Lega Serie A, CONI, FIGC, Governo: tutti contro tutti

Con la vittoria della linea Lotito-De Laurentiis, nella scorsa riunione di Lega di Serie A, è partito un vero e proprio tutti contro tutti. Nella riunione è stato votato Gaetano Blandini, Già direttore generale della SIAE. Il nome di Blandini, Forte dell’appoggio del duo Lotito-De Laurentiis, ha trovato anche il favore di Inter, Juventus, Atalanta, Fiorentina e Verona. Questo, ha fatto sì che Blandini vincesse con 12 voti su 20.

L’elezione di Blandini era fortemente osteggiata dal fronte governativo formato da Gravina, Scaroni, Cairo e Dal Pino. L’elezione di Baldini è una forte batosta per il presidente della FIGC Gravina. La FIGC voleva infatti abbassare il quorum necessario nelle votazioni strategiche, tra cui l’ingresso di fondi privati per l’acquisto del 10% della media company di serie A. Oltre al presidente Gravina, anche il presidente di Lega, Paolo Dal Pino, non l’ha presa bene. Dal Pino ha addirittura annullato e la conferenza stampa. Il rischio è quello che la FIGC intenda nominare un commissario con l’intento di modificare forzatamente lo statuto.

La Lega, però, dal canto suo, sostiene di non essere denuda ad approvare le decisioni del consiglio federale. Quasi sicuramente, si arriverà ad una richiesta di parere del CONI. In questo caso, Gravina oltre al boccone amaro, dovrà mandar giù il fatto di aver contro la maggioranza della Lega Serie A.

La lettera al CONI ed al Governo

Le società della Serie A hanno inviato una lettera sia al presidente del CONI Giovanni Malagò, sia alla sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali. I club ritengono che la pretesa di Gravina sia “non conforme al diritto” e che la Lega è un’associazione privata e pertanto non può ricevere limitazioni alla propria autonomia se non in presenza di motivi di pubblico interesse. Nelle missive La Lega si lamenta contro la FIGC, rea, secondo loro, di pretendere la modifica del proprio statuto. La Lega non intende modificare nulla in quanto è un’associazione di diritto privato e quindi nel pieno diritto di autodeterminarsi. Nessuno può interferire nella vita dell’associazione imponendo quorum costitutivi e deliberativi soprattutto il riferimento alla ripartizione di proventi economici.

Alla sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali, si era già rivolto il presidente della FIGC Gravina chiedendo ingenti aiuti economici in quanto il calcio italiano sia a rischio default.

A tal proposito Valentina Vezzali ha rilasciato un’intervista al Sole 24 Ore dichiarando: -“Lo sport, e il calcio, non devono però dimenticare come la crisi sia antecedente al Covid. Non si possono solo invocare aiuti di Stato. Il Governo e la politica possono spingere sull’acceleratore, ma per un reale cambio di passo, c’è bisogno che anche il calcio cominci a correre. ll calcio italiano è un pilastro dello sport italiano, e non è solo super professionistico della serie A, dentro cui pure viaggiano realtà diverse. Nel calcio siamo già intervenuti, pur nelle oggettive e gravi difficoltà del momento, con il credito d’imposta del 50% sulle sponsorizzazioni e con i ristori sui tamponi e altre spese sanitarie. Inoltre, non dimentico poi le misure di cui hanno usufruito i club nel ‘Decreto Crescita e in quello degli ‘impatriati’, oltre alle agevolazioni sulle imposte. Prima con la legge 178/20 che prevedeva una rateizzazione in 24 mesi poi con la Legge di Bilancio per i primi 4 mesi del 2022 e una rateizzazione in 7 mesi. Aggiungo che è allo studio la possibilità di ampliare l’arco temporale fino a 20 mesi”

La dichiarazione Di Valentina Vezzali a molti sembra più che giusta. Soprattutto ai tantissimi tifosi che si domandano:

  1. Perché il presidente Gravina non è mai intervenuto sulle società che hanno debiti per centinaia di milioni di euro?
  2.  Come mai il presidente Gravina non si è mai esposto per evitare il rischio default?
  3. Per quale motivo il presidente Gravina invece di pensare alle società con forti passivi ha usato parole di fuoco solo per la questione Lotito-Salernitana?
  4. Perché il fantomatico indice di liquidità vale solo per alcune squadre e non per altre, tra cui l’Inter a cui è stato consentito di emettere un bond di circa 415 milioni di euro, posticipando i debiti e pagando interessi milionari sullo stesso bond?