SANDERRA «Lavoro duro e talento, unica ricetta per formare i giovani»

a cura di Carlo Cagnetti e Rodolfo Casentini

L’intervista esclusiva rilasciata al IL LAZIALE da parte di Stefano Sanderra allenatore della Primavera della Lazio

Stefano Sanderra, un allenatore che ha iniziato da giovane, a 27 anni nelle giovanili del Ferentino vincendo lo scudetto delle Juniores nazionali. Laureato in Scienze Motorie, l’allenatore romano ha comunque fatto molteplici esperienze sia in Italia che all’Estero. Molte le sue tappe in giro per lo stivale, ricordiamo nel 1997 L’Aquila nei dilettanti dove vince il campionato con tanto di promozione, ricordiamo nel 2000 il Frosinone in serie D dove anche lì centra una promozione in C2. Poi c’è il Latina, una tappa molto importante per la carriera di Sanderra. tre volte in panchina con i neroazzurri con cui conquista prima una promozione in serie C dopo 30 anni e poi la promozione in serie B ai play off battendo in finale il Pisa. Una promozione storica in quanto il Latina mai era stato prima in serie B.

Da quelle parti grazie a questi risultati storici per il club viene tuttora soprannominato “Leggenda”. Altre avventure si sono susseguite, nel 2013 la Salernitana in C, nel 2014 il Catanzaro in C, nel 2015 la Viterbese e nel 2017 la Sambenedettese. nel 2018 arriva l’esperienza europea a Malta nel Hibernians dove siede per 4 anni sulla panchina maltese vincendo il campionato e portando il club a qualificarsi ogni anno per le coppe europee.

Ed eccoci arrivati al 2022 dove Lotito lo chiama per allenare la primavera che purtroppo ancora ristagna nella serie B di categoria. Tanto lavoro e dedizione portano Sanderra a centrare la promozione in A e oggi a contendersi le parti alte della classifica della primavera A con un percorso magnifico dove i suoi ragazzi stanno facendo esperienza anche europea con la Youth League, la Champions League dei giovani.

Ma veniamo all’Intervista rilasciata a IL LAZIALE (quotidiano digitale controllato da cuoredilazio) ringraziando Sanderra per la sua disponibilità e la Lazio che ci ha messo a disposizione un suo tesserato.

Naturalmente ringraziamo il mister per la disponibilità e la società per averci concesso questa intervista.Si parla di sorpresa Lazio.

Per lei è davvero una sorpresa questo alto rendimento o era previsto?

“Eh si, effettivamente è una sorpresa un po’ per tutti anche se non casuale perché è il coronamento di un duro lavoro. E vogliamo ancora migliorarci.”

Sana Fernandes e Diego Gonzales sono giocatori che sembrano avere un qualcosa in più dal punto di vista tecnico agonistico per la categoria in cui giocano, secondo Lei dove devono lavorare maggiormente per aumentare il loro margine di crescita?
“Sana deve maturare dal punto di vista umano, a volte ha atteggiamenti infantili ed egoistici, però ha delle grandi potenzialità. Maturando come uomo potra mettere più efficacemente il suo talento al servizio della squadra. Gonzales è molto tecnico, deve lavorare sulla continuità di rendimento e rinforzarsi fisicamente.”

Come si gestisce un gruppo di giovani calciatori che vedono davanti a loro la possibilità di una carriera calcistica da professionista?
“Si gestisce cercando di trasmettere dei valori umani e di non creare illusioni perché la percentuale di giocatori primavera che arriva in A è molto bassa e quindi per emergere bisogna combinare lavoro duro al talento. Questa è l’unica ricetta.”

L’under 19 è una categoria che per ovvie ragioni, vede un gruppo cambiare ogni due anni, da allenatore come ci si organizza ad ogni cambio ciclo, quali sono i punti cardini su cui poggiare la programmazione del nuovo gruppo?
“Questo è un lavoro più del direttore tecnico e della società. Ovviamente il serbatoio di ricambio deve essere sempre all’altezza della situazione con un’area scouting e con gli allenatori del settore giovanile che devono lavorare in coordinazione tra loro.”

Quest’anno la Primavera a è Campionato selettivo. Quante squadre possono lottare per lo scudetto?
“C’è un grande livellamento in alto, penso che almeno 7/8 squadre possono arrivare fino in fondo e lottare per il titolo.”

Lei ha iniziato ad allenare a soli 27 anni e nel suo percorso ci sono state delle tappe più profonde come latina e Hibernians di Malta. Cosa le hanno lasciato dentro queste due esperienze e perchè ricominciare con i giovani?
“Era finito un ciclo positivo a Malta e c’è stata questa bellissima opportunità offertami dalla Lazio e quindi ho reiniziato con i giovani. Dopo una lunga carriera che mi ha arricchito tanto posso affermare che mi sento compiuto senza aver toccato la serie A o la B. Sono soddisfatto del percorso che ho fatto con tanta fatica ed umiltà.”

Ringraziamo il Mister Sanderra e la società Lazio per questa disponibilità.