Lazio, Lazzari: “Meritiamo i fischi, dobbiamo trasformarli in applausi”

Alla cena di ieri per i 123 anni della Lazio anche Manuel Lazzari voluto spendere due parole sul momento che tutta al squadra sta vivendo in questo inizio di 2023 ai microfoni dei cronisti presenti:

“Queste ultime due partite devono farci riflettere. A Lecce abbiamo sbagliato completamente il secondo tempo, contro l’Empoli abbiamo fatto una grande prestazione. Poi ci sono stati quei dieci minuti di black-out, neanche noi sappiamo cosa sia successo perché in 80 minuti non avevano fatto un tiro in porta, non avevamo la sensazione che la partita potesse finire in modo diverso che con la nostra vittoria. Dobbiamo continuare a testa bassa, a lavorare, a seguire il mister. Sicuramente arriverà un periodo migliore, se guardiamo l’ultima partita, dopo 70-80 minuti potevamo stare sul 3 o 4-0. Dobbiamo essere più concreti, chiudere prima le partite e non abbassare mai la concentrazione. Siamo una squadra forte, in una partita singola possiamo giocarcela con chiunque. Per restare agganciati alle prime quattro posizioni devi avere anche tanta continuità, il campionato è lungo. Ci manca quello step di continuità durante la stagione che potrebbe farci fare quel salto in più”.

LA CORSA CHAMPIONS – “Sono delle squadre veramente forti, attrezzate per arrivare in Champions, per provare a vincere lo scudetto. Noi abbiamo la rosa meno lunga, dobbiamo continuare così, crederci fino alla fine. Siamo a tre punti dal quarto posto quindi il campionato è lungo. Già dalla partita contro il Sassuolo dobbiamo vincere per rilanciarci”.

I FISCHI DELL’OLIMPICO – “Normale che i tifosi, dopo aver visto quegli 80 minuti, non si aspettassero quel black-out finale. Dispiace tantissimo, volevamo tornare all’Olimpico con una vittoria. I fischi li meritiamo, dobbiamo trasformarli in applausi a partire da domenica“.

LA SQUALIFICA – “Faccio un fallo, vengo ammonito, questa stagione è così. Ho perso le speranze. Purtroppo c’è un arbitro e decide lui. Il secondo giallo per l’Empoli era plateale, anche l’arbitro può sbagliare. La rabbia, più che per il giallo, è per il pareggio arrivato alla fine. La prestazione c’è stata, abbiamo giocato un grande calcio. Eravamo felici, poi è successo quel che è successo, siamo amareggiati”.

MANCANZA DI CONTINUITÀ – “Sono qui da tre anni e mezzo, ogni anno c’è sempre stato un periodo che abbiam peccato di continuità, soprattutto con le squadre più abordabili. È lo step che ci manca per lottare ogni anno per la Champions. Nello scontro diretto possiamo vincere con chiunque. Il problema è aver la stessa mentalità con le squadre più piccole, è uno step che facciamo ancora fatica a fare”.