Conferenza stampa Sarri: “Quando esci dalla partita, è difficile rientrarci. Non è presunzione ma…”

Al termine di Lecce Lazio, l’allenatore biancoceleste Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa per commentare la deludente prestazione dei suoi ragazzi:

COSA E’ SUCCESSO? – “Ci chiediamo da un anno e mezzo cosa ci accade in determinati momenti della partita. Abbiamo approcciato bene, creando molto soprattutto nella prima mezz’ora. Qualche avvisaglia c’era stata già a fine primo tempo, quando ci eravamo abbassati, nella ripresa abbiamo perso alcuni palloni pericolosi e dopo il pareggio ci siamo consegnati. Questo ha dato forza ed energia al Lecce, inizialmente eravamo stati bravi a mandare a vuoto la loro aggressività”.

PROBLEMA DI MENTALITA’ – “Quest’anno avevamo la sensazione di aver ridotto questa passività mentale ma oggi ci è tornata fuori, non siamo guariti da questo punto di vista. Quando si spegne la mente, i risultati sono questi”.

PRESUNTI CORI RAZZISTI -“Non voglio fare il menefreghista, ma giuro che dalla panchina non si è successo niente. Durante la sosta ho chiesto all’arbitro il perché siccome sentivo i cori dei tifosi del Lecce verso Umtiti. Non voglio che sia associato il razzismo ai tifosi della Lazio perché sono rappresentati dalla maggioranza e non dalla minoranza”..

I CAMBI – “Sul cambio di Milinkovic c’è stata un’incomprensione, siamo tutti responsabili allo stesso modo, oggi c’è stata confusione mentale anche fuori dal campo. Marcos Antonio è entrato bene, ci ha ridato palleggio quando non lo avevamo più. L’inerzia di tutta la squadra era ormai negativa, anche dopo il 2-1 non abbiamo avuto grandi reazioni. Non serve mettere la croce addosso ai ragazzi giovani entrati nella ripresa, dobbiamo piuttosto capire perché sprechiamo il nostro potenziale in questo modo. Il calo fisico è un alibi che non va dato, inoltre ci siamo spenti all’improvviso e non progressivamente. Ho scelto Pedro dall’inizio perché dava la sensazione di essere vivace così volevo sfruttarlo da subito. Felipe Anderson è andato in panchina per una semplice turnazione”.

LA SQUADRA SOFFRE L’AGGRESSIVITA’ – “Il Lecce era aggressivo dall’inizio, solo che prima la mandavamo a vuoto e dopo l’abbiamo subita. Poi che noi non siamo una squadra, a partre qualche singolo, di grande velocità è una questione di caratteristiche. Corriamo tanto, ma non abbiamo tanti scatti. Sulla cilindrata non possiamo fare niente. La Lazio è la squadra mia che negli ultimi anni corre i più, quella che correva meno era il Chelsea. Quando esci dalla partita, è difficile rientrarci. Mancanza di umiltà? Può essere mancanza di umiltà o superficialità. Avere la sensazione che gli avversari non possano farci del male, uscire dalla partita per un attimo e poi non rientrare più. Non penso che sia una questione di presunzione perché l’unico che ha vinto tutto in questa squadra è Pedro, credo sia più una questione di superficialità in alcuni momenti”.