La Lazio e i “flussi di trasferimento” mercato in entrata in questi 18 anni.

Le voci di mercato sulla Lazio aumentano sia per quanto riguarda gli acquisti che le eventuali cessioni oltre ad alcuni giocatori che a fine stagione andranno via per via del non rinnovo del contratto. Noi analizzeremo i suoi flussi di trasferimento elencando i dati oggettivi, senza interpretazioni o opinioni nostre soggettive.
Le voci sul mercato in entrata spesso hanno detto che la Lazio si è concentrata molto solo in alcuni mercati a lei più graditi come per esempio quello dei paesi Balcani o paesi dell’est europeo. Noi di cuoredilazio abbiamo voluto vederci più chiaro e siamo andati ad analizzare i cosidetti “Flussi di Trasferimento” per quanto riguarda gli acquisti fatti (ESCLUSIVAMENTE PER LA 1°SQUADRA) nell’era della presidenza Lotito e cioè dalla stagione 2004/2005 fino all’ultima ancora in corso ovvero la stagione 2021/2022.
Nell’andare a scorrere i dati (che abbiamo preso dal sito www.transfermarkt.it) che mano mano venivano fuori, abbiamo notato con somma sorpresa che la squadra biancoazzurra in realtà ha concentrato i suoi sforzi maggiori nel mercato italiano. Si italiano, avete letto bene. Mercato che a detta di tutti, anche da parte di qualche comunicatore laziale, non era attivo per via dei pessimi rapporti che la dirigenza laziale avrebbe con molti club. I dati e i numeri come sempre dicono la verità e smentiscono le invenzioni celebri come in questo caso.
Dalla tabella pubblicata qui di seguito, la Lazio in queste 18 stagioni (dal 2004 al 2022) ha fatto affari d’acquisto con 100 squadre diverse di cui ben 31 solo Italiane (17 dell’attuale serie A, 7 dell’attuale serie B e 7 dell’attuale serie C) acquistando complessivamente 167 giocatori di cui ben 79 dal mercato italiano pari al 47,9 % dei giocatori complessivamente acquistati. Beh è un dato che capovolge totalmente quella “verità” che molti per anni, hanno sbandierato ai quattro venti salvo dimenticare che i fatti, i dati oggettivi cioè questi (disponibili a chiunque abbia voglia di fare le verifiche), sono li pronti a far crollare tutti questi castelli fatti di carta velina creati ad arte per far abboccare il tifoso non pensante. che così alimenta il loro maggior interesse e cioè, visibilità, guadagno economico da clic, marchette varie tra siti e interventi radio televisivi. La verità quella vera, invece sta sempre li, visibile a tutti. Però per vederla costa fatica, la fatica di doversi mettere a cercare i dati e verificare se tutto ciò che è stato detto e scritto corrisponde veramente a ciò che si è letto o sentito. Allora ecco che il tifoso non pensante preferisce far pensare gli altri e andargli dietro non curante di come venga raccontata la verità.
Queste tabelle non hanno la presunzione di condizionare il vostro pensiero o indirizzarvi verso chissà quali ragionamenti, queste tabelle hanno il compito di dirvi come stanno semplicemente le cose in modo che voi in piena libertà intellettuale, possiate comprendere a pieno i fatti REALMENTE accaduti senza alcuna mistificazione.

Ecco la prima tabella che riassume come abbiamo già descritto qualche rigo sopra, con quante squadre la Lazio in questi 18 anni ha fatto affari in entrata e quanti soldi sono stati spesi complessivamente.


Come potrete vedere la Lazio ha speso 385,64 milioni in 18 anni di mercato con una media spesa annua di 21,42 milioni.
Le squadre con cui la Lazio ha trattato sono 100 di varie aree geografiche. L’Italia è la nazione dove la Lazio ha acquistato di più smentendo ripetiamo, tutte quelle voci che sostenevano esattamente il contrario. Ma c’è anche una seconda smentita, ed è quella che la Lazio sfrutta solo mercati minori di realtà balcaniche o dell’est Europa.

La tabella successiva ci indica in che percentuale e quanti soldi sono stati investiti nelle aree d’acquisto che la Lazio ha sfruttato:



Anche qui molti di voi rimarranno sorpresi nel vedere questi dati.
Come vedete la Lazio ha concentrato maggiormente i suoi acquistati in Italia, in Spagna, in Sud America, nel Resto del Mondo
(con dentro paesi come la Russia, Turchia, l’Arabia Saudita, Cipro, Svizzera) e in Belgio e Olanda, quindi tutti paesi di prim’ordine a livello calcistico (tranne ovviamente alcune nazioni come Arabia Saudita e Cipro). I famigerati e tanto citati Paesi Balcani (che ha tra i principali paesi Serbia, Croazia, Slovenia, Bosnia) occupano un 3,2 % della spesa globale con scarsi 10 milioni d’investimento nei 18 anni presi in considerazione. Quindi crolla anche quest’altra fantasticheria che da tempo circola sulla Lazio.

Quest’altra tabella ci indica quanti giocatori e in che percentuale, la Lazio dei 167 giocatori complessivamente acquistati in questi 18 anni, provengano da questo o quel mercato.



Anche qui i dati sono completamente diversi da quelli che ci hanno sempre raccontato.
Come vedete un 47,9% domina incontrastato su tutti e riguarda il mercato italiano dove la Lazio ha acquistato 79 giocatori dei 167 globali di cui ben 55 nei club che attualmente militano in serie A. In seconda posizione ma staccata ampiamente troviamo il mercato sudamericano dove la Lazio nel corso di questi 18 anni, ha attinto spesso trovando dei buoni giocatori e pochi bidoni.
Molto spesso il tifoso non pensante va dietro al nome, e se lo vede slavo pensa che la Lazio faccia affari con quel mercato. peccato che spesso alcuni giocatori pur essendo slavi, dell’est, o sudamericani, la Lazio li abbia presi dai mercati europei, vedi il Belgio dove la Lazio ha comprato Biglia, Milinkovic, Jordan Lukaku, Marusic, Cosi come dalla Spagna dove per esempio abbiamo preso Immobile, Correa, Caicedo,
Le Tabelle quindi ci offrono la grande opportunità di capire effettivamente dove ha operato la Lazio in questi 18 anni, quanti ha speso per comprare giocatori la dirigenza della Lazio.

Tutte e tre le tabelle qui pubblicate all’interno di questo articolo, forniscono un quadro abbastanza completo di come la Lazio si sia mossa sul mercato in questi 18 anni di gestione Lotito. Ma questo è soltanto l’inizio del nostro viaggio che più avanti nei prossimi articoli, ci vedrà raccontare anche il flusso delle cessioni e quello delle eventuali plusvalenze e minusvalenze.

Articolo a cura di Rodolfo Casentini