La Lazio in ritiro per guardarsi negli occhi e liberare la mente


Questo ritiro della squadra deve assolutamente servire e prendere coscienza delle proprie possibilità perchè:
Un allenatore bravo c’è e ciò che ha fatto in passato lo dimostra.
La rosa è adatta a concorrere per la zona Champions perchè ha il tasso tecnico agonistico per non essere inferiore alla maggior parte delle squadre chi in questo momento stanno davanti a Lei.
Ovvio che dovendo applicare un dettame di gioco completamente diverso da quello ormai inglobato da 5 anni, è una difficoltà non semplice da superare ma tutti i giocatori devono una volta per tutte, rendersi conto che il presente ed il futuro alla Lazio è questo e si chiama Maurizio Sarri. Quindi o cominciano a lavorare mentalmente al 100% su questo progetto espellendo una volta per tutte le reminiscenze della vecchia gestione tecnica, oppure farebbero bene a parlare con la società per far si che nella prossima sessione di mercato, possano trovare una collocazione a loro gradita. Con Sarri non si può stare con due piedi in due staffe. Corpo e mente devono lavorare all’unisono per ricevere quello che il nuovo allenatore chiede. La tecnica e il fisico per mettere in pratica tutto questo ci sono ma manca la mente che ancora si oppone anche se non del tutto, a questo cambio tattico e tecnico. La mente guida tutto purtroppo, e quindi questo ritiro allenerà soprattutto la mente, perchè scalata questa difficoltà mentale, la Lazio riuscirà finalmente a divertirsi con continuità e a far divertire tutto l’ambiente della tifoseria che non aspetta altro. Una cosa però è certa, la comunicazione laziale vive ora un bel momento di notorietà con questa difficoltà, e non so se domata la mente, migliorando di fatto tutta la situazione, questi comunicatori da strapazzo la prenderanno bene perchè indubbiamente andrà ad incidere sulla loro esistenza giornalistica visto che quando le cose vanno male, hanno il massimo dell’attenzione mentre quando c’è un pò di sereno cercano sempre di ingrigire il cielo biancoazzurro che gli toglie ossigeno vitale. Sarri è un uomo navigato, ha fatto la gavetta, sa come si superano queste fasi ma sa anche che se i giocatori non ripuliscono la loro mente dalle ragnatele inzaghiane, ci sarà da lavorare per molto tempo e tutto questo sarà a discapito di una stagione che con il prolungarsi della difficoltà, potrebbe rivelarsi anonima. Va bene l’anno di costruzione, va bene la difficoltà del nuovo allenatore, ma una stagione anonima senza essere ne carne e ne pesce la si può e la si deve evitare per il prestigio della società, per i tifosi che sono unici e meravigliosi, e per spernacchiare tutta quella comunicazione italiana che continuamente ci denigra e ci diffama senza mezzi termini.
Siamo la Lazio, e la Lazio non può e non deve subire tutto questo. Sarri in conferenza stampa è stato chiaro, “io lavoro per la squadra, per la società, Lavorerò sempre per il davanti della maglia e mai lavorerò per il dietro della maglia” Questo concetto sintetizza tutto, Ora serve che tutti lo comprendano a pieno.
Al Pacino in un famoso film, all’interno del suo discorso motivazionale disse un concetto che è il cuore del problema della Lazio di oggi
” Ora noi o risorgiamo come squadra, o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l’altro, fino alla disfatta. Siamo all’inferno adesso signori miei. E Possiamo rimanerci e farci prendere a schiaffi oppure, aprirci un varco verso la luce”
La Lazio ha nel cielo Biancoazzuro la sua luce. ha la sua luce nel sole che spende dando vita a quel meraviglioso scenario del cielo.
Noi non staremo all’inferno per molto, presto torneremo più splendenti che mai.