Conferenza stampa, Maximiano: “Non è stato facile ma ho superato le difficolta. Voglio aiutare la squadra”

Dopo il mister Sarri è il turno di Maximiano parlare. Ecco le parole del portiere biancoceleste in conferenza stampa pre Lazio-Az Alkmaar di Conference League:

Tra conference e Coppa Italia hai subito un solo gol. Ti senti inserito ora?
Io penso che sia un lavoro della squadra. Come ha detto il mister sta bene fisicamente. Tutti i giocatori fanno un buon lavoro difensivo, quindi per me questo è un segnale del valore difensivo della squadra che sta bene in questo momento“.

Cosa rappresenta la Conference per te?
“Come ho detto tante volte, un giocatore vuole giocare qualsiasi sia la partita, che sia in conference o altro sono felice e faccio il mio lavoro nel modo migliore“.

Psicologicamente come stai? Lazio-Bologna è superato?
Tutti noi sentiamo quando non siamo in un buon momento. Non è stato facile però il calcio è così, cambia velocemente e dobbiamo essere pronti. Ho 24 anni, questa è un’esperienza che non ho mai vissuto ma è importante sicuramente per la mia carriera. Ho tanti anni davanti, ci saranno altri periodi difficile ma quando entri in campo quello che è successo è successo. Io sono sempre pronto a dare la miglior risposta possibile”.

Quali sono state le difficoltà nel passaggio da Spagna a Italia?
“Sono alcune difficoltà perché è tutto diverso. Come nella vita per esempio è parlare bene la lingua. La lingua è diversa e questo è diffide perché se vuoi parlare e capire quello che ti chiedono ed è difficile per me. Trovare casa è più difficile che in Spagna perché dovevo parlare e non sapevo fare. Parlo un po’ l’inglese ma tanti no ed era difficile far capire cosa volevo. Questo lo accusi in testa ma è stata una buona sfida per me e sono contento di  essere arrivato qui in Italia”.

Complimenti per l’italiano:
Grazie il bimbo non mi da tempo di impararlo meglio (ride, ndr)“.

Come è il rapporto con Provedel?
Buonissimo. E’ un bravo ragazzo, mi aiuta ed anche io lo aiuto. Sono felice perché sta facendo una bellissima stagione. Stiamo lavorando in due per aiutare la squadra e siamo felici che le cose vanno bene

L’anno scorso sei stato tra i migliori in Spagna. Qui pensavi di fare il titolare? Hai mai pensato di partite?
Uno sempre ci pensa no? Ma sono felice di essere qua perché è una sfida importante per me e per la mia carriera. Adesso sto meglio rispetto a quando sono arrivato. Un calciatore in 15/20 anni di carriera incontra delle difficoltà, questo è il momento di affrontarle per me. Non mi era mai successo ma le sto superando“.

Sei contento che proprio Sarri ha detto no ad una tua partenza e ha chiesto di tenerti?
“E’ il segnale che ha fiducia in me. E’ importante per me avere la sua fiducia e sapere che sono uno di più per aiutare e che posso anche giocare”.

Gioca chi sta meglio, ma indipendentemente da questo sei pronto per fare tutta la Conference?
Sono pronto per giocare ovunque sia. Sono pronto per giocare ed aiutare e fare il meglio che posso. Da quando entro qua tutti il giorni faccio il 100% per giocare e il mister farà le scelte”.

Sotto quale aspetto sei migliorato?
Io credo che la scuola portieri italiani è diversa, ma posso dire che sono migliorato nella testa sicuramente. Adesso qua so che devo avere fiducia in me. Non evo aspettare che nessuno me la dia o parli con me dicendo che sono bravo etc. Questa era una cosa a cui ero abituato in Spagna, qua è diverso. Per me è buono perché mi ha fatto crescere mentalmente e sono contento per questo“.

Ti vediamo spesso Felipe Anderson, che rapporto c’è?
Lui è stato uno dei aprimi a parlare con me perché non parlavo italiano e lui parla portoghese. Mi ha aiutato sia dentro che fuori perché usciamo spesso insieme. Io vado spesso da solo allo stadio e abitando vicino mi porta a casa spesso dopo le partite“.

Dopo le difficoltà di questa stagione ci pensi ad andare in fondo alla Conference da protagonista?
Adesso per me è importante fare l’allenamento e la partita di domani. Il calcio cambia velocemente e devi esser pronto ad affrontare sfide e difficoltà. Quello che viene dopo si pensa dopo”.