La FIGC chiede la rettifica… REPORT risponde per le rime

La Federcalcio, con un comunicato ufficiale ha chiesto urgente rettifica all’inchiesta di REPORT del 6 dicembre scorso. Pronta e dura la replica del programma Rai.

Il Comunicato della FIGC

Con riferimento alla puntata di report di lunedì 6 dicembre, in particolare al servizio a firma Daniele Autieri “Febbre a 90”, La Federazione Italiana Giuoco Calcio Precisa quanto segue, con esplicita richiesta di rettifica nella prossima puntata: – nella suddetta trasmissione, viene citata con una ‘lettera riservata’ della Covisoc del 30 giugno us in cui sono riportate richieste in merito alla ricapitalizzazione delle perdite dei Club, facendo allusivamente intendere che la FIGC non abbia voluto deliberatamente mantenere un regime severo nelle Licenze Nazionali Per l’ammissione ai campionati. A tal proposito, risulta opportuno sottolineare in premessa la proficua interlocuzione tra FIGC e Covisoc, basata sul rispetto dei ruoli, uno politico e l’altro tecnico, ma è anche doveroso riscontrare (visto che nessuna richiesta è pervenuta i nostri uffici da alcun componente della Vostra Redazione) che la materia poi oggetto della missiva era già stata discussa nella riunione di maggio del Consiglio Federale, In sede di approvazione delle Licenze Nazionali. In quella occasione, è stato chiarito come non si potesse prevedere alcuna ‘specialità’ alle Società di calcio rispetto a quanto riconosciuto dalla normativa emergenziale a tutte le società di capitali e, nello specifico, con l’art.6 del DL23/2020 (perdita di esercizio), come convertito dalla Legge 178/2020, con l’art.60 del DL 104/2020 (sospensione degli ammortamenti) nonché all’art.110 del DL 104/2020 (rivalutazione beni d’impresa);

-Inoltre, si fa riferimento a ritardi nel pagamento degli stipendi dei tesserati di un numero non precisato di Società di Serie A: Tale ricostruzione e priva di fondamento perché, in base alle scadenze federali, tutti i Club hanno temperato al pagamento degli stipendi nei termini previsti, sia se si prende in considerazione l’iscrizione al campionato (nel mese di giugno devono aver pagato lo stipendio del mese di maggio) sia se si prendono in considerazione le altre mensilità da saldare entro il 30 settembre (Giugno Luglio)

-Nell’intervista all’ex presidente del Chievo Luca Campedelli, lo stesso afferma che per la giustizia sportiva endofederale ‘le regole per i nemici si applicano e per gli amici si interpretano’ senza che l’autore del servizio lo contraddica o lo stesso conduttore specifichi come, nel giudizio sull’ammissione al campionato, la Società Chievo non è stato dalla giustizia federale, bensì è stata giudicata per ben 15 volte solo da organi di giustizia esofederali (Collegio di Garanzia dello Sport, Tribunale Amministrativo del Lazio e Consiglio di Stato). in altri termini, il Chievo si è visto respingere tutti i ricorsi presentati alla giustizia ordinaria, sì al Tar che al Consiglio di Stato, che hanno confermato il provvedimento di non ammissione decisa dal Consiglio Federale della FIGC;

-In relazione ai gravissimi e ripetuti riferimenti di presunti ritardi dell’azione della Procura Federale della FIGC Sul tema oggetto del servizio, Seguito le risposte rese a mezzo mail dal procuratore federale Giuseppe Chinè e che, tenuto conto della missione nel montato andato in onda il 6 dicembre us, chiediamo digitare integralmente e dalle quali si evince il corretto operato della stessa Procura:

  1. Quando è stata aperta l’indagine sportiva sulle plusvalenze?

L’indagine della Procura Federale è stata aperta su “Della Co,Vi.So.C in data 26 ottobre 2021. L’indagine è ancora in corso, atteso il volume di documenti da analizzare, ed è stata affidata ad un pool di componenti della Procura Federale, esperti in materia.

2. Le segnalazioni della Covisoc alla procura Generale risalgono a diversi mesi fa. Da allora la giustizia sportiva ha aperto indagini ho preso provvedimenti?

Nei mesi precedenti la segnalazione dell’ottobre scorso, la Procura Federale Ha interloquito con la Co.Vi.So.C, sul fenomeno delle plusvalenze, al fine di permettere alla Co.Vi.So.C Di definire predisporre la segnalazione in esame;

3. Dalle indagini della Covisoc emergono una serie di operazioni a specchio, le stesse messe in evidenza dalla Procura di Torino. La Procura Federale si è attivata per verificare se queste operazioni sono reali o fittizie?

La Procura Federale, Acquisite informazioni dalla stampa dell’indagine “Prisma” Della Procura della Repubblica di Torino, si è immediatamente attivata per interloquire con gli inquirenti, come si evince dallo stesso comunicato stampa della Procura della Repubblica del 26 novembre 2021, per ottenere la documentazione ostensibile. La Procura della Repubblica ha già trasmesso una parte degli atti ostensibili;

tanto si doveva per ripristinare la corretta informazione e la completa esposizione dei fatti che, come riportati nella suddetta puntata del 6 dicembre, hanno leso l’immagine e distorto l’operato della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

In assenza di opportuna rettificata, la FIGC si riserva di tutelare la propria onorabilità nelle sedi opportune..

La replica di REPORT tramite Social

LETTERA COVISOC
In merito alla questione della lettera inviata dalla Covisoc alla Federcalcio nella quale vengono
indicati rischi di default all’interno del Campionato, ricordiamo che la Covisoc (come confermato
dalla stessa Federcalcio nella sua rettifica) è l’organo tecnico di controllo, incaricata da statuto di
monitorare la situazione economico-finanziaria dei club di calcio.
Si tratta quindi della più autorevole delle fonti in tema di sostenibilità finanziaria dei club.
Risulta evidente che la stessa Covisoc ha una interpretazione differente da quella dell’organo
politico della Federcalcio. Rispetto alla questione della veridicità dei bilanci (ed ai connessi fenomeni
di dopaggio amministrativo), è vero che esistono regole statali che disciplinano la materia, ma è
anche ovvio che l’interesse perseguito dallo Stato è diverso e distinto da quello che dovrebbe
ispirare l’operato della FIGC. L’interesse dello Stato è quello di garantire quanto più possibile la
correttezza dei rapporti fra privati sicché è evidente che il bene ultimo destinatario di tutela è il
patrimonio (delle società e di coloro che entrano in rapporti con queste).
L’interesse della FIGC è diverso e speciale. Tale Ente è chiamato a garantire, primo fra tutti, il valore
della regolarità dei campionati e del cosiddetto merito sportivo: chi vince sul campo dovrebbe
sempre essere il vincitore senza che quel risultato possa a posteriori essere rimesso in discussione
a causa di vicende che nulla hanno a che vedere con quanto accade sul campo. Per fare un esempio
una società potrebbe derogare ai principi della contingenza sul bilancio e fare una campagna
acquisti ricchissima in modo da essere più competitiva nel campionato.
È del tutto ovvio quindi che la tutela che la FIGC è chiamata ad apprestare è, principalmente, una
tutela di carattere preventivo. Solo impedendo che un fenomeno di questo genere si realizzi si può
infatti tutelare il risultato acquisito sul campo.


RITARDI DEI PAGAMENTI
Sui ritardi dei pagamenti non abbiamo mai indicato che la pratica fosse illecita, ma ci siamo limitati
a fotografare il fenomeno. Un fenomeno regolato dalla Federcalcio in accordo con i club, come
confermato dallo stesso Umberto Calcagno (presidente dell’Associazione italiana calciatori), che ha
dichiarato che quasi tutti i club di serie A non hanno pagato almeno una mensilità nell’anno scorso.
Sebbene i ritardi o i mancati pagamenti siano rimasti all’interno delle norme e degli accordi Federali,
sono comunque una prova di un sistema economico che vive un momento di grande difficoltà, dove
i debiti dei club sono sempre più alti e i guadagni non bastano a coprire le spese.


CAMPEDELLI I E IL CHIEVO
All’interno dell’inchiesta abbiamo riconosciuto e sottolineato le responsabilità del Chievo e di Luca
Campedelli, ribadendo anche durante l’intervista la quantità considerevole di debiti IVA accumulati.
Abbiamo peraltro ricordato il ruolo del Chievo nella vicenda plusvalenze che lo ha coinvolto nel 2018
e l’attività della Procura Federale, oltre che della magistratura ordinaria.
Tuttavia, riteniamo legittimo mettere a confronto la situazione e le responsabilità del Chievo con
quelle di altri club di serie A e B, sommersi di debiti mai pagati. È sufficiente leggere i bilanci per
vedere che il solo Genoa ha accumulato debiti con l’Erario per decine di milioni di euro.


PROCURA FEDERALE
Per quanto attiene alle attività della Procura Federale in merito alla vicenda plusvalenze, ci siamo
limitati a riportare i fatti, ovvero che la stessa Procura era stata informata dalla Covisov delle
anomalie su 62 trasferimenti sospetti e che ad oggi nessun provvedimento sportivo nei confronti
delle squadre coinvolte in quei trasferimenti è stato presto.
E infatti la stessa Procura ci conferma nelle sue risposte che, a fronte delle segnalazioni della Covisoc
datate aprile 2021, l’indagine è stata aperta solo il 26 ottobre del 2021, ovvero in concomitanza con
le uscite di stampa sull’indagine Covisoc.
Anche nello studio di Sigfrido Ranucci abbiamo indicato che la Procura Federale, in merito
all’indagine plusvalenze, si è rimessa agli atti della Procura Ordinaria, come dalla stessa Procura
confermato.