Conferenza stampa, Sarri: “Dispiace per il risultato ma non sono preoccupato. Vi spiego perché…”

Dopo aver parlato ai microfoni televisivi, il mister Sarri ha analizzato il match della Lazio in Conferenza stampa. Ecco le sue parole:

A parte che per noi arrivare tra le prime quattro avrebbe del miracoloso. È un momento difficile, ma ero più preoccupato dopo Lecce questa è stata una partita diversa. Secondo me abbiamo fatto bene oggi, una partita di ottimo livello e completamente sotto controllo. Abbiamo commesso una leggerezza sicuramente e ci siamo esposti a una ripartenza avversaria, dovevamo leggere meglio la situazione e avere un atteggiamento diverso però mi sembra che anche dopo il gol del 2 a 1 la partita era sotto controllo. Il risultato finale è stata un po’ di sfortuna, non mi sembra ci siano stati sbandamenti come a Lecce. È chiaro che non capitalizzare una partita dominata è pesante da digerire, prendiamo l’ennesima lezione però abbiamo anche la consapevolezza che, non per i cento minuti della partita, ma che stiamo giocando per lunghi tratti di partita un calcio di ottimo livello“.

SUI CAMBI – “È un momento in cui c’è questa sensazione che però non c’era prima, penso sia un periodo così. Vecino è come Sergej, è tornato dal mondiale affaticato mentalmente e fisicamente, è uno scarico di energia nervose. Quindi ci sta che sia un periodo così. Sono stati messi non per fare cose straordinarie, Vecino era per avere una copertura maggiore anche dal punto di vista fisico e Basic l’ho messo per alzare centimetri in previsione di qualche palla ferma finale. Questo ritengo sia un momento, Pedro anche in allenamento è sembrato in discrete condizioni. Non è semplice“.

DISPIACE PER IL RISULTATO – “È chiaro che non avendo questa assoluta capacità di essere su alti livelli di applicazione mentale per i cento minuti della partita, è chiaro che paghi qualcosa. La mia sensazione è che finché le partite vanno dritte e sono giocate in maniera molto pulita, tecnica e tattica è una squadra molto forte, appena c’è un episodio che sporca la partita mostriamo momenti di debolezza che si pagano. Il tentativo è di cercare di alzare i minuti in cui l’applicazione mentale è forte e oggi, rispetto a Lecce, si è alzata di tanti minuti. Uscire da Lecce e da questa partita qui con un punto è una roba incredibile, è questo l’aspetto da migliorare“.

CERTEZZE E LIMITI – “Una squadra che fa ottantacinque minuti come abbiamo fatto noi credo che le abbia delle certezze, altrimenti se perdi le certezze le perdi per tutta la partita. È una partita che hai la sensazione di dominare e non fai il terzo gol ma predi il 2 a 1 e mancano 7/8 minuti più recupero è chiaro che un episodio di debolezza tocca tutti. Se riguardi bene la partita la squadra non sembrava in grandissima sofferenza, anzi sembrava aver ripreso subito il controllo della partita. Poi negli ultimi minuti della partita siamo stati sfortunati. L’episodio finale lo considero così se penso a come è avvenuto l’angolo, la punizione secondo me non c’era. La palla la prende Felipe (Anderson, ndr) , male. Sono episodi sfortunati, dopo il 2 a 1 io pensavo che la squadra fosse andata molto di di più in panico. Mi è sembrata una reazione normale, una partita che consideri vinta e sei li che bestemmi perché non hai fattio il terzo gol e un minimo di strizza ti viene. È umano. Ti devi recriminare come hai preso il primo gol, quello non è accettabile. Noi dobbiamo pensare di giocare bene, sarei stato più preoccupato se avessimo giocato malissimo e fosse finita 1 a 0. Abbiamo dei limiti, mi sono fatto l’idea che a livello di cilindrata mentale abbiamo qualche limite. Noi paghiamo la fatica mentale in certi momenti della partita e non quella fisica. I dati fisici nelle partite sono costanti, poi i giocatori hanno anche la cilindrata mentale e c’è chi riesce ad avere applicazione feroce fino a 120 minuti e chi dopo cinquanta minuti ha difficoltà. Noi stiamo facendo allenamenti di livello di applicazione mentale deve essere altissimo per vedere se si innesca un meccanismo di miglioramento. Più di questo non so fare“.

I CONFRONTI DI QUESTI GIORNI – “Il presidente ha parlato con me e con tutta la squadra, questa è una partita dalla doppia faccia perché dal punto di vista del calcio che la squadra ha giocato uno è soddisfatto poi il risultato ti fa inferocire. Dall’ottantacinquesimo minuto abbiamo fatto un tiro fuori dallo specchio e basta, c’è questa doppia sensazione: quella positiva che la squadra ha reagito bene tenendo un buon livello di attenzione e quello negativo che ti manda al letto inferocito perché non capitalizzare queste partite è pesantissimo“.