Su Mendes e la collaborazione con la Lazio, solo un “Carosello dell’invidia”

(lunedi 04 settembre 2017, ore 11,00)Ho preso in prestito il titolo dell’ articolo del mio amico Fabio Belli (Laziostory.it) riguardante  Mendes e la sua collaborazione fattiva con la Lazio viste le ultime operazioni in entrata e in uscita completate. Lo saluto cordialmente.
La cosa che spicca agli occhi è come si stia cercando (guarda caso dopo queste operazioni con la Lazio) di fare le pulci al numero uno al mondo dei procuratori / agenti / mediatori. Pulci che si son ben guardati da fare quando lo stesso Mendes (non un altro omonimo) ha fatto operazioni con squadre diverse anche italiane, vedi Milan e altre squadre top estere. La verità è che quando la Lazio riesce a fare qualcosa di buono, deve essere puntualmente o sminuita o addirittura screditata. Questa volta lo “sgarro” alla Juventus per Keita con la vendita di quest’ultimo al Monaco al doppio della cifra offerta dai bianconeri, che la vecchia signora ha dovuto mandar giù ufficialmente in pubblico, ha trovato la via del fastidio attraverso i midia. Prima le dichiarazioni infantili di Marotta che definisce Lotito un uomo più fortunato che abile per aver concluso questa operazione (dichiarazioni da bimbo del campetto quando come si dice a Roma, ” Va in Puzza” ) e poi ecco magicamente spuntare un articolo su Calciomercato.com diretto dall’ormai acerrimo nemico giurato della Lazio Stefano Agresti (giornalista del Corriere della Sera) con firma Pippo Russo, dove si dettaglia in maniera capillare, l’enorme impero costruito da Mendes negli anni cercando di far passare Mendes quasi per una narcotrafficante del cartello di Medellin dimenticandosi però di fare le pulci ad altri procuratori a cui le squadre italiane si sono rivolte con enormi sborsi di commissioni per operazioni varie non proprio ortodosse (oltre 50 milioni vero Juve?), e con tanto di provincia aggiunta al suo territorio, cioè la Lazio. Tutti i procuratori lavorano per il proprio interesse e Mendes non fa eccezione. Però chi ragiona con la logica dovrebbe mettere sulla bilancia, i pro e i contro avuti nelle collaborazioni con Mendes senza soffermarsi esclusivamente sulle operazioni che il tempo ha sentenziato negative. Indubbiamente l’operazione Postiga non è stata positiva, 1 milione di prestito buttati, un’altro 1 milione d’ingaggio buttati, tutto vero, però dopo hai anche fatto l’operazione Wallace, preso per 9,5 milioni e che oggi ne vale sul mercato almeno 30 se non di più considerando la penuria di difensori centrali decenti. Quindi già con questo contro altare ecco che tra la sola Postiga e l’affare Wallace, complessivamente la Lazio è rientrata alla grande dei soldi spesi male per l’attaccante portoghese a suo tempo. Se poi a questo ci aggiungiamo la vendita di Keita a 30 milioni, laddove fino al giorno prima nessuno offriva più di 15-20 milioni massimo ecco che i pro, soprattutto per il rapporto qualità  spesa e introiti, salgono sensibilmente. E salgono ancora di più se si pensa che sempre nel giro di 48 ore, Mendes ha saputo dare l’accelerata giusta all’operazione Nani cautelando in tutto e per tutto la Lazio facendo prendere il giocatore in prestito gratuito con diritto di riscatto a 8 milioni, il che pone nelle migliori condizioni possibili la società biancoceleste dal punto di vista sportivo ed economico. Ma voi sono sicuro, starete già dicendo “si però i due giovani portoghesi strapagati? Ecco la stecca di Mendes”. Io non lo so se è stata una stecca ma anche se fosse?, Non è che la Lazio ha cacciato i soldi e basta, la Lazio ha comunque preso due giovani portoghesi, soprattutto uno Pedro Neto 17 anni, che era inseguitissimo dalle migliori squadre europee tra cui spiccano Arsenal (offerti e rifiutati 16 milioni) Barcellona (offerti e rifiutati 15 milioni) e Manchester United (offerti e rifiutati 14 milioni), non proprio squadre da parrocchia insomma, che erano da mesi dietro a questo classe 2000 che evidentemente tanto scarso non deve essere. Oppure preferiamo per tenere il punto, dire che questa squadre europee sono tutte sprovvedute che volevano prendere a fior di milioni, uno scarsone mai visto?
La verità è che nessuno si aspettava questa sinergia tra la Lazio e il più potente agente internazionale del mondo, perchè molti sono ormai fossilizzati sul fatto che in società ci sono “dilettanti allo sbaraglio” e quindi come possono tali dilettanti, fare affari con un gigante simile per giunta ricevendo favori e non sole? MI piacerebbe che il giornalista Pippo Russo ora per dovere di par condicio, facesse un pezzo uguale per Raiola e le sue collaborazioni con la Juventus e il Milan, descrivendo dettagliatamente così come fatto per Mendes, ma sono certo che non lo leggeremo mai questo articolo. Pippo Russo ha solo obbedito ad ordini editoriali e l’ordine era, ” Metti in cattiva luce Mendes, e metti in cattiva luce la Lazio e questa collaborazione.Scrivi tutto quello che riesci a trovare e descrivi il suo impero, tanto non è uno stinco di santo e la lazio passerà per una società non trasparente”. Lo sappiamo che Mendes non è un santo anzi, è uno dei più scaltri e smaliziati, ma lo è in un mondo fatto da altrettanti sciacalli, vipere e quant’altro, insomma da che pulpito viene la predica, soprattutto nel mondo del giornalismo assoggettato ( vero Agresti?) !! Qui er più pulito c’ha la rogna….