il + e il -, due facce dello stesso guadagno.

A Roma le due squadre di calcio vivono ormai da molti anni, in ambiente totalmente opposto.
Questo influisce non poco sulla mente dei rispettivi tifosi e influisce in maniera significativa sugli aspetti comunicativi ed economici di chi comunica, pubblica, fa radio e tv. I tifosi sono quindi una sorta di “carne da macello” dove quotidianamente la comunicazione ed altri sistemi collegati interni ed esterni attingono il cibo per sfamarsi.
Qualche anno fa scrivemmo una piccola “novella” sul nostro sito intitolata “La Greppia” dove attraverso un racconto di pura fantasia, si cercava di descrivere come molta gente della comunicazione locale (in questo caso laziale perchè noi ci occupiamo di Lazio) vive in maniera oserei dire parassitaria, sulle notizie di pochi anzi, sulla notizia di uno o al massimo due soggetti. Uno dei primi condizionamenti mentali a cui sono stati soggetti i tifosi laziali, è stato l’inganno della notizia. Una strategia semplice ma efficace se fatta ogni giorno in maniera perpetua.
Se un quotidiano riporta una news, essa viene ripresa dalla moltitudine di siti che orbitano in chiave Lazio (ma anche in chiave di qualsiasi altro club), dalle radio tematiche sulla Lazio, dalle tv e web tv tematiche sulla Lazio dandogli ovviamente una cassa di risonanza cominciando così l’opera di indottrinamento nella mente della tifoseria.
Infatti poi la tifoseria stessa si convince ingannata, che molti siano i soggetti a dare la notizia e quindi essa abbia avuto riscontro da più parti, dandogli quindi il crisma dell’affidabilità e credibilità. La realtà è invece di una semplicità unica. Una news viene copiata e incollata cambiandone qualche parola e fatta viaggiare in tutte le direzioni. UNA SOLA NOTIZIA E’, NON 10-100-100 10000 MA SOLTANTO UNA !!
La gente però ingannata crede nelle 10 mila news differenti che indicano tutte la stessa direzione. In pratica una sola news alimenta tutta la comunicazione e la sfama ai danni dei tifosi che nel ruolko di camerieri, servono le portate di cibo a questi affabulatori. Peccato che oltre a fare i camerieri, i tifosi poi paghino pure il conto in quanto chi mangia contrariamente alla normalità, poi invece di pagare ciò che ha mangiato, guadagna denaro dall’aver mangiato.
Questo succede nei rispettivi ambienti calcistici romani ma con una netta differenza. Nell’ambiente Roma tutto è indirizzato verso l’ottimismo del tutto va bene e quello che non va bene si aggiusterà sicuramente, andando cosi a compattare mentalmente una tifoseria verso il “semo li mejo sempre e comunque” che incredibilmente comporta il fatto che nessuno dei tifosi romanisti si pone minimamente il problema di non aver vinto nulla di nulla negli ultimi 14 anni, di aver visto cambiare 3 presidenti in 10 anni, di aver visto smantellare la squadra ogni stagione, di veder venduti sempre i migliori giocatori che hanno fatto le fortune dei club che li hanno acquistati, di vedere il proprio bilancio sprofondare sempre più in negativo.
Nessuno di questi importanti argomenti interessa al tifoso Romanista perchè nella mente del tifoso tutti stanno ogni minuto a dirgli che tutto è ok, che siamo forti, che siamo i migliori, che c’è un progetto solido, che ci sarà questo e quello e bla bla bla. Il risultato lo vediamo, la Roma ha una situazione imbarazzante eppure fa 50 mila persone allo stadio in una partita contro il”semo nessuno” a prescindere dalla politica dei prezzi adottata.
Il ritorno di Conference League in casa contro il Bodo Glimt la settimana dopo aver perso in Norvegia 6-1 contro i pescatori di salmone, ha portato incredibilmente allo stadio 45 mila persone.
Sapete cosa sarebbe successo se a perdere 6-1 contro i pescatori di salmone fosse stata la Lazio?
Una guerra civile sportiva, contestazione a palla e stadio deserto con striscioni in tutti gli angoli di Roma e sotto casa dei giocatori.
E invece dall’altra parte fanno 45 mila presenze allo stadio con un atteggiamento positivo come se stessero ad assistere ad una semifinale di Champions League. Tutto questo grazie al bombardamento quotidiano di una comunicazione protettiva e sempre tendente all’ottimismo per sminuire, o addirittura rendere invisibili i problemi veri che altrimenti andrebbero ad incrinare il rendimento della squadra e la sua immagine nel mondo.

Nell’ambiente Lazio succede invece esattamente l’opposto.

Tutta la comunicazione da molti anni soprattutto da quando c’è Lotito, ha sempre bombardato la tifoseria di negatività a 360 gradi. In pratica da sempre non va bene nulla, da sempre è tutto sbagliato, da sempre non c’è un progetto, da sempre la Lazio è una società di dilettanti, da sempre il presidente mangia i soldi della Lazio, da sempre Tare prende le stecche nel mercato, da sempre la Lazio acquista bidoni, da sempre… da sempre… da sempre… a buttare merda su tutto ciò che è Lazio o che ruota intorno alla Lazio.
Chi non è un tifoso laziale però le cose buone le vede e si meraviglia che sia proprio l’ambiente laziale in primis a sminuirle e a non evidenziarle anzi, la comunicazione laziale ha sempre affossato qualsiasi situazione positiva sia accaduta in casa Lazio perchè?
Anche qui è tutto molto semplice, per mangiarci sopra.
Per camparci sopra, per essere notati, per avere audience, per avere visibilità, per avere notorietà. Tutto ai danni della Lazio che DEVE ESSERE SMINUITA AD OGNI COSTO ALTRIMENTI NESSUNO POTRA’ PIU’ GODERE DI NULLA !!
E allora giù al massacro quotidiano con il giocatore che litiga con l’allenatore (mai accaduto), con l’ex dirigente che sputa veleno sulla società guarda caso dopo che la società aveva o stava per annunciare un rinnovo importante, con il consueto gioco al massacro in fase di mercato dove i migliori giocatori sono sempre in procinto di andar via e ci sono un miliardo di nomi accostati alla Lazio come probabili acquisti che puntualmente poi quando essi non vengono, sono etichettati come “OBIETTIVI SFUMATI” quando la realtà è invece che la Lazio non sa nemmeno che esistano tali atleti. Però qui c’è la stessa tattica, bombardamento a palla e condizionamento mentale alle stelle tanto che è lo stesso tifoso che attacca perennemente la società, è lo stesso tifoso che boccia a priori qualsiasi giocatore arrivi o sia trattato dalla Lazio senza nemmeno vederlo effettivamente sul campo.
Tutta questa insoddisfazione che emerge ogni giorno è l’alimento principale della comunicazione parassitaria che c’è nel mondo Lazio. Se qualcuno osa mettere in risalto qualche aspetto positivo con dati oggettivi, reali, concreti, viene tacciato di servilismo verso la società, di leccaculismo verso la dirigenza, di essere a libro paga, di NON ESSERE LAZIALE perchè cosi facendo non si fa il bene della Lazio.
La strada della perenne insoddisfazione è la linfa vitale che viene propinata dalla comunicazione alla tifoseria che ha smesso da tempo di pensare e di farsi alcune semplici domande per riflettere e uscire fuori da questo ipnotismo di massa.
Un paio di domande invece ogni tifoso se le dovrebbe fare e cioè:
Ma se la Lazio è una società gestita in maniera dilettantesca, se la Lazio non ha un progetto, se la Lazio compra sempre e solo giocatori scarsi, se la Lazio viene danneggiata dagli stessi dirigenti che sottraggono soldi per i loro interessi privati, come mai negli ultimi 10 anni la Lazio è la squadra che in campo nazionale ha vinto di più dopo la Juventus? Come mai la Lazio grazie a questi trofei vinti è diventata nella storia del calcio Italiano la quarta società più titolata in Italia dietro a Juve, Milan e Inter? Come mai la Lazio con un budget economico notevolmente più limitato di tanti altri club è riuscita ad ottenere risultati sportivi continui e al tempo stesso a far quadrare bene il bilancio mentre gli altri sono sprofondati nel baratro delle centinaia di milioni di passivo? ma non sarà che la Lazio dia molto fastidio al sistema calcio per come lavora e per come si divincola dalle problematiche di tutti gli altri club, mettendo di fatto in ridicolo il sistema stesso?
Il tifoso pure a fronte di successi sportivi ottenuti in questo ultimo decennio, rimane molto insoddisfatto e contesta come se non avesse vinto nulla da tempo Immemore. Come mai solo nella Lazio vive un moto del “ quando si vince è merito dell’allenatore e dei ragazzi (ma non della dirigenza) e quando si perde è cola ESCLUSIVAMENTE DELLA SOCIETA’?
Tutto questo succede perchè i Pifferai magici, suonano perpetuamente ed entrano come lame nel burro nei cervelli dei tifosi Laziali che sono alla deriva.
Noi di cuoredilazio però abbiamo intrapreso fin da subito la strada più difficile, quella impopolare, quella che di certo non tende a farsi gli amici ma nemici, quella che non tende a ricercare consensi, audience, visibilità, successo economico, ma molto più probabilmente critiche, offese, insulti, ghettizzazione, discredito, infamie. Una strada che in un tempo che fu e che non c’è più era sintomo di normalità, e che aveva al suo interno l’obiettività di giudizio, l’onestà intellettuale, il saper valutare senza essere condizionati da nessuno, il saper riconoscere gli sbagli quando vengono commessi, il voler sempre verificare ciò che nell’aria viene detto per avere sempre la massima completezza di informazioni per una valutazione giusta e corretta.
Ora invece regna l’indottrinamento di massa che varia a seconda della strada che indica maggior probabilità di guadagno non solo economico ma di tante altre variabili.
Questo avviene negli ambienti calcistici romani, e questo purtroppo sarà il canovaccio delle strategie anche future. La Lazio dovrà sempre lottare da sola contro tutti e di più. Ma se gli stessi tifosi laziali danno continuamente addosso alla Lazio, diventa logico che tutti gli altri si sentano autorizzati a farlo come e più dei tifosi laziali.
I tifosi laziali di oggi sembrano come quei genitori a cui piace umiliare il proprio figlio in pubblico lasciando che anche altri lo umilino convinti che solo così il proprio figlio apprenderà qualcosa di positivo dalla vita. Non siamo d’accordo. In questo mondo di iene e avvoltoi la prima cosa che un genitore dovrebbe fare è proteggere suo figlio da loro e non darlo in pasto a loro, poi dentro l’ambito familiare, sgridarlo e dirgli quello che si pensa.
Ma fuori guai a chi si avvicina, guai a chi dice qualcosa. Invece qui i tifosi laziali plagiati dalla comunicazione parassita e furba, sono i primi ad armare gli altri tifosi e non per andare insieme a pugnalare la persona che loro incredibilmente dicono di Amare.