe l’utopistico, o meglio l’utopico, Sarri…