Cara Gazzetta, che fine che hai fatto…

C’era un tempo, in cui il quotidiano rosa di Milano, era considerato la Bibbia dello sport. Bei tempi, quelli in cui “la rosea” annoverava tra le sue fila direttori come Emilio Colombo, Gianni Brera, Gino Palumbo, Candido Cannavò.

Bei tempi quelli in cui alla Gazzetta dello Sport la serietà era padrona. Chi si azzardava a scrivere il falso veniva cacciato con ignominia. Purtroppo, i tempi cambiano e quando cambiano i tempi, cambia anche la morale. Una morale dettata prevalentemente da interessi economici e di potere.

Sarà un caso, ma, da quando gli interessi dell’editore hanno cominciato a non collimare con gli interessi di Lotito, da parte della Gazzetta dello Sport si è aperta una vera e propria campagna mediatica contro la Lazio. Campagna iniziata con la falsa notizia di una violazione dei protocolli sanitari, al tempo dello stop per del campionato per Covid, da parte di Ciro Immobile. La colata di fango versata sulla prima squadra della capitale, naturalmente, è continuata in maniera vergognosa con titoli a 9 colonne. Purtroppo, però, alla “rosea”, dopo un inizio trionfale tipo “Cicero pro domo sua”, le cose sono andate di traverso. Su Immobile l’inchiesta ha dimostrato che il giocatore ha disputato le partite di campionato da NON POSITIVO, con travasi di bile dalle parti di Milano.

I tifosi laziali si sono inferociti, affiggendo striscioni nella città, contro alcuni giornalisti della Gazzetta. il giornale ha perso di credibilità. Una credibilità costruita inoltre 100 anni di storia.

Ma quando tutto sembrava finito, ecco che la Gazzetta non perde occasione di colpire nuovamente il presidente Claudio Lotito. Il caso è di ieri. Un consigliere della Lega Calcio avrebbe detto “in federazione sono drogati e ladri”. Qual è lo spunto per attaccare il presidente della Lazio? Basta scrivere un articolo basato sul “avrebbe detto” nel quale si specifica che il consigliere in questione è in quota Lotito. E’ logico scrivere un articolo, basato su ipotesi, specificando che il consigliere è stato eletto con l’appoggio di una cordata? Secondo noi, NO! A meno che non si voglia mettere in risalto la negatività del presidente laziale.

Il testo dell’articolo: “Secondo quanto appreso dall’Ansa la Procura della Federcalcio ha aperto un’indagine d’urgenza sul consigliere di Lega Gaetano Blandini, eletto con l’appoggio della cordata Lotito, che avrebbe pronunciato ieri insulti nei confronti dei dirigenti della federazione in una riunione tecnica. Al presidente Gravina è stato infatti riferito che Blandini avrebbe detto “in federazione sono drogati e ladri”: e su queste basi Gravina ha fatto un esposto alla Procura che ha immediatamente aperto l’inchiesta.”

Bei tempi quelli in cui il giornalista riportava i fatti attenendosi scrupolosamente alla regola delle 5 domande: Chi? Che cosa? Quando? Dove? Perché?

Cara Gazzetta, che brutta fine che hai fatto…