Lazio sul velluto genoano, il tris è servito…

Non c’era il pubblico delle grandi occasioni, anzi. Un po’ i risultati non esaltanti, un po’ i mancati abbonamenti, un po’ un orario lavorativo hanno tenuto lontano un numero congruo di tifosi. E poi la partita non era certo da copertina…

E quindi d fronte a poco meno di 10.000 eroici tifosi laziali (e una trentina genoani), in un Olimpico freddo ed umido, si gioca Lazio Genoa e si onsuma la facile vittoria biancazzurra contro un avversario modesto e senza velleità e qualità.

Per Shevchenko la missione salvezza assume i contorni dell’impresa, almeno ad ora ed al netto di un mercato di gennaio che può cambiare le carte in tavola. E sul tavolo da gioco la Lazio cala un tris rassicurante per tutto l’ambiente, sempre alle prese con le solite sciatte polemiche incentrate sugli insulsi paragoni col passato… Mah.

Intanto Sarri prosegue nella costruzione del suo edificio, e la vittoria contro i liguri rappresenta un piccolo mattoncino per il prosieguo dell’opera. Lazio Paz, acronimo delle iniziali dei tre marcatori, Pedro, Acerbi e Zaccagni, e Lazio in totale controllo della gara. Pedro, ancora una volta decisivo, ottimo Zaccagni e segnali di risveglio di Felipe Anderson. Per il resto normale amministrazione.

Un 3-1 che fa 28 punti in classifica, che non sono i 36 conteggiati da Sarri se non ci fosse stata un’Europa league trita muscoli ma soprattutto mente. Bando ai rimpianti, si va verso la laguna veneta per l’ultima gara dell’anno solare e del girone d’andata con un morale migliore e sempre con il proposito dichiarato di voler dare continuità alle prestazioni e ai risultati. È questa la sfida più difficile che la Lazio di Sarri dovrà vincere non solo sul campo ma anche fuori, eliminando quelle scorie mentali che finora hanno frenato il percorso biancazzurro in campionato.