ESCLUSIVA – L’intervista a Xavier Jacobelli

Ieri sera nel corso della trasmissione “Cuore di Lazio” è intervenuto il direttore dell’edizione on-line de “Il Corriere dello SportXavier Jacobelli. Diversi gli argomenti trattati, di seguito le sue parole:

MILINKOVIC- SAVIC – Il direttore ha dato la sua opinione sulle “voci” di calciomercato riguardanti il campione serbo: “Io credo che in questo momento Milinkovic-Savic sia molto concentrato sulla Lazio e sulle partite che la Lazio dovrà giocare in campionato e nelle coppe in cui è impegnata. Dopo di che è chiaro un giocatore della sua levatura sia al centro di voci di mercato ma non credo che la sua posizione possa messere messa in discussione durante la sessione invernale che è una sessione sopratutto di riparazione e alla quale fanno ricorso le squadre che sono in difficoltà. E’ evidente che: dal Mondiale in Qatar Milinkovic-Savic e la stessa Serbia si aspettassero un altro tipo di esperienza che è stata piuttosto deludente sia dal punto di vista dei risultati e sia anche dal punto di vista di una mancata unità di squadra. Ciò detto, credo che Milinkovic-Savic voglia mettere il massimo impegno i questa seconda parte della stagione per verificare poi alla fine di quest’ultima se ci saranno offerte concrete che arriveranno alla Lazio o se invece deciderà di prolungare il contratto che scade nel 2024. Anche perché i suoi rapporti con la Lazio e l’ambiente biancoceleste sono storicamente eccellenti e quand’anche dovesse decidere in futuro di lasciare la lazio, certamente lo farebbe tutelando gli interessi della stessa Lazio“.

IL PERIODO NO DELLA LAZIO – Ci si chiede cosa deve fare Sarri per ridurre il più possibile questi cali di concentrazione: “Partiamo da un dato di fatto: nonostante la delusione scaturita dall’ultima prestazione della Lazio quest’ultima è più che mai in corsa per il traguardo che spera di raggiungere da inizio stagione, cioè la qualificazione alla prossima Champions League. Sappiamo benissimo quale sia la situazione in classifica: la Lazio, così come l’Atalanta, sono a pari punti e sono solo a 3 lunghezze dalla zona Champions. E’ evidente che dalla Lazio ci si aspetti una reazione alla sconfitta subita a Lecce. Ho letto critiche assolutamente immotivate dopo la delusione per la prestazione complessiva offerta dalla squadra contro un avversaria che ha reso lo Stadio “Via del Mare” il suo fortino. Prima della Lazio aveva battuto l’Atalanta che, in trasferta, aveva sempre inanellato risultati positivi. E’ chiaro che la Lazio adesso è chiamata a consolidare le sue ambizioni europee e dipenderà molto dalla reazione che avrà la squadra. Il fatto che siano andati più di 4000 tifosi a Reggio-Emilia dimostra quanto gli stessi tifosi biancocelesti credano ancora, ovviamente, nella possibilità di un proseguo di stagione che sia molto esaltante. D’altra parte questa è una stagione molto anomala perché, come sappiamo, ci sono stati 53 giorni di sosta nel bel mezzo del girone di andata che era avviato verso la sua conclusione a causa, appunto, dello stop imposto dal mondiale e le squadre hanno dovuto rifare la preparazione. Come se le lancette dell’orologio fossero state spostate all’indietro a Luglio. Mi aspettavo nei primi turni della seconda parte della stagione alcuni risultati a sorpresa o comunque non pronosticati. Credo che ci sarà da attendere ancora almeno 2/3 giornate per migliorare lo stato di forma e la condizione di tutte le squadre. Nel frattempo è chiaro che la Lazio a Reggio-Emilia sia attesa ad una prova diametralmente opposta a quella fatta con il Lecce“.

FARE INFORMAZIONE ON-LINE – Al direttore è stata chiesta un’opinione su questa evoluzione che ha avuto l’informazione da un po’ di anni a questa parte e se vede segnali incoraggianti: “Stiamo vivendo una rivoluzione permanente dell’informazione. Prima non c’erano i social ed i mezzi di comunicazione così veloci (Whatsapp, FaceTime, etc). Io credo che qualunque sia lo strumentoa disposizione per fare informazione, i requisiti fondamentai richiesti siano gli stessi che devono contraddistinguere l’attività di un giornalista della carta stampata, della radio o della televisione, cioè: attendibili, autorevolezza e credibilità. E’ evidente che nel “mare magnum” del web ci siano fonti d’informazione che rispettano questi requisiti e fonti che non lo fanno, ma qui il giudice ultimo è l’utente. Così come lo è il lettore di un giornale cartaceo e così come lo è il telespettatore o il radio ascoltatore. E’ evidente che l’informazione del web sia diversa da quella della carta stampata. Il web dà un’informazione “mordi e fuggi”, un’informazione che viene aggiornata in tempo reale e che certamente richiede, a chi fa quel tipo d’informazione, una patente di assoluta professionalità. Dopo di che l’utente sa distinguere ormai quali siano le fonti d’informazioni attendibili e quali invece diffondono false notizie o bufale. Questo è un boomerang che si ritorce contro chi non è abituato a riscontrare la veridicità delle notizie e applica il criterio del “copia ed incolla” che non porta da nessuna parte”. Molti giornalisti purtroppo trasformano la loro opinione in notizia creando confusione e condizionamento verso le persone: “Un conto sono le notizie, un altro conto le opinioni. Da un lato c’è una persona che cerca riscontri e fonti d’informazione attendibili, nell’altro caso ribadisco che l’utente ormai sa e capisce come deve prendere una notizia scritta piena di condizionali rispetto ad una notizia che invece che comprova un fatto di cui si sta parlando. E’ semplicemente una questione di capacità di discernere l’una dall’altra”. Il giornalista però avrebbe il dovere di non abusare di questa situazione: “Questo è fuori discussione ma ognuno risponde alla propria coscienza professionale“.

ATTEGGIAMENTO DISCUTIBILE DEI MEDIA VERSO LA LAZIO – Al direttore è stato chiesto del perché c’è una sempre più evidente disparità di trattamento tra la Lazio e la seconda squadra della capitale: “Io penso che la Lazio si sia guadagnata sul campo grande rispetto ed ammirazione. Anche per i risultati che ha ottenuto: infatti è stata l’unica squadra, durante gli ultimi di 9 anni dove la Juventus vinceva sistematicamente lo scudetto, a riuscire a vincere coppe nazionali che sembravano dovessero essere della squadra che in quel periodo dominava il campionato italiano. Credo inoltre che con l’avvento di Sarri, nonostante le difficoltà che sta avendo, Lazio sia in corsa per la qualificazione in Champions (oltre che in corsa per le altre coppe che andranno in scena). Il presidente Lotito ha salvato questa società quando era in grandi difficoltà e questo va ricordato in questo periodo di crisi economico-finanziaria sta affliggendo la grande maggioranza della società del calcio professionistico italiano. La Lazio ha le spalle molto larghe. Ha appena festeggiato 123 anni ed è una società che ha il suo bellissimo centro sportivo, ha un patrimonio di giocatori di prim’ordine e mi auguro tanto che presto possa avere il suo stadio“.

BILANCI IN ROSSO – Ci si chiede come, nel calcio italiano, molte squadre posso uscire dalla crisi debitoria che hanno: “Bisogna distinguere le situazioni caso per caso. Alcune squadre hanno imboccato la strada del risanamento, vedi il Milan, ma in generale regna la regola del “dare e avere” cioè: non puoi spendere più di quanto incassi. Bisogna avere gli uomini giusti al posto giusto, gli operatori di mercato, gli scout e gli osservatori, capaci di segnalare alle società i giocatori interessanti e talentosi prima che salgano alla ribalta nazionale ed internazionale. Vedi il caso Kvaratskhelia: il Napoli lo ha seguito 2 anni e lo ha preso pagandolo solo 10 milioni e adesso il suo valore è moltiplicato. Questo perchè Giuntoli ed i suoi collaboratori si sono mossi in tempo e ha osservatori validi. E’ sempre una questione di uomini. E’ finito il tempo delle vacche grasse, ma già prima della pandemia. La pandemia ha accelerato alcune situazioni di criticità ma molte società in questi anni non hanno fatto i conti con il fatto che: se spendi e spandi, prima o poi qualcuno ti chiede il conto“. A proposito di uomini, la sua opinione sull’operato del direttore sportivo della Lazio Igli Tare: “Io penso che Tare sia uno dei migliori direttori sportivi del nostro calcio. E’ la mia opinione ma che è confortata dai fatti. Ormai sono 14 anni che è dirigente della Lazio ed ha avuto un ruolo molto importante nella costruzione di una Lazio competitiva. Ora, è chiaro che quando si vive un’esperienza così lunga durata ci siano dei momenti di frizione e di dibattito interno. Mi auguro che il sodalizio tra Tare e la Lazio continui ancora a lungo perché questo uno dei migliori dirigenti e nel suo ruolo ha fatto cose splendide e come tutti gli operatori di mercato ci sono sessioni in cui si azzeccano tutti gli acquisti e altre sessioni di mercato in cui si prendono giocatori che poi magari non corrispondo alle aspettative. Ma se facciamo un bilancio sull’operato di Tare è sicuramente molto positivo. Poi vorrei ricordare che il signor tare parla 6 lingue, quindi anche sotto questo aspetto da una dimostrazione di grande professionalità“.

STRATEGIE DI MERCATO – Al direttore viene chiesta un’opinione sulla strategia della Lazio di trattenere ogni anno i migliori giocatori in un epoca dove, per l’appunto, non si può spendere più di quanto si incassa e quindi diventa importante trovare soldi da reinvestire: “Dipende dalle singole situazioni, dai bilanci (se siano una attivo o in passivo), dalla facoltà di spesa che ogni singolo club può ogni anno mettere sul piatto. Io penso che il principe generale debba essere questo: grande attenzione ai conti, perché una società è sana se ha un bilancio sano. Può sembrare scontato ma in realtà non lo è, almeno giudicando i bilanci di diversi club. Il principio base è questo, dopo di che potremmo discutere a lungo sul fatto che in questi anni c’è stata anche un’importazione massiccia di giocatori stranieri e alcuni tra questi non hanno corrisposto alle aspettative. Se pensiamo che nelle prime 15 giornate del campionato in essere si è registrata una presenza media dei giocatori stranieri oscillante tra il 62 ed il 64% ci rendiamo conto delle difficoltà ale quali va in contro il CT Mancini e quindi è fondamentale agire sul mercato con grande sagacia e con grande attenzione ai conti”.

IL CAMPIONATO – Un giudizio sul campionato e le difficoltà post mondiale: è ancora aperto il campionato? La Lazio è ancora perfettamente in corsa la Champions? “Napoli-Juventus è una partita intrigante perché oppone la capolista ad una delle inseguitrici anche se dista 7 punti. Il campionato non finisce domani, mancano ancora 20 partite con 60 punti a disposizione. La Lazio proprio per questo motivo è più che mai in corsa per il suo obiettivo, cioè la qualificazione in Champions. La concorrenza c’è: Lazio, Atalanta e Roma sono a 3 punti dalla Champions e i risultati della Coppa Italia ci dimostrano che le sorprese sono dietro l’angolo. Ciò rende molto interessante questa stagione.

Di seguito il link della trasmissione. Potete trovare l’intervento del direttore Jacobelli a partire dal minuto 14:14.