Lotito e gli altri

Sarà capitato anche a voi di vedere al telegiornale consessi di grandi capi di Stato. Spesso e volentieri tra quei capi di Stato c’è qualcuno che rappresenta una nazione non eccessivamente ricca o fastosa, quel capo di Stato molto probabilmente mantiene una nazione con saldo all’attivo e a volte, con la sua politica reca soddisfazione per il proprio popolo. Questo tra i potenti della terra non è ben visto, perché spesso, tra le nazioni più famose, ci sono quelle fortemente indebitate ma con gran prestigio e quelle talmente ricche da voler dettare le regole del gioco.

Se avete presente questo, avrete certamente capito quale sia il ruolo del presidente Lotito nei confronti dei maggiori presidenti di Serie A. Che il presidente Lotito, nei suoi primi incontri con i maggiori patron delle squadre di calcio italiano, non si sia presentato bene, è un dato di fatto. E’ pur vero però, che il presidente della Lazio ha fatto tesoro delle prime esperienze negative. Dopo un periodo in cui, Lotito, ha sanato una società con forti pendenze debitorie, subito più di una dura contestazione da parte dei tifosi della propria squadra e fatto esperienza nel campo imprenditoriale calcistico italiano, il buon Claudio è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante e costruttivo sia nella Lega Calcio Serie A che nella FIGC.

Questo duro lavoro, costruito con intelligenza ad arguzia ha infastidito, e non poco, chi per decenni ha spadroneggiato in lungo e in largo all’interno del calcio italiano.

Non serviva una campagna mediatica basata sul fango per capire che il ruolo di potere costruitosi da Lotito avrebbe dato fastidio a molti. La Lazio rappresenta la più piccola delle grandi squadre e la più grande delle piccole. E’ e facile perciò darle contro. Quando si devono colpire le piccole società si mette in mezzo la Lazio: – avete visto, colpiamo anche la Lazio- Quando si devono colpire le grandi, stesso discorso.

Lotito, come ogni imprenditore, non fa niente altro che agire per il bene della propria squadra, ha capito perfettamente che per entrare nel calcio che conta, doveva gioco forza assumere un ruolo importante sia all’interno della Lega che all’interno della FIGC.

Questa situazione, naturalmente, non può far piacere a chi sino a ieri ha gestita proprio piacimento le regole del gioco, ed ecco appunto, una pesantissima delegittimazione della persona Lotito. La vergognosa campagna stampa ordita dai quotidiani gestiti dall’ editore Urbano Cairo, non aveva, se non di riflesso, lo scopo di colpire la S.S. Lazio, quanto di distruggere il personaggio Lotito.

Che il presidente della Lazio non sia simpatico, questo è tacito, ma per distruggere una persona oltre che di una campagna stampa c’è bisogno di prove. Durante il lockdown, ci sono stati casi di calciatori di altre squadre che si sono allenati o preso aerei in barba alle disposizioni governative. Avete per caso letto d’indagini su questi casi? Avrete sicuramente letto di tre giocatori della Lazio che si sarebbero allenati infrangendo il codice risposto per gli allenamenti. Tutto fumo che però a posto la Lazio in cattiva luce.

Il massimo lo si è raggiunto con la Gazzetta dello Sport, quotidiano edito sempre da Urbano Cairo. Per settimane intere, tutti i giorni, la rosea titolava a 9 colonne le presunte nefandezze compiute dal presidente Lotito ed i medici della società, riguardo ai tamponi obbligatori per i calciatori. Mai una riga, però, sul fatto che la Lazio si è recata nei campi d’Europa a ranghi risicati causa calciatori positivi. La Gazzetta dello Sport ha dato mandato, a pseudo giornalisti di chiara fede giallorossa, di scrivere articoli al limite della diffamazione pur di distruggere il personaggio Lotito ed il suo entourage. Si è arrivati persino al tentativo di distruzione dell’onorabilità professionale del dottor Rodia, primo in Italia ad operare i pazienti i pazienti del CTO di Roma con il robot.

I giornali editi dal gruppo Cairo hanno infangato, offeso e delegittimato in tutti i modi l’operato del presidente della Lazio, fornendo ai propri lettori e non solo, una serie di false informazioni che distruggono il lavoro di tanti giornalisti seri che fanno del proprio lavoro una missione di verità.

Addirittura la società granata, tramite i giornali del proprio presidente e gli avvocati, chiedeva il tre a zero a tavolino a favore della società Torino. non solo questo non è avvenuto, ma addirittura nel procedimento sportivo, la squadra di Urbano Cairo non è stata assolutamente presa in considerazione.

La campagna di fango si è ritorta contro coloro che l’ avevano ordita, poco importa se il direttore della Gazzetta dello Sport ha tentato vanamente, con un articolo di spalla, di giustificarsi adducendo che comunque Lotito era stato condannato. Dimentica, il direttore della rosea, che il processo giuridico sportivo deve ancora concludersi con il ricorso posto dai legali bianco celesti.

Se effettivamente avesse avuto ragione il direttore della Gazzetta dello Sport, c’è da chiedersi come mai l’esito del processo è stato beceramente messo in secondo piano?

Al direttore della Gazzetta dello Sport, ai suoi giornalisti, all’ editore Urbano Cairo, e a tutti coloro che hanno miseramente provato a distruggere la Lazio ed il suo presidente, suggeriamo una frase che spesso i ragazzi degli anni 70 leggevano negli incarti delle caramelle: RITENTA SARAI PIU’ FORTUNATO!